Doppio trapianto record salva 56enne: “Mi restava solo un giorno e mezzo di vita e invece sono qui”

Doppio trapianto per un 56enne all'ospedale Molinette di Torino: "Sono rimasto a letto quattro mesi e sono finito in ospedale. Mi restavano 36 ore di vita".

Ilaria De Santis
Ilaria De Santis
Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.
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Un uomo di 56 anni, da sempre malato, è stato salvato grazie a un doppio trapianto, quello di microbiota fecale e di fegato. L’operazione è stata eseguita presso l’Ospedale Molinette di Torino coadiuvato dall’équipe medica del Policlinico Gemelli di Roma.

A raccontare l’intervento è stato il paziente stesso, un operaio torinese con un passato nella Marina, come riporta “Repubblica”: Ho sempre avuto problemi di policistica a reni e fegato e sono sempre stato sotto cura e in sovrappeso, oltre i 100 chilogrammi. Recentemente, ho subìto un intervento a un ginocchio e sembrava essere andato tutto bene, ma dopo tre settimane sono iniziati i problemi di ittero e infezioni intestinali”.

Il 56enne è stato costretto al letto per quattro mesi: “Sono tornato di nuovo in ospedale, ma le mie condizioni non sono migliorate affatto. Mi hanno poi ricoverato in terapia intensiva all’Ospedale Molinette. Il doppio trapianto mi ha salvato la vita“.

Perché il 56enne torinese è stato sottoposto dapprima a un trapianto fecale?

Il paziente 56enne è affetto dalla nascita da malattia policistica con interessamento epatico e ai reni, una patologia che causa la nascita di numerosi cisti all’interno di questi ultimi, compromettendone la funzionalità.

Per tale ragione, l’uomo si trovava inizialmente in cura presso l’Ospedale Martini di Torino, dove svolgeva quotidianamente sedute di dialisi in quanto non solo i reni, ma anche il fegato era ormai ingrossato per le cisti al suo interno.

Perché è stato necessario effettuare immediatamente il trapianto fecale? Nell’intestino del 56enne vi era la presenza di batteri fecali resistenti a qualsiasi terapia antibiotica e ciò avrebbe potuto compromettere il trapianto di fegato. Successivamente l’uomo è stato trasferito all’Ospedale Molinette per svolgere entrambi gli interventi.

Come sta oggi il 56enne dopo il doppio intervento all’Ospedale Molinette di Torino?

Il 56enne ha raccontato di aver vissuto dei momenti di paura: “La situazione era peggiorata. Avevo un giorno e mezzo di vita davanti, sono passato dalla certezza di morire a essere qui. Le cinquanta pastiglie di materiale fecale trattato da prendere per poter fare il trapianto di fegato non sono state una passeggiata, ma hanno avuto il loro effetto, e sono sopravvissuto”. Il paziente ha rivelato, inoltre, di essere dimagrito molto: “Prima pesavo oltre i 100 kg, invece, adesso sono sui 70. I miei vestiti e le mie scarpe sembrano di un altro”.

Ma come sta oggi il 56enne? L’uomo si trova ora in convalescenza a casa e ha appena iniziato una nuova dieta e il recupero motorio dopo ben 120 giorni trascorsi in terapia intensiva: Adesso riesco già ad alzarmi da solo, nonostante il ginocchio, a cui dovrò rifare l’operazione, dal momento che la protesi si è sganciata, ma ora sto bene. Sono tornato a casa prima di Natale e ogni giorno che passa sento un’enorme differenza. La mia vita è finalmente cambiata. Mia moglie e mia figlia mi sono state sempre vicine, e se sono guarito il merito è anche loro”.

Leggi anche: Intervento record a Novara, doppio trapianto di reni in 24 ore: “Salvi mamma e figlio con sindrome di Alport”

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