Elezioni amministrative: tutti i risultati. Salvini: “Centrodestra unito vince”

Ieri si sono tenute le elezioni amministrative in più di 900 Comuni italiani, di cui 142 oltre i 15mila abitanti e 26 capoluoghi di provincia. Ecco i risultati.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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Ieri si sono tenute le elezioni amministrative in più di 900 Comuni italiani, di cui 142 oltre i 15mila abitanti e 26 capoluoghi di provincia. I risultati saranno chiari entro stasera, ma le proiezioni già offrono uno scenario piuttosto chiaro, che è stato prontamente commentato dai maggiori leader di partito.

Dei 26 capoluoghi di provincia, 20 hanno preferito un sindaco di centrodestra. Matteo Salvini, a margine del Consiglio federale della Lega convocato nel pomeriggio, ha detto: “Il centrodestra unito vince, diviso va al ballottaggio”, che suona a tutti gli effetti come una chiara dichiarazione di intenti in vista delle politiche.

Elezioni amministrative: le proiezioni di Parma, Verona, Catanzaro, Palermo, L’Aquila e Genova

Stando alle prime proiezioni di Opinio Rai sulle elezioni amministrative, la sfida di Parma vede in testa il centrosinistra con Michele Guerra (45,6% dei voti), seguito da Pietro Vignali, fermo al 23,1%, da Dario Costi al 10,6% e da Priamo Bocchi (al 7,7%). A Verona, la proiezione premia il candidato di centrosinistra Damiano Tommasi col 40,9% di voti, mentre Federico Sboarina del centrodestra è fermo al 28,4% e Flavio Tosi al 25,8%.

A Catanzaro sarebbe in testa Valerio Donato, esponente di una coalizione di centrodestra senza FdI, col 44,1% di preferenze, subito dopo Nicola Fiorita del centrosinistra al 30,4%, Antonello Telerico al 12,8% e Wanda Ferro all’11,9% (candidata di FdI). Le tanto discusse elezioni di Palermo, invece, si sarebbero concluse col primato di Roberto Lagalla del centrodestra (44,6%), seguito da Franco Miceli (28,7%), Fabrizio Ferrandelli (14,8%) e Rita Barbera (5,8%).

A L’Aquila la proiezione di Opinio Rai vede in testa il candidato del centrodestra Pierluigi Biondi con il 51,3% dei voti, dietro di lui Americo di Benedetto (della coalizione +Europa e Azione, al 23,9%), Stefania Pezzopane (23,5%) e Simona Volpe (1,3%). Genova andrebbe invece a Marco Bucci (del centrodestra, al 54,1%), seguito da Ariel dello Strologo (38,4%), Mattia Crucioli (3%) e Antonella Marras (2,5%).

FdI supera la Lega, Salvini: “Se vince cdx vince tutto il cdx. Il Premier? Lo decideranno gli italiani”

Dunque, al primo turno delle elezioni amministrative il centrodestra sarebbe riuscito a guadagnarsi Genova, L’Aquila e Palermo, mentre il centrosinistra è stato riconfermato a Padova. A Verona sarà testa a testa tra Damiano Tommasi e Federico Sboarina e sarà ballottaggio anche nelle altre città.

Un dato su tutti è emerso chiaramente: FdI ha superato in alcune città la Lega. Fatto, questo, che al momento non sembra preoccupare Matteo Salvini: “La competizione per me è con il centrosinistra, possiamo essere davanti a FdI o dietro in alcuni comuni, ma se vince il centrodestra vince tutto il centrodestra”. Poi assicura: “Chi farà il presidente del Consiglio lo decideranno gli italiani alle prossime politiche”.

Il senatore dem Andrea Marcucci ha invece commentato: “I risultati parziali delle amministrative ci danno una prima indicazione chiara, ovvero che il Pd per competere deve avviare un dialogo con Azione, Italia Viva e i civici. I candidati dem vanno bene, come a Padova, a Verona e a Lucca, anche senza l’alleato 5 stelle mentre nelle città in cui si è misurato il campo largo, i risultati sembrano insufficienti. Mi auguro che di fronte a queste evidenze il Pd arrivi alle giuste contromisure”.

Non solo elezioni amministrative: il flop del referendum sulla giustizia

Non solo elezioni amministrative: il flop del referendum sulla giustizia

In concomitanza con le elezioni amministrative, ieri si è votato pure per i cinque quesiti referendari sulla giustizia promossi dalla Lega e dai Radicali. Il risultato, come molti si aspettavano, è stato un flop totale. Il quorum non è stato raggiunto: alle urne, infatti, è andato a votare praticamente soltanto un italiano su cinque.

Il fronte Pd-M5S ha parlato di “strategia fallimentare”, mentre il parlamentare della Lega Jacopo Morrone ha commentato così il naufragio del referendum: “La battaglia per una giustizia giusta, efficiente, non ostaggio della degenerazione correntizia della magistratura è appena iniziata e non si ferma certo per il mancato raggiungimento del quorum al referendum di domenica. Anzi, la vittoria dei ‘SI’ ai quesiti, in particolare quelli che riguardano la magistratura, ci sollecitano a proseguire sulla strada riformatrice insieme a tutte le forze politiche e alle organizzazioni professionali, sociali e culturali che hanno sostenuto il referendum, considerando indispensabile un vero cambiamento strutturale del sistema giustizia”.

Leggi anche: Salvini e Meloni a Verona, è di nuovo amore: “Non finirà come Giulietta e Romeo”

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Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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