Ospedale Humanitas, due operai morti congelati dall’azoto liquido: inutile l’elisoccorso

Due operai morti congelati in un deposito di azoto nella sede dell'ospedale Humanitas a Rozzano. La tragedia sarebbe stata causata da una perdita di azoto liquido durante il rifornimento.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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Due operai morti congelati in un deposito di azoto nella sede dell’ospedale Humanitas a Rozzano, nel milanese. Come riportato dai vigili del fuoco, i due dipendenti avevano rispettivamente 42 e 46 anni e lavoravano per una ditta esterna del gruppo Sol: ad ucciderli sarebbe stata, secondo l’Azienda emergenza urgenza, una perdita di gas che avrebbe causato “un’intossicazione da azoto”. L’altra ipotesi al vaglio è che il decesso sia avvenuto per via di ustioni da congelamento. Sul posto sono intervenuti il 118, un medico dell’Ats, i Carabinieri e la Polizia locale, oltre che quella giudiziaria del dipartimento guidato dall’aggiunto Tiziana Siciliano. La Procura di Milano indaga sul caso e aprirà un fascicolo per l’ipotesi di omicidio colposo.

Stando a una prima ricostruzione, i due operai, arrivati con un camion cisterna all’Humanitas, stavano lavorando nel deposito per riempire un serbatoio nel Campus Ricerca dell’Ospedale quando, all’improvviso, qualcosa non è andato per il verso giusto: probabilmente il tubo usato per il rifornimento di azoto liquido si è sganciato, con conseguenze devastanti. L’azoto liquido, infatti, viene mantenuto a temperature bassissime, di circa -210° e -195°: è proprio tale caratteristica a renderlo particolarmente pericoloso.

Due operai morti congelati: si sarebbe sganciato il tubo usato per il rifornimento di azoto liquido

Due operai morti congelati: si sarebbe sganciato il tubo usato per il rifornimento di azoto liquido

Stando a quanto riportato dal Corriere della Sera, intorno alle 11 e 30 sono giunti sul luogo della tragedia in codice rosso l’elisoccorso, due ambulanze, i Vigili del fuoco e i Carabinieri. Nonostante l’intervento tempestivo, però, i soccorritori non hanno potuto far altro che constatare la morte dei due operai.

Il tubo in acciaio utilizzato per il rifornimento di azoto liquido, quello che probabilmente si è sganciato causando la tragedia, ha alle estremità due agganci di sicurezza che devono essere fissati e chiusi con dadi prima di effettuare l’operazione. Il tubo si sarebbe sganciato dal lato del serbatoio, che si trova in un locale seminterrato: uno dei due operai sarebbe stato investito dal getto e l’altro avrebbe tentato di aiutarlo scendendo le scale, ma avrebbe perso anch’egli la vita. I corpi dei due operai sono stati ritrovati sulla scaletta metallica, a circa due metri di profondità sotto il livello della strada.

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Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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