Federazione di centrodestra tra Lega e FI: il disperato tentativo salviniano di ricostruirsi un’identità

Il dibattito politico delle ultime ore è monopolizzato dalla proposta leghista di una Federazione di centrodestra con FI, mentre Meloni se ne è tirata fuori. Si tratta dell'ennesimo disperato tentativo salviniano di ricostruirsi un'identità, ma le premesse non sono le migliori.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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Quando la notizia di una possibile federazione di centrodestra tra Lega e FI si è diffusa, Berlusconi non avrebbe mai pensato di scatenare i tempetosi venti di rivolta che invece si sono sollevati all’interno del suo partito. Malumori che sono ben rappresentati dalle istanze delle forziste Gelmini e Carfagna, con la prima che è tornata a ribadire la necessità di un centro-destra plurale, in cui i componenti di FI conservino “il ruolo di moderati, riformisti ed europeisti, che va accentuato, non annacquato in una federazione”.

Ma la federazione si farà. Il leader del Carroccio Matteo Salvini ha annunciato che illustrerà il progetto a Mario Draghi proprio nella giornata di oggi, quando nel pomeriggio incontrerà il Premier per ribadire il sostegno del suo partito alle recenti riforme nel contesto del Pnrr. Nel frattempo, in vista del colloquio di oggi, Salvini ha precisato di non parlare di fusioni o annessioni nel proporre una federazione di centro-destra, ma di una collaborazione, da far partire già da domani. Ma se prima aveva chiarito come tale proposta fosse indirizzata a tutte le forze di centro-destra al Governo, tagliando così fuori dal discorso Giorgia Meloni, adesso il leader leghista ritratta e apre anche a FdI. Che però non ha alcuna intenzione di accettare l’invito.

Federazione di centrodestra tra Lega e FI: la spaccatura del partito berlusconiano

Federazione di centrodestra tra Lega e FI: la spaccatura del partito berlusconiano

La proposta di una federazione con la Lega ha letteralmente spaccato in due Forza Italia, tra pochi favorevoli e molti contrari. Dopo l’iniziale entusiasmo, Berlusconi ha dovuto fare diversi passi indietro. Troppi i malumori interni a FI e non è il momento delle decisioni impopolari: adesso Berlusconi comincia davvero a pensare alla candidatura al Colle. Ma al Cavaliere l’idea di una Federazione coi leghisti piace e il confronto con Salvini già è avvenuto: si parla, entro fine giugno, di dare vita a gruppi parlamentari unici tra FI e Lega alla Camera e al Senato.

La proposta di Salvini si spinge pure oltre: “Ora valutiamo la federazione del centrodestra di governo, poi mi piacerebbe pensare in futuro a un partito unico: speriamo di convincere Fratelli d’Italia” ha aggiunto il leader del Carroccio. Ma l’idea non piace, tra gli altri, alle ministre forziste Carfagna e Gelmini, secondo le quali la Federazione non solo farebbe perdere a FI la sua identità e i suoi valori moderati, ma, stando alle parole di Carfagna, porterebbe alla fuoriuscita dal partito di almeno 50 parlamentari azzurri.

Tra favorevoli e contrari, sembrerebbe esserci una certezza: quella della collocazione europea di FI all’interno del PPE, che rimarrà intoccabile. Ma questo non è un problema per Salvini, che, da parte sua, sta cercando con ogni mezzo di avvicinarsi sempre più al PPE. L’interrogativo rimane: il tentativo di Salvini è “moderare” la Lega per adeguarsi allo standard liberale europeo oppure quello di spostare i popolari più a destra?

In ogni caso, è stato necessario l’intervento di Antonio Tajani, coordinatore nazionale di FI, per allontanare la paura che il partito berlusconiano volesse “svendersi” platealmente alla Lega: “Forza Italia ha un’identità e una classe dirigente talmente forte che non c’è alcun pericolo. Berlusconi ha una visione per il futuro come il partito repubblicano americano e deve nascere dal confronto di tutte le forze politiche, ma è un progetto per il domani”, ha dichiarato Tajani a SkyTG24.

La verità è che il clima interno a FI è teso: oltre al problema della Federazione, sono aumentati gli scontri sulle candidature alle amministrative di Roma e Milano, dove Berlusconi ha annunciato che vorrebbe rispettivamente Maurizio Gasparri e Maurizio Lupi, proprio poco dopo che Tajani aveva incontrato Michetti per discutere della sua candidatura al Campidoglio. L’implosione è ufficiale.

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Federazione di centrodestra, Meloni se ne tira fuori ma dice: “Non è un’operazione contro di me, ma contro la sinistra”

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I malumori esplosi all’interno di FI sono indizio di un fatto piuttosto oggettivo: nel caso in cui si facesse davvero, la Federazione farebbe comodo soprattutto a Matteo Salvini. Il leader del Carroccio legge i sondaggi e sa bene che Giorgia Meloni è molto vicina al sorpasso. Senza contare che l’altro obiettivo della Lega rimane quello di sconfiggere alle politiche il precario fronte PD-M5S, ed una federazione con gli azzurri berlusconiani potrebbe essere la chiave giusta. Puntare a prendersi quel che resta dell’elettorato berlusconiano potrebbe significare vincere le elezioni. Diventare Premier. E Salvini sogna in grande.

Ma la realtà è più complessa. Giorgia Meloni non vuole la federazione, ma non la disprezza. E nemmeno si sente attaccata dall’ipotesi del sodalizio verde-azzurro, tutt’altro: “Secondo me è anche un’operazione intelligente, non è un’operazione contro di me, ma contro la sinistra. Oggi Lega e Fi governano con Pd e M5S, provano a prendere i voti di un pezzo di centrodestra per fare quello che facevano con Conte ed io ho sempre detto che il centrodestra di governo deve fare di più. Guardo tale operazione con assoluto rispetto. Ho sempre pensato che le differenze fossero un valore aggiunto…quello che fa la differenza in politica è la tua identità“. Unirsi ad una Federazione così pensata, toglierebbe identità a FdI. Giorgia Meloni lo sa. E sa pure che tenersi fuori anche da questa iniziativa potrebbe significare per lei e il suo partito guadagnare ulteriori consensi, consacrandola ufficialmente come leader numero uno della destra italiana.

Federazione di centrodestra: la proposta simbolo dell’indebolimento salviniano

Gli esperti vedono nella proposta salviniana una dichiarazione di debolezza o, perlomeno, di indebolimento della sua leadership. Lorenzo Castellani, professore di Storia delle Istituzioni politiche alla LUISS, ha detto: “Mi sembra un segnale di difficoltà di Salvini, che tenta la stessa carta in Italia e in Europa. È come un’azienda in difficoltà che dice ‘fondersi è meglio che fallire’.” Mentre il politologo Angelo Panebianco ha spiegato all’Huffpost i motivi per cui la Federazione voluta da Salvini non avrà futuro: “la Federazione non va da nessuna parte perché ha senso quando c’è un leader forte, ma adesso non c’è più nessuno forte come Belusconi. La cosa più probabile sarà un centrodestra instabile, poiché non c’è una gerarchia ma due forze quasi equivalenti”.

Insomma, è chiaro che Salvini le stia tentando tutte in vista delle elezioni politiche. Ma ogni proposta di matrice leghista non fa altro che tradire la sua condizione di estrema irrequietezza. Tutto questo viene percepito dagli elettori, notoriamente attirati da leader sicuri e coerenti, e rischia di spingerli verso altri lidi. Proprio quelli che Salvini teme di più.

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Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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