Gli offendono la figlia in spiaggia: “Sei brutta e malata”. Trapanese risponde: “Non è vero, è bella e felice”

La figlia di Trapanese, assessore al Welfare, è stata offesa da un bambino sulla spiaggia. Il padre ha divulgato la notizia e specificato che non è così.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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La piccola Alba, figlia di Trapanese, assessore al Welfare nel comune di Napoli e papà single omosessuale, è stata derisa e offesa su una spiaggia, nei pressi di Formia, da un altro bambino che le avrebbe detto: “È malata e brutta, me lo avrebbe detto mamma”.

Il papà della bimba down, adottata nel 2017, avrebbe poi difeso la figlia e denunciato quanto accaduto. Trapanese è divenuto simbolo e un punto di riferimento nella lotta ai diritti delle persone affette da disabilità. Dopo l’episodio sulla spiaggia avrebbe ricevuto una foto della figlia insieme a un compagno di classe che li ringrazia perché “Alba riesce a sfiorargli le mani e il cuore”.

Figlia di Trapanese: offesa perché down

figlia di Trapanese_

Ecco il racconto dell’episodio verificatosi alla figlia di Trapanese, e raccontato dallo stesso, come riportato da Il Corriere della Sera:

Ero al mare con Alba. Giocavamo alle giostre in spiaggia. Si è avvicinato un bimbo e ha cominciato a stare con noi. A giocare con noi. Poi all’improvviso e anche con una certa naturalezza mi ha detto che secondo la sua mamma Alba è malata e anche brutta.

Poi spiega cosa ci sia alla base di quanto accaduto e presenta il ruolo che avrebbe avuto nella vicenda la madre del bimbo:

Sono rimasto di pietra, non sapevo nemmeno cosa rispondere, perché mia figlia non è malata e la sua disabilità non la invalida dell’essere una bambina felice, oltre ad essere oggettivamente bella.

Quel bimbo, grazie alla sua mamma, rappresenta una parte della società ostile alla diversità, indifferente al dolore, incentrato sul raggiungimento di una perfezione che non esiste. Non riesco neanche a dare colpe al bambino e a sua madre. Manca la cultura della disabilità e questo perché non c’è informazione su come relazionarsi con persone che hanno un deficit.

Figlia di Trapanese: cosa si può fare per cambiare le cose

L’assessore ha poi proposto delle soluzioni, perché episodi di questo tipo non devono accadere, incentivando a cambiare totalmente mentalità e modalità di vedere le cose:

Bisognerebbe iniziare a ragionare sul bene comune, partire dall’idea che tutti i bambini, nonostante le diversità, hanno diritto alla felicità e non al primato di “migliore”.

Bisognerebbe costruire una società incentrata sull’idea del “villaggio” dove le ricchezze, le gioie, i problemi, le difficoltà si condividono ed i figli diventano di un’intera Comunità.

Poi specifica che nessuno avrebbe chiesto scusa per quanto accaduto:

No, perché ho cercato di non enfatizzare l’accaduto.

Ho parlato con il bambino provando a spiegargli che Alba non è malata, mia figlia per fortuna non ci ha fatto caso. Abbiamo continuato a giocare.

Leggi anche: “La sua non è una malattia ma un modo di essere”: papà single adotta Alba, bimba down che nessuno voleva

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