Gino Cecchettin in Sapienza: “È giusto fare ciò che ho fatto io o un genitore deve essere più invadente?”

Gino Cecchettin all'Università Sapienza di Roma: "Ho scritto il libro per mia figlia Giulia affinché la sua memoria resti per sempre. Se avessi saputo avrei agito, sarei andato a parlare con Filippo".

Ilaria De Santis
Ilaria De Santis
Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.
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Dopo la presentazione del suo libro a Padova Cara Giulia. Le cose che ho imparato da mia figlia, Gino Cecchettin è stato oggi ospite all’università Sapienza di Roma per l’iniziativa Obiettivo 5: Raggiungere l’uguaglianza di genere e l’autodeterminazione di tutte le donne e ragazze.

Il papà di Giulia è stato fin da subito accolto da un fragoroso applauso, ma ha subito preso la parola: “Questo applauso spero sia per lei. Non sono riuscito a trattenere le lacrime entrando, perché era una studentessa come voi, una ragazza fantastica”.

Come a Padova, anche in Sapienza Gino Cecchettin ha spiegato perché si è dedicato a lungo nella scrittura: “Il libro è perché Giulia resti, perché restasse una memoria di Giulia, ha sempre raccolto l’essenza dell’amore, altruista verso chiunque avesse un minimo di bisogno, dalla famiglia a chi avesse difficoltà, si prodigava, voleva essere utile“.

L’invito di Gino Cecchettin

Gino Cecchettin ha parlato agli studenti dell’ultimo giorno in cui ha visto sua figlia Giulia, un sabato di novembre, anche se non riesce a ricordare nulla, eccetto gli interrogativi che aveva iniziato a porsi: “Ho iniziato a chiedermi, dov’è mia figlia? Perché non torna?”.

Gino Cecchettin ha spiegato anche che “una giornata ordinaria è diventata l’ultima giornata” al fianco di sua figlia e ha rivolto un appello a tutta la platea in ascolto: “La vita va vissuta costantemente ponendo l’attenzione ai minimi dettagli, questo ho imparato. Innestiamo il pilota automatico, tutti dobbiamo fare tante cose e non poniamo attenzione ai secondi preziosi che viviamo accanto ai nostri figli. Dovremmo assaporare ogni secondo, ogni giorno, da quando ci alziamo”.

Gino Cecchettin spiega perché si sente in colpa nei confronti di sua figlia

Gino Cecchettin ha rivelato di aver consigliato a sua figlia di porre fine alla storia con Filippo Turetta: “Davo massima fiducia, massima libertà, avendo paura anche di invadere i suoi spazi, consigliandomi cosa fare per la gestione familiare. Io, invece, le avevo dato dei consigli, detto di essere più determinata nel chiudere la storia, ma lei faceva sempre la crocerossina“.

Il papà di Giulia ha quindi sottolineato: “Mi chiedo, ma è giusto fare come ho fatto o un genitore dovrebbe essere un po’ più invadente? Credo che Giulia volesse dire qualcosa, ma aveva paura di ferire sia me sia la sorella”.

Ecco cosa avrebbe voluto fare Gino Cecchettin: “Se avessi saputo, avrei agito, sarei andato a parlare con Filippo, avrei potuto fare qualcosa. I messaggi che ho risentito fanno male, dovevo sentirli, dovevo scardinare questa protezione verso me che avevo tanti pensieri”.

Cosa ha rivelato Gino Cecchettin a proposito dei genitori di Filippo Turetta?

Nel libro non viene mai menzionato l’ex fidanzato di Giulia, Filippo Turetta, eppure, nell’incontro di oggi Gino Cecchettin ha lanciato un pensiero anche ai suoi genitori: “Mi sono immedesimato nei genitori di Filippo diverse volte, anche perché sono molto razionale, darei loro un abbraccio”.

E ha dichiarato al pubblico di mostrargli tutta la sua comprensione: “Non li posso giudicare, stanno vivendo un dramma più grande del mio. Io cercherò di tornare a sorridere, ci sono già riuscito, ho amici e figli fantastici, loro faranno più fatica, saranno sempre i genitori di un omicida”.

Leggi anche: Gino Cecchettin presenta il suo libro: “Il Papa mi ha chiamato due giorni fa, prega per me”

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