Regno Unito, prima trasfusione al mondo di sangue artificiale su esseri umani

Per la prima volta il sangue artificiale è stato prodotto in laboratorio e trasfuso in due pazienti sani. La sperimentazione è stata realizzata da tre squadre di ricercatori del Regno Unito.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Nel Regno Unito è stata effettuata la prima trasfusione al mondo di sangue artificiale sugli esseri umani.

Gli esperti hanno dichiarato che il sangue artificiale non andrà a sostituire le donazioni dei volontari ma servirà a soddisfare i bisogni dei pazienti con malattie rare, di cui mancano donatori. Il processo, benché costoso, potrebbe inoltre aiutare tanti pazienti che devono sottomettersi a continue trasfusioni, come quelli con anemia falciforme.

Per il momento il test è stata condotto solo su due persone ma la sperimentazione mira a a testare il sangue di almeno 10 volontari.

Il progetto di ricerca è stato coordinato da Ashley Toye, dell’Università di Bristol, e coinvolge i ricercatori dell’università di Cambridge, alcuni medici di Londra e un team dell’ente pubblico Blood and Transplant del sistema sanitario nazionale del Regno Unito. La notizia è stata riportata dalla BBC.

Sangue artificiale: come si realizza

sangue artificiale

Il sangue artificiale è una tipologia prodotta in laboratorio a partire da una normale donazione di sangue. Ai volontari, che hanno preso parte al progetto , sono state trasfuse solo piccole qualità di sangue, per osservare le reazioni dell’organismo. Al momento i soggetti non hanno riportato effetti collaterali, pur essendo ancora sotto monitoraggio.

La sperimentazione prevede due donazioni di 5-10 ml a distanza di quattro mesi, con una di sangue normale e una di sangue coltivato in laboratorio. Inoltre il sangue è marcato con una sostanza radioattiva in grado si esserne riconosciuta la presenza nel corpo del paziente.

Come abbiamo specificato si tratta di una tipologia utilizzata solo in rari casi, nei quali sia difficile reperire i gruppi sanguigni, tanto che potrebbero esserci solo dieci persone al mondo in grado di donare. Ad esempio nel Regno Unito ci sarebbero solo tre unità del gruppo sanguigno “Bombay”, identificato per la prima volta in India.

Per quanto riguarda la realizzazione del sangue artificiale i ricercatori hanno spiegato come avviene il processo. Si parte estraendo cellule staminali in grado di diventare un globulo rosso. Nei laboratori, attraverso un procedimento che richiede circa tre settimane, queste cellule vengono incoraggiare a diventare globuli rossi. Da un pool di mezzo milione di cellule staminali si ottengono circa 15 miliardi di globuli rossi.

Il parere degli esperti

Vediamo come si sono espressi gli esperti. Il dottor Farrukh Shah, direttore medico delle trasfusioni dell’NHS Blood and Transplant, ha dichiarato, come riportato da sky tg24:

Questa ricerca all’avanguardia a livello mondiale pone le basi per la produzione di globuli rossi che possono essere utilizzati in modo sicuro per trasfondere persone affette da disturbi come la falcemia.

Il potenziale di questo lavoro per i pazienti difficilmente trasfondibili è molto significativo.

Mentre la professoressa Toye ha spiegato qual è l’obiettivo futuro:

Vogliamo produrre più sangue possibile in futuro, quindi la visione che ho in testa è una stanza piena di macchine che lo producono continuamente a partire da una normale donazione di sangue.

Leggi anche: Sopravvissuta a 12 tumori, i ricercatori: “Non sappiamo come abbia superato tutte le sue malattie”

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