Gara di solidarietà per Notre Dame, già donati 300 milioni di euro per la ricostruzione

Martina Mugnaini
Martina Mugnaini
Martina Mugnaini. Classe 1991. Nata e vissuta a Roma, ha un forte legame con le sue origini fiorentine. Laureata in Filologia Moderna alla Sapienza e giornalista, ama scrivere di tutto quello che riguarda l’arte, la letteratura, il teatro e la cultura digitale. Da anni lavora nel campo della comunicazione e del web writing interessandosi di tutto ciò che riguarda l'innovazione. Bibliofila e compratrice compulsiva di libri di qualunque genere, meglio se antichi: d'altronde “I libri sono riserve di grano da ammassare per l’inverno dello spirito” e se lo dice la Yourcenar sarà vero.
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Un 15 Aprile che difficilmente dimenticheremo. Alle 18:50 circa abbiamo letto una di quelle notizie che sconvolgono il mondo: Notre Dame De Paris brucia. Quella Notre Dame, cattedrale di Parigi, capolavoro gotico e patrimonio dell’umanità, è stata divorata da un incendio che è durato ore: per fortuna la sua struttura, la facciata e i tesori che custodisce sono stati salvati. Ma non tutto ha avuto la stessa fortuna: la guglia, uno dei simboli della capitale francese, è crollata dopo essere stata lambita dalle fiamme per più di un’ora. I lavori di ristrutturazione, un cantiere gigantesco, erano cominciati da pochi giorni. In particolare per ristrutturare e rinforzare il tetto della cattedrale, quello che – sotto la violenza delle fiamme e il peso della guglia – è crollato. Ed è proprio da questo cantiere sembra aver avuto inizio l’incendio: secondo le prime informazioni ricavate dai Vigili del fuoco, il rogo si sarebbe sviluppato da una impalcatura nella zona della guglia, dove nei giorni scorsi erano state rimosse 16 statue di rame che si trovavano lì da 150 anni. Poi finalmente a tarda sera è arrivata la notizia che tutti abbiamo aspettato per ore: i pompieri hanno annunciato che la struttura della cattedrale “è salva“. Il presidente Macron, con voce rotta dall’emozione, ha dichiarato:

Ve lo dico stasera, questa cattedrale la ricostruiremo, tutti insieme. È quello che i francesi aspettano, quello che la nostra storia merita. Il peggio è stato evitato, ma la battaglia non è vinta completamente. Grazie al coraggio dei pompieri la facciata e le strutture non sono crollate.

Il peggio è passato, inizia la gara di solidarietà per ricostruire: i magnati del lusso donano 300 milioni di Euro

Dopo l’incendio che ha sconvolto il mondo occidentale, colpito nella sua cultura più antica, non sono tardate ad arrivare le manifestazioni di solidarietà. La famiglia Pinault, tra le più ricche della Francia, alla guida del colosso del lusso Kering, ha annunciato la donazione di 100 milioni di euro per il restauro di Notre Dame de Paris. Ma non è l’unica: il gruppo LVMH – Louis Vuitton Moet Hennessy – e la famiglia Arnault, quarto patrimonio mondiale, hanno dichiarato questa mattina una donazione di 200 milioni di euro per la ricostruzione della cattedrale. Il gruppo spiega di volersi unire

Alla ricostruzione di questa straordinaria cattedrale, simbolo della Francia, del suo patrimonio e della sua unità. Metteremo a disposizione tutte le nostre squadre di creatori, architetti, finanzieri, per aiutare nel lungo lavoro di ricostruzione e di raccolta di fondi

L’Ile de France, la regione di Parigi, ha stanziato 10 milioni di euro. Ma la solidarietà arriva anche dagli Stati Uniti: la French Heritage Society, un’organizzazione che ha sede a New York, che si occupa proprio della conservazione dei tesori architettonici e culturali francesi, ha lanciato una pagina web di raccolta fondi. E già lunedì sulla piattaforma di crowdfunding Go Fund Me sono state create in tutto il mondo più di 50 pagine ispirate dal terribile incendio. Leggi anche: Non si può morire sul lavoro: il punto sulla sicurezza nei cantieri in Italia di Martina Mugnaini

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Martina Mugnaini. Classe 1991. Nata e vissuta a Roma, ha un forte legame con le sue origini fiorentine. Laureata in Filologia Moderna alla Sapienza e giornalista, ama scrivere di tutto quello che riguarda l’arte, la letteratura, il teatro e la cultura digitale. Da anni lavora nel campo della comunicazione e del web writing interessandosi di tutto ciò che riguarda l'innovazione. Bibliofila e compratrice compulsiva di libri di qualunque genere, meglio se antichi: d'altronde “I libri sono riserve di grano da ammassare per l’inverno dello spirito” e se lo dice la Yourcenar sarà vero.
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