Il nuovo “Centro” di Renzi approderà alle Europee: “Ci metto il cuore e la faccia”

Il leader di Italia Viva, dopo la rottura con l'ex compagno di coalizione Carlo Calenda, ci mette "il cuore e la faccia” e scopre le carte in vista delle Europee.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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Matteo Renzi lancia il “Centro” in vista delle elezioni Europee di giugno 2024. Il leader di Italia Viva, dopo la rottura con l’ex compagno di coalizione Carlo Calenda, ci mette “il cuore e la faccia” e scopre le carte in vista dell’importante appuntamento elettorale del prossimo anno.

L’obiettivo è “rubare voti a Forza Italia e al Pd” e offrire quindi una “casa” a quei moderati che non si riconoscono nella classica dicotomia destra/sinistra. L’ex Premier ha sottolineato infatti come gli elettori che in passato hanno votato Fi e che credono “in una visione europea” facciano fatica oggi “a votare i sovranisti”.

Europee: Matteo Renzi, il Centro e l’ipotesi di abbassare la soglia di sbarramento

Il ragionamento di Matteo Renzi parte da un’evidenza: per le Europee, la legge elettorale è proporzionale e il “tutti contro tutti” potrebbe premiare la sua alternativa di Centro. Non si punta a improbabili doppie cifre, anzi: l’ex segretario del Pd potrebbe sfruttare un’ipotesi attualmente sul tavolo, quella di abbassare la soglia di sbarramento dal 4% al 3%, che trova anche la benedizione di FdI. La proposta è partita da Alleanza Verdi-Sinistra, ma farebbe molto comodo anche a Renzi.

Al momento, però, voci di Italia Viva come quella di Raffaela Paita negano di correre dietro a questa ipotesi perché “quando un progetto è credibile non si deve avere paura del voto dei cittadini”. Contrario (non troppo a sorpresa) anche l’azzurro Maurizio Gasparri, che ha tuonato: “La soglia va confermata, semmai bisogna alzarla al 5%, non si vede perché fare regali a Renzi, che per altro non arriverebbe nemmeno al 3%”.

Calenda sul Centro di Matteo Renzi: “Tanti auguri per il nuovo progetto, qualunque cosa sia”

A commentare l’approdo in Europa di Matteo Renzi con il Centro è stato proprio l’ex compagno del fu Terzo Polo Carlo Calenda, che in un’intervista per Il Corriere della Sera ha dichiarato:

Tanti auguri per il progetto del Centro, qualunque cosa sia, e per la candidatura di Renzi.

Questo progetto manifesta un’ambizione diversa da quella del Terzo polo, che era la costituzione di una unione delle forze riformiste, popolari e liberali che si riconoscono nei valori repubblicani per superare scontri improduttivi e ideologici tra destra e sinistra.

L’unica direzione che può determinare una svolta in Italia: superare una conflittualità sterile. Noi rimaniamo su questa linea. L’idea di Renzi evidentemente era un’altra dall’inizio.

E il terzo polo che si dimezza non ci porterà all’irrilevanza, anzi, sono convinto del contrario. Gli italiani capiscono sempre di più che non devono farsi prendere in giro da chi propone soluzioni semplici a problemi complessi e poi non riesce a realizzare nulla di quanto promesso.

È un percorso lungo. L’unico che abbia un senso, però. Altrimenti perché fare un nuovo partito? Basta accomodarsi in uno esistente.

Il Centro di Matteo Renzi, tra dichiarazioni e retroscena: “Sarà decisivo per dare le carte”

Il sospetto che si fa largo tra le fila del Pd è che l’appoggio di Fratelli d’Italia all’ipotesi dell’abbassamento della soglia di sbarramento alle Europee sia “a buon rendere”. I meloniani, infatti, farebbero questa concessione in cambio del voto favorevole dei renziani alla riforma istituzionale per la creazione di un premierato forte con conseguente depotenziamento del ruolo del presidente della Repubblica. Rimangono solo ipotesi, certo, ma qualcosa è evidente che cominci a muoversi.

Sul suo nuovo Centro, Renzi ha concluso: “Non saremo soli, abbiamo nove mesi per mostrare il nostro percorso. Se fa un risultato come credo quello che sarà, sarà decisivo per dare le carte. Non importa prendere il 41%, basta molto meno. C’è uno spazio politico affascinante, un pertugio nel quale infilarsi, il punto è dare la rappresentanza a un popolo che altrimenti rischia di veder svanire il sogno europeo”.

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Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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