EMDR: cos’è e come funziona la terapia che agisce sul ricordo dei traumi

L'EMDR è una tecnica utilizzata in psicoterapia per la cura del trauma e la risoluzione delle emozioni negative ad esso connesse, praticata anche da diversi vip.

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Anche i non addetti ai lavori di recente avranno sentito parlare dell’approccio psicoterapeutico dell’EMDR. Sono diversi i vip che hanno raccontato di aver sperimentato questa pratica e di aver trovato giovamento, dal principe Harry a Chiara Ferragni.

Questo metodo facilita il trattamento di diverse patologie. In particolare è utilizzato da coloro che lamentano un disturbo post traumatico da stress, verificatosi in seguito ad un evento che ha destabilizzato il proprio equilibrio psichico.

A questo punto ci si chiede cos’è l’EMDR e come agisce sulla memoria del soggetto, ridisegnandone i connotati.

Cos’è l’EMDR

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L’EMDR, dall’inglese Eye Movement Desensitization and Reprocessing, che tradotto significa Desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari, è un approccio terapeutico per il trattamento del trauma e dello stress ad esso conseguente.

Si focalizza sul ricordo dell’esperienza traumatica attraverso una metodologia che utilizza i movimenti oculari e altre forme alternate di stimolazione per trattare i disturbi connessi al trauma.

Già dalle prime sedute “i ricordi disturbanti legati all’evento traumatico hanno una desensibilizzazione, perdono la loro carica emotiva negativa”, come riportato dal sito nazionale dell’EMDR. Nello specifico accade un cambiamento nel ricordo, che da disturbante diventa accettabile, indipendentemente da quanti anni sono passati dall’evento:

L’immagine cambia nei contenuti e nel modo in cui si presenta, i pensieri intrusivi in genere si attutiscono o spariscono, diventando più adattivi dal punto di vista terapeutico e le emozioni e sensazioni fisiche si riducono di intensità.

Avviene una vera e propria ristrutturazione cognitiva con un cambio di prospettiva, anche nella valutazione di sé. Si adottano dei comportamenti più adattivi e di non evitamento di situazioni di stimolo, legate all’evento traumatico. Il contenuto del ricordo viene elaborato, non è più disturbante ma integrato.

EMDR: come funziona

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Alla base dell’EMDR vi è un modello di elaborazione adattiva dell’informazione (AIP), secondo il quale l’evento traumatico viene immagazzinato dalla memoria insieme alle emozioni negative e alle sensazioni disturbati che hanno caratterizzato quel momento, come se tale contenuto fosse congelato.

Questo metodo sfrutta i movimenti oculari alternati e altre forme di stimolazione alternata destro/sinistra. Si tratta della componente che differenzia l’EMDR ad esempio dalla terapia cognitivo comportamentale.

Il movimento oculare orizzontale sarebbe in grado di attivare entrambi gli emisferi migliorando la comunicazione tra questi e l’elaborazione dell’evento traumatico, essendo il processamento della memoria episodica bilaterale mentre quello della memoria semantica riguardante l’emisfero sinistro.

Non sono solo i movimenti oculari a far riaffiorare il ricordo ma anche le stimolazioni bilaterali, che siano queste uditive o tattili.

A chi rivolgersi per superare il trauma

Se si vuole affrontare il trauma con la pratica dell’EMDR bisogna trovare dei professioni che sappiamo utilizzare questo metodo perché non tutti gli psicologi hanno studiato questa tecnica. É necessario formarsi e conseguire l’abilitazione presso l’Associazione EMDR Italia, divenendone soci.

Un centro che utilizza l’EMDR a Milano è lo Spazio Meta Milano, costituito da un’equipe di psicoterapeutici e psicologi che si occupa di terapia di coppia, di gruppo, per l’individuo e per la famiglia.

Il primo colloquio conoscitivo, nel quale si individua il professionista e il percorso più confacente alla persona, è gratuito.

Leggi anche: Disturbo ossessivo compulsivo: cos’è e come riconoscerlo

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