Filomena Lamberti, sfigurata con l’acido dal marito: “Lui ha patteggiato 18 mesi. Io vivo con 300 euro”

Filomena Lamberti è stata sfigurata con l'acido dal marito nel 2012 ed è una delle prime donne in Italia a subire questa tipologia di violenza.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Filomena Lamberti è stata sfigurata con l’acido dal marito. L’episodio risale al 2012. Si tratta di una delle prime in Italia a subire una violenza simile, e dopo di lei si sono susseguite tante altre donne.

A bruciarle in un istante non solo viso, collo, gambe, braccia, ma anche l’anima. Essendo all’epoca questa tipologia di violenza ancora sconosciuta all’opinione pubblica non è stata fatta la giustizia adatta, o almeno quella che il suo caso necessitava. Il marito è riuscito a patteggiare con una condanna di 18 mesi e il nulla osta della procura di Salerno, mentre la donna si trovava ancora in terapia intensiva.

La punizione però è risultata esigua rispetto al danno subito, soprattutto se confrontato con le pene degli aggressori di Jessica Notaro e Lucia Annibali, rispettivamente di 15 e 20 anni.

Filomena Lamberti: l’aggressione con l’acido dieci anni fa

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Filomena Lamberti è stata sfigurata con l’acido dieci anni fa dal marito. Come riportato da ImperiaPost.it la donna ha ripercorso gli anni precedenti all’aggressione:

L’uomo che credevo mi amasse mi ha cambiato l’identità. È stato un calvario. Ora sono una donna libera. Bisogna tornare indietro di anni e anni di violenze subite in casa. Era geloso, possessivo e per una vita ho dovuto lottare contro gli spettri che lui aveva nella mente.

Ho dato la priorità a far cresce i miei figli, non avevo una mia indipendenza economica. Così sono andata avanti. Quando i miei figli sono diventati grandi, ho preso la decisione di separarmi. Come tutti gli uomini possessivi, vengono feriti nel proprio orgoglio, per maschilismo.

Fino al giorno che le ha cambiato drasticamente la vita:

Fu così che il 28 maggio del 2012, mentre stavo dormendo, venne vicino al letto con questa bottiglia di acido, dicendo ‘guarda che ti do’. E me l’ha versta addosso.

Questa è stata la mia ‘punizione’ perché volevo lasciarlo. Ho fatto un calvario di 5 anni di ricoveri, ho subito più di 30 interventi. Si è temuto molto per la mia vista, non è più al 100%, però ci vedo.

Come sta e cosa fa oggi Filomena Lamberti

Oggi Filomena Lamberti ha 64 anni, convive con uno dei suoi tre figlie e riceve 300 euro di pensione, non riuscendo ad arrivare a fine mese, mentre l’ex marito è tronato a svolgere la sua professione. Intervistata da Il Corriere della Sera ha dichiarato:

Andrei a fare qualsiasi lavoro pur di non essere costretta a chiedere la carità per pagare le bollette.

Chiedo di poter vivere con dignità, di non essere sempre, costantemente in affanno.

Filomena Lamberti lamenta soprattutto la difficoltà nel trovare un lavoro, essendo state le sue condizioni compromesse dall’aggressione ricevuta:

Alla mia età e nelle condizioni in cui mi trovo la vedo un po’ dura. Ho un braccio più corto dell’altro per le cicatrici, non lo posso alzare, anche la vista è compromessa.

Forse potrei fare la bidella o l’usciera ma chi me lo dà un lavoro?

Riguardo al desiderio di rifarsi una vita sentimentalmente ha specificato:

Ho chiuso con gli uomini, non voglio più che qualcuno mi impedisca di vivere, non vado a mettermi una persona a fianco che mi toglie la libertà, proprio ora che l’ho riconquistata. Lo so, ce ne sono di migliori di lui ma io non ho proprio voglia di ricominciare.

E poi, diciamolo, difficilmente trovo un uomo che mi avvicina, anche l’occhio vuole la sua parte…. Sì, d’accordo, ci saranno anche quelli che non guardano l’aspetto fisico, ma a me verrebbe comunque da pensare che gli faccio pena.

Filomena Lamberti negli ultimi giorni sta cercando di sensibilizzare il suo caso portando la sua testimonianza ai più giovani. La donna ha avviato una serie di incontri nelle scuole e nei Comuni, insieme alla sua avvocata Adele De Notaris del Centro antiviolenza Linearosa Spaziodonna, associazione che opera contro la violenza di genere dal 1978 nel territorio di Salerno e provincia.

Leggi anche: Gessica Notaro: “Sto ancora esorcizzando il mio dolore”

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