Fusione nucleare: è la soluzione per la crisi energetica?

Domani è attesa una conferenza stampa da parte del Dipartimento dell'Energia statunitense che potrebbe annunciare una svolta. Vediamo di cosa si tratta.

Rosarianna Romano
Rosarianna Romano
Rosarianna Romano, classe 1997. Formazione umanistica e interessi eclettici, sedotta dall'arte e dalla storia contemporanea, ama leggere i libri e la realtà. Nata in Puglia e bolognese d'adozione.
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La fusione nucleare potrebbe rappresentare una svolta per la crisi energetica? Il Washington Post ha scritto che “per la prima volta nella storia di questi esperimenti una reazione di fusione avrebbe prodotto più energia di quella usata per innescarla”.

Domani, martedì 13 dicembre, è attesa una conferenza stampa per annunciare la svolta da parte del Dipartimento dell’Energia statunitense.

Cosa sappiamo

Le indiscrezioni e le ricostruzioni giornalistiche già non si contano. Il primo a darne notizia è stato il Financial Times. Successivamente, la notizia della fusione nucleare come possibile soluzione alle crisi energetica e climatica è diventata l’apertura di molti giornali online, a partire dal Washington Post, vicinissimo alla Casa Bianca.

Insomma, per la prima volta nella storia di questi esperimenti una reazione di fusione avrebbe prodotto più energia di quella usata per innescarla. La scoperta è avvenuta presso la National Ignition Facility ospitata nei Lawrence Livermore National Laboratory, in California.

Cosa dicono i ricercatori sulla fusione nucleare

Alcuni ricercatori interpellati dal Washington Post hanno confermato le anticipazioni, ma hanno scelto di mantenere l’anonimato.

Mantenere il silenzio è, infatti, scelta obbligata, in attesa che domani la Segretaria all’Energia Jennifer Granholm sveli a tutti quella che viene definita “una grande svolta scientifica”.

Cos’è la fusione nucleare

È il sogno degli scienziati da oltre 50 anni: la fusione nucleare, quella che alimenta il sole e che produce energia dalla fusione di due atomi di idrogeno, generandone uno di idrogeno.

Al contrario della fissione, non crea radioattività o scorie, non ha bisogno di combustibili rari e utilizzabili per costruire ordigni atomici.

L’iter della scoperta

Finora gli esperimenti avevano frustrato le aspettative degli studiosi, i quali erano riusciti a innescare la fusione, ma impiegando molta più energia di quanto poi ne rilasciasse la reazione stessa.

Adesso, tuttavia, sembra che dai Lawrence Livermore National Laboratory potrebbe sia giunta la notizia di una svolta: la fusione c’è stata e ha prodotto energia extra, anziché consumarla.

Leggi anche: La Crisi dei missili di Cuba ci insegna come evitare una guerra nucleare

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