Ernesto Nathan, 100 anni fa moriva il sindaco più illuminato e lungimirante di Roma

Si ricorda uno dei sindaci più rivoluzionari, colti e lungimiranti di tutti i tempi.

Asia Solfanelli
Asia Solfanelli
Intraprendente e instancabile penna, poliglotta, appassionata lettrice e avida viaggiatrice. Sviscerata amante del cinema. E ultimo, ma non per importanza, eterna studiosa, perché non si finisce mai d’imparare.
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Ernesto Nathan, a un secolo dalla sua morte si ricorda uno dei sindaci più rivoluzionari, illuminati e lungimiranti nonché più amati di tutti i tempi.

Un uomo colto, poliglotta e cosmopolita che portò nella capitale italiana apertura e innovazione, in inevitabile contrasto con la tradizione cattolica, chiusa e conservatrice, e ormai egemone da secoli.

Ebreo e massone, il sindaco Nathan lasciò un’impronta indelebile: diede a Roma un nuovo volto e ai suoi cittadini servizi e possibilità.

Chi era Ernesto Nathan?

Chi era Ernesto Nathan?

Nato a Londra nel 1845, Ernesto Nathan è ebreo, figlio di Sara Levi, amica nonché collaboratrice di Giuseppe Mazzini, le cui idee, insieme a quelle di Aurelio Saffi, influenzeranno molto non solo la formazione, ma anche l’orientamento culturale e politico del giovane.

Cresciuto tra Firenze, Lugano, Milano e la Sardegna, nel 1870 Ernesto Nathan giunge a Roma dove, oltre a lavorare come amministratore al giornale mazziniano La Roma del Popolo, comincia a occuparsi di politica.

Iniziato alla Massoneria nel 1887, successivamente affiliato maestro presso la loggia Propaganda massonica di Roma, diventa nel 1896 Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia succedendo Adriano Lemmi, banchiere italiano nonché il più grande finanziatore del movimento patriottico risorgimentale. Un incarico a cui rinuncerà nel 1904 e che riprenderà dal 1917 al 1919.

Fondatore della Società Dante Alighieri, un’istituzione culturale volta alla tutela e alla diffusione della lingua e della cultura italiana, nel 1898 viene eletto prima consigliere del comune di Roma poi assessore all’economato e ai beni culturali.

Nel 1907, mentre la popolazione romana cresce esponenzialmente e la città, incurante del patrimonio archeologico cittadino, si espande, Ernesto Nathan, capo del “Blocco popolare”, viene eletto sindaco.

E dopo un mandato fatto di riforme, scontri e grande apertura nonché grande crescita per la capitale, dopo essersi arruolato come volontario al primo grande conflitto mondiale, a Roma il 9 aprile 1921 Ernesto Nathan si spegne, complici condizioni di salute avverse.

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Il sindaco Ernesto Nathan e lo scontro con la Chiesa

Il sindaco Ernesto Nathan e lo scontro con la Chiesa.

Quando Nathan viene eletto sindaco, la Questione Romana è ancora aperta: si deve decidere sul ruolo di Roma sia come sede del potere temporale che come capitale del Regno d’Italia. Lo scontro con la Chiesa Cattolica, che non vuole perdere il potere e il controllo politico sulla città, è inevitabile.

E mentre la ferita della Breccia di Porta Pia ancora brucia, rimane celebre un discorso in cui Nathan nel 1910 ammonisce la chiusura clericale:

Nella Roma di un tempo non bastavano mai le chiese per pregare, mentre invano si chiedevano le scuole; oggi le chiese sovrabbondano, esuberano; le scuole non bastano mai! Ecco il significato della breccia, o cittadini.

Nessuna chiesa senza scuola!

L’indignazione e il disprezzo del mondo cattolico, che accusa il sindaco di essere “blasfemo e incosciente”, non sorprende.

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La rivoluzione di Ernesto Nathan

L’ispirazione mazziniana è dichiarata, ma a contraddistinguere la sua amministrazione è il forte senso di etica pubblica che lo porta a impedire la speculazione in materia edilizia e a favorire non solo l’istruzione per l’infanzia, ma anche la formazione professionale.

E mentre il servizio tranviario e quello dell’energia elettrica vengono municipalizzati, si realizzano numerose opere pubbliche. In particolare, nel 1911, in occasione del cinquantenario dell’Unità d’Italia, si inaugurano: il Vittoriano, il Palazzo di Giustizia, la passeggiata archeologica e lo stadio al Flaminio.

E non è tutto: a completare l’opera vengono aperti circa 150 asili comunali.

Roma ha una nuova forma e una nuova sostanza.

In ricordo di Ernesto Nathan

In ricordo di Ernesto Nathan.

Oggi 9 aprile fino al 21, grazie alla voce di Massimo Wertmüller, le note del Premio Oscar Nicola Piovani e le immagini della Roma dei suoi tempi nonché Roma Bpa, la Capitale sarà luogo dell’iniziativa “Ernesto Nathan 100”: con il supporto Telesia, che si occupa di soluzioni multimediali, in tutte le linee metro sarà trasmesso in loop un video celebrativo in memoria di questo incredibile personaggio e del suo segno indelebile lasciato sulla città.

Paolo Masini, Presidente di Romabpa e ideatore dell’iniziativa “Ernesto Nathan 100”, spiega:

Ernesto Nathan è stato il sindaco più illuminato e lungimirante di Roma, che ancora oggi porta l’impronta del suo passaggio e dei suoi pensieri lunghi, attuati con grande rigore.

La conferma che, anche se non ci si nasce, si può diventare veri romani.

Amandola e rispettandola. Romabpa nasce per riconoscere, sostenere e mettere in rete la parte migliore di Roma.

Proprio per questo crediamo che sia doveroso ricordare coloro che hanno contribuito a rendere la nostra città così come la godiamo oggi.

Non solo. Far conoscere questo emerito sindaco sarà anche compito di “Memorie: una città, mille storie”, un’iniziativa che Romabpa insieme a una rete di scuole romane, ha lanciato non soltanto nella Capitale, ma anche in altre città dello stivale allo scopo di rendere nota e tramandare alle nuove generazioni la storia delle città e dei quartieri.

Conoscere un uomo di tale spessore, eversivo, dibattuto, controverso, dissacrante, eppure stimato e apprezzato, è dovere di ogni cittadino, o almeno di ogni romano che quotidianamente può lasciarsi ammaliare dalla maestosità delle opere costruite sotto la sua amministrazione.

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