Farmaci per il raffreddore nel mirino Ema: “C’è il rischio di ischemie”

Nel mirino era finita la pseudoefredina, principio attivo contenuto in molti farmaci anticongestionali e somministrato per via orale. Bisogna preoccuparsi?

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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Alla fine, l’Ema ha deciso di non ritirare dal mercato i farmaci per il raffreddore. “Il rapporto beneficio rischio rimane positivo” ha fatto sapere l’Aifa commentando la decisione dell’Agenzia Europea del Farmaco. Nel mirino era finita la pseudoefedrina, principio attivo contenuto in molti farmaci anticongestionali e somministrato per via orale.

Il motivo? A quanto pare, quella sostanza può causare un ridotto afflusso di sangue al cervello in chi la assume, favorendo ischemie cardiovascolari e cerebrovascolari. Per questo l’Ema ha voluto indagare più a fondo sui farmaci che contengono pseudoefedrina, spesso associata ad altre sostanze, per curare la congestione nasale “derivante da raffreddore, influenza o allergia”.

Farmaci per il raffreddore nel mirino dopo alcuni casi problematici segnalati in Francia

Non è la prima volta che si associa il rischio di ischemie a farmaci per il raffreddore. Già nel 2020 il Ministero della Salute bandì la pseudoefedrina dalle preparazioni galeniche dimagranti. E adesso l’Ema ha voluto vederci chiaro anche sui farmaci usati per la congestione nasale.

Tutto è partito da alcune segnalazioni dell’Ansm, l’agenzia francese dei medicinali, che dopo una serie di casi problematici ha messo in allarme sul rischio di sindrome da encefalopatia posteriore reversibile (Pres) e sindrome da vasocostrizione cerebrale reversibile (Rcvs), chiedendo sul punto una revisione.

Farmaci per il raffreddore e rischio ischemie: quali sono stati esaminati

In merito all’allarme sui farmaci per il raffreddore, Ema e Aifa hanno assicurato che non si tratta di nulla di urgente, tanto che non hanno ritirato i prodotti dal mercato. Gli approfondimenti altro non sono che un’attività di routine, infatti l’Ema ha chiarito che “restrizioni e avvertenze per ridurre questi rischi sono già incluse nelle informazioni sugli effetti dei farmaci”.

Ad essere stati esaminati sono farmaci molto comuni come Actifed, Aerinaze, Aspirin Complex, Clarinase, Humex rhume, Nurofen Cold and flu e il Fluimucil influenza e raffreddore.

L’ex direttore Ema: “Ci vuole attenzione anche se sono farmaci per il raffreddore da banco”

Intervistato da La Repubblica sulla questione, Guido Rasi, ex direttore dell’Ema e attuale consulente del ministro della Salute Orazio Schillaci, aveva chiarito sul possibile ritiro dei farmaci per il raffreddore:

Si cerca di capire se c’è una prevalenza di effetti collaterali superiore a quella già nota. Ema, alla fine, deciderà se lasciare le cose come stanno, se cambiare le informazioni sul foglietto illustrativo o se prendere misure più drastiche. Magari ritirando i farmaci dal mercato.

Nel frattempo, ci vuole comunque una grande attenzione. Anche se sono da banco presentano effetti collaterali. Vanno quindi utilizzati seguendo le indicazioni dei foglietti illustrativi e magari ogni volta che si acquistano è meglio fare un check con il proprio medico, ad esempio per farsi dire quanti se ne possono usare.

Leggi anche: Influenza aviaria, l’Oms lancia l’allarme: “Prepariamoci a una nuova pandemia”

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Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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