giovedì, 25 Luglio 2024
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Giovanni Allevi a Sanremo: “Se mi avessero detto che sarei stato qui mesi fa, non ci avrei creduto”

Il Maestro Giovanni Allevi torna a esibirsi per la prima volta dal vivo: "Non molto tempo fa durante un concerto in un teatro pieno ho notato una poltrona vuota. Mi sono sentito mancare. E agli inizi suonavo davanti a 20 o 30 persone. Oggi dopo la malattia non so cosa darei per suonare davanti a 15 spettatori".

Ilaria De Santis
Ilaria De Santis
Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.

Giovanni Allevi è tornato a esibirsi dopo due anni di assenza al palco dell’Ariston. Dopo essere stato accolto da un lungo applauso da parte del pubblico, il Maestro ha raccontato con estrema autenticità la sua malattia e tutto il percorso affrontato fino ad ora, visibilmente emozionato: “Nell’ultimo concerto a Vienna il dolore alla schiena era talmente forte che sull’applauso finale non riuscivo ad alzarmi dallo sgabello e non sapevo ancora di essere malato”.

In seguito alla diagnosi, ha continuato Allevi: “Ho guardato il soffitto con la sensazione di avere la febbre a 39 per un anno consecutivo. Ho perso molto, il mio lavoro, i miei capelli, le mie certezze. Ma non la speranza e la voglia di immaginare”.

La lezione di Giovanni Allevi al Festival di Sanremo 2024

Il Maestro Giovanni Allevi, con un discorso toccante e allo stesso tempo semplice, chiaro e puro, ha sottolineato come il dolore, nonostante la malattia gli abbia porto doni inaspettati: “Non molto tempo fa durante un concerto in un teatro pieno ho notato una poltrona vuota. Mi sono sentito mancare. Eppure quando ero agli inizi ho fatto concerti davanti a 20 o 30 persone ed ero felicissimo. Oggi dopo la malattia non so cosa darei per suonare davanti a 15 persone“.

Ci ha invitato a riflettere: “I numeri non contano. Sembra paradossale detto da qui, perché ogni individuo è unico, irripetibile, nel suo modo infinito. Un altro dono è la gratitudine nei confronti della bellezza del creato. Non si contano le albe e i tramonti visti da quelle stanze d’ospedale. Il rosso dell’alba è diverso dal rosso del tramonto e se ci sono le nuvolette intorno è ancora più bello”.

Giovanni Allevi si è mostrato grato per tutti coloro che lo hanno sostenuto durante la malattia, dai medici ai familiari e anche dagli altri pazienti, definendo anche il loro affetto un immenso dono: Eccone un altro, la gratitudine e la riconoscenza per il lavoro dei medici, degli infermieri, di tutto il personale ospedaliero. La riconoscenza per la ricerca scientifica, senza la quale non sarei qui a parlarne. Per il sostegno che ricevo dalla mia famiglia. L’affetto, la forza e l’esempio che ricevo dagli altri pazienti”.

Quale brano ha portato il Maestro Giovanni Allevi sul palco dell’Ariston?

Il Maestro Allevi ha portato sul palco dell’Ariston un nuovo brano, “Tomorrow” e ha spiegato in una conferenza in sala stampa poco dopo il suo arrivo a Sanremo, cosa significa per lui questa canzone:

Durante le lunghe degenze in ospedale ho potuto comporre musica nella mia testa e mi sono accorto che quella che ho elaborato durante tutti questi due anni è totalmente libera ed dà un senso alla mia sofferenza.

Il bello della musica e dell’arte è che una occasione per trasformare la fragilità umana in forza.

Ho composto “Tomorrow” che presento all’Ariston e qui non intendo un futuro lontano, ma un presente allargato con la speranza che domani ci sia per tutti noi attenderci un giorno più bello.


In merito alla sua partecipazione al Festival, invece, ha affermato: “Cosa significa la mia presenza qui? La gioia immensa di vivere il presente, perché se qualcuno qualche mese fa, mentre facevo le flebo, mi avesse detto che sarei stato qui a Sanremo a parlare con voi, non ci avrei creduto“.

Nonostante il mal di schiena e la malattia, Giovanni Allevi ieri sera ci ha dimostrato ulteriormente la sua immensa umiltà: “Non potendo contare più sul mio corpo, suonerò con la mia anima”, e ha concluso il suo prezioso intervento, togliendosi il cappello e mostrando i suoi capelli ormai bianchi: “Come è liberatorio essere se stessi”.

Leggi anche: Giovanni Allevi ritorna a Sanremo per la prima volta con un impegnativo monologo sul mieloma

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Ilaria De Santis
Ilaria De Santis
Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.

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