Gianni Minà, carriera, moglie e figlie del celebre giornalista

Gianni Minà è scomparso ieri, lunedì 27 marzo. Il giornalista, dalla lunga carriera costellata da importanti traguardi, lascia una moglie e tre figlie.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Il celebre giornalista, scrittore e conduttore Gianni Minà è morto a 84 anni. Pare che la causa del decesso, secondo quanto riferito dai social, sia stata una malattia cardiaca. Si legge nel post che annuncia la sua scomparsa:

Non è stato mai lasciato solo, ed è stato circondato dall’amore della sua famiglia e dei suoi amici più cari.

Un ringraziamento speciale va al Prof. Fioranelli e allo staff della clinica Villa del Rosario che ci hanno dato la libertà di dirgli addio con serenità.

In queste ore sui social è circolata una sua foto in compagnia di Muhammad Ali, Robert De Niro, Sergio Leone e Gabriel Garcia Marquez, a dimostrazione di come negli anni Minà abbia saputo costruirsi dei rapporti intimi e delle relazioni durature, grazie agli incontri ufficiali che gli hanno permesso di approfondire la conoscenza di grandi personaggi, non solo dello sport ma anche della politica e della storia. L’immagine è stata scattata durante una cena informale ma di altre altrettante cene con personaggi illustri, purtroppo, non ci sono foto. Il giornalista però non perdeva occasione di raccontare confidenze o aneddoti, come la frase citata e ripresa varie volte: “Eravamo io, Fidel Castro, Diego Armando Maradona e Teofilo Stevenson”.

Gianni Minà: una lunga carriera di grandi successi e soddisfazioni lavorative

gianni minà_ personaggi illustri

Gianni Minà nasce a Torino nel 1938. A 21 anni inizia la carriera da giornalista sportivo a Tuttosport, divenendone poi direttore dal 1996 al 1998. Nel 1960 debutta in Rai collaborando alla realizzazione dei servizi sportivi sui Giochi Olimpici di Roma. Giunto a Sprint, rotocalco sportivo diretto da Maurizio Barendson, dal 1965 si occupa di documentari e inchieste per Tv7, Az, un fatto come e perché, Dribbling e Odeon. Tutto quanto fa spettacolo e Gulliver e fonda L’altra domenica con Renzo Arbore e Maurizio Barendson. Nel 1976 viene assunto al Tg2, diretto da Andrea Barbato, e nel 1981 vince il Premio Saint Vincent come miglior giornalista televisivo dell’anno.

Dopo aver collaborato con Gianni Minoli a Mixer, debutta come conduttore di Bliz, programma di Rai 2 di cui è anche autore, che ospita personaggi come Federico Fellini, Jane Fonda, Eduardo De Filippo, Enzo Ferrari, Gabriel Garcia Marquez e Muhammad Ali.

Nel 1979 Gianni Minà diviene famoso in tutto il mondo grazie a una celebre intervista di sedici ore a Fidel Castro, presidente cubano, per un documentario da cui viene tratto un libro: Fidel racconta il Cile. Minà, nella sua lunga carriera, segue otto mondiali di calcio e sette olimpiadi, oltre a decine di campionati mondiali di pugilato. Il prodotto finale delle sue interviste e dei suoi incontri è sempre di alta qualità.

Tante le celebrità che si sono affidate a lui perché hanno visto una persona della quale potersi fidare, che li ha trattati sempre con rispetto. Ciò ha fatto sì che acquisisse lo status di giornalista affermato, e concesso l’opportunità di intervistare personaggi come Papa Francesco e il Dalai Lama.

Gianni Minà: chi è la moglie e chi sono le figlie

Gianni Minà_moglie

Gianni Minà era sposato con la regista Loredana Macchietti, la quale dopo aver prodotto il film Cubain the age of Obama, ha anche realizzato un film proprio sulla vita del marito. La coppia è stata unita per tanti anni e dal loro amore sono nate Francesca e Paola, le quali hanno rispettivamente 25 e 23 anni. Dal matrimonio precedente con Georgina Garcia Menocal è nata Marianna, la sua primogenita, che oggi vive a Citta del Messico.

L’ultimo progetto che Gianni Minà ha realizzato con Loredana è stato il documentario autobiografico Una vita da giornalista, che lo scorso anno ha aperto il Bari Film Festival. Riguardo a come sia nata quest’idea, concretizzatasi in un progetto, spiega così la Macchietti all’Ansa:

L’idea di questo lavoro, che è memoria dinamica, è nata insieme, da una festa alla Casa del Cinema di Roma nel 2008 con tutti i suoi amici per i cinquant’anni della sua professione. Mi ha chiesto di scrivere un copione sulla sua vita professionale, montato con lo stile di Minà. La cosa più difficile è stata scegliere tra ore e ore di teche Rai e di nostro materiale che stava in magazzino e non era stato mai visto.

Ho scelto le cose che mi divertivano, è un po’ un dietro le quinte, un po’ la storia del giornalismo e della televisione dagli Sessanta ai giorni nostri, perché io non volevo raccontare solo lui, ma l’evoluzione o l’involuzione del giornalismo. È la storia di Gianni Minà, ancora molto popolare nonostante siano vent’anni che non appare in televisione.

L’amore per Loredana è stato vivo fino alla fine. Lo scorso maggio, in occasione del suo compleanno la ringraziava così: “Sono 84 anni di vita e lavoro appassionato. Grazie a Loredana riesco ancora a fare quel poco o tanto che posso. Sono grato a lei e a voi per la stima. Teniamo sempre alta la guardia!

Leggi anche: Addio a Gino Landi: chi era lo storico coreografo e quale contributo ha dato al varietà

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