La Spagna legalizza l’eutanasia, Carcedo: “Una legge a beneficio di tutta la società”

Il Senato spagnolo ha ufficializzato il testo proposto dal Partito Socialista del Primo Ministro, Pedro Sànchez, rendendo l'eutanasia legge, 202 voti favorevoli, 141 contrari e due astenuti.

Tommaso Panza
Tommaso Panza
Salentino, classe 1993. Una laurea in mediazione linguistica. Fondazione Basso(Roma). Amante della lettura e del cinema, in particolare delle opere che raccontano spaccati di realtà. Deciso sin da piccolo a diventare un giornalista.
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L’eutanasia in Spagna ora è certezza. La nuova legge che ieri ha sancito in Spagna il “diritto all’eutanasia“, stabilisce che tale diritto potrà essere esercitato solo in contesti in cui il paziente percepisca la propria sofferenza come “inaccettabile e che non possa essere alleviata in nessun modo”.

La legge prevede che le persone con una malattia grave e incurabile possano beneficiare dell’eutanasia attiva, ovvero della somministrazione da parte di un medico di farmaci che inducono la morte.

Le persone che desiderano l’eutanasia devono aver confermato in quattro momenti la loro volontà e devono aver presentato i referti medici necessari per dimostrare la propria condizione.

La richiesta dovrà essere esaminata e accolta da una commissione, poi il paziente dovrà dare un’ultima volta il suo consenso.

L’eutanasia in Spagna, tra i pochi paesi al mondo a legalizzarla

Questo giovedì la Spagna si è unita all’Olanda, al Belgio, al Lussemburgo e al Canada come uno dei primi paesi al mondo che regolano l’eutanasia.

L’eutanasia in Spagna è stata approvata ieri in Senato con 202 voti a favore, 141 contrari e due astensioni, approvando la legge promossa dal PSOE (partito socialista operaio spagnolo) del primo ministro Pedro Sànchez, che entrerà in vigore tra tre mesi.

Richiedere l’eutanasia in Spagna dovrà avere come elemento inappellabile quello di soffrire di una malattia grave e incurabile o di una condizione grave, cronica e impossibile che gli causi una “sofferenza intollerabile”.

Anche se è stato eliminato dal titolo della legge, la norma regola ovviamente anche quel tipo di eutanasia detta “somministrazione diretta al paziente di una sostanza da parte dell’operatore sanitario competente”.

Quindi il suicidio medicalmente assistito, ovvero la prescrizione o la fornitura al paziente da parte del personale sanitario di una sostanza, in modo che questo possa auto somministrarsela, per causare la propria morte.

Con l’approvazione dell’eutanasia in Spagna, il paese iberico entra a far parte di un piccolo gruppo di nazioni in cui la pratica dell’eutanasia è legge.

Mentre in altri paesi è un percorso che sta prendendo piede, perché considerato un baluardo dei diritti umani. Per esempio in Colombia la pratica è legale, secondo una sentenza della Corte costituzionale, ma non è regolamentata. In Nuova Zelanda invece è previsto che la legge entri in vigore nel mese di novembre. In alcune parti di USA e Australia la pratica è consentita.

A differenza delle altre leggi europee, in cui la decisione viene presa dal medico in consultazione con altri due, la legge spagnola stabilisce una serie di passi (medico di riferimento, altro professionista e un’équipe nominata da una commissione autonoma), che possono ritardare il processo, da quando il malato lo richiede, per più di 40 giorni.

Le fasi del percorso per il paziente che richiede l’eutanasia in Spagna

Eutanasia in Spagna. le fasi del percorso

La procedura inizia ovviamente con la richiesta del paziente, che deve essere espressa per iscritto due volte nell’arco di due settimane. In ciascuna delle due richieste, il medico di riferimento deve, ovviamente, essere informato in merito alle alternative disponibili, in particolare per quanto riguarda la possibilità di ricevere cure palliative.

È uno dei meccanismi previsti per evitare che la decisione sia presa alla leggera, senza informazioni o alla disperata. Inoltre, cosa forse più importante, deve essere chiaro che la decisione non è il risultato di alcuna pressione esterna.

A partire dalla seconda domanda, il medico del paziente deve trasmettere la richiesta alla commissione autonoma competente, che determinerà quali professionisti, estranei al caso, esamineranno la richiesta. Successivamente la commissione approva o respinge la decisione. La legge non fissa la composizione di questa commissione, che sarà determinata da ciascuna comunità autonoma (l’equivalente delle nostre regioni), ogni commissione dovrà, però, obbligatoriamente comprendere almeno sette persone, con specialisti medici, giuridici e infermieri. La commissione dovrà rispondere entro 19 giorni.

La relatrice della norma, Maria Luisa Carcedo, ex ministro della sanità e membro del PSOE, riguardo alle valutazioni per richiedere l’eutanasia ha dichiarato che:

è una legge estremamente garantista, perché bisogna estendere l’espressione di “buono, almeno non ha sofferto”, a tutte le malattie.

Espressione che per esempio si applica, con sollievo, a chi muore di infarto.

Il presidente dell’associazione Derecho a Morir Dignamente (DMD)-(Diritto a morire dignitosamente), Javier Velasco, ha dichiarato questo giovedì che la legge:

risparmierà molta sofferenza a molte persone.

Si chiederanno poche eutanasie, ma la legge andrà a beneficio di tutta la società.

Un dato approva la sua tesi, infatti nei paesi in cui l’eutanasia è legale, la sua pratica rappresenta tra l’1% e il 4% del totale dei decessi annuali.

La situazione in Italia rispetto all’eutanasia in Spagna

Marco Cappato in Italia, rappresenta un pò l’immagine del diritto all’eutanasia, perchè indipendentemente da dove penda la nostra riserva morale, che piaccia o meno parliamo di un diritto, che il diretto interessato prende in piena facoltà di intendere e volere.

Su “Il Fatto Quotidiano” Marco Cappato, con tono sconfortante più che rassegnato, ha scritto che:

La Spagna ha legalizzato l’eutanasia. I

n Italia le priorità sono sempre altre.

Con la pandemia, poi, nemmeno a parlarne: in Parlamento si può commentare le decisioni già prese per decreto, quando va bene.

Il Parlamento spagnolo in sei mesi, nonostante la pandemia, ha fatto ciò che il Parlamento italiano non è riuscito a fare in oltre 7 anni: avviare la discussione in Commissione parlamentare e arrivare all’approvazione di una legge.

Il Parlamento spagnolo fa compiere oggi un altro passo avanti importante all’Europa delle libertà civili.

Dopo 7 anni e due richiami ufficiali caduti nel vuoto da parte della Corte costituzionale, il Parlamento italiano non ha neanche avviato quella discussione in plenaria che i Parlamentari delle precedente maggioranza avevano garantito sarebbe avvenuta entro il 2020.

Comprensiva su questo tema la rabbia e lo sconforto di Marco Cappato, giacché sia lui che Mina Welby, il prossimo 22 aprile saranno imputati presso la Corte Di Appello di Genova, dove rischiano fino a 12 anni di reclusione, per l’assistenza offerta al suicidio assistito di Davide Trentini, nell’aprile del 2017.

Leggi anche: Spagna, approvata alla Camera la proposta di legge sull’eutanasia

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