Gianni Minà protagonista del documentario sulla sua carriera: “Questo è il racconto della mia vita”

Gianni Minà - Una vita da giornalista, ripercorre tutte le tappe della sua carriera, attraverso il racconto dei suoi amici. Vediamo insieme di cosa parla.

Ilaria De Santis
Ilaria De Santis
Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.
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Gianni Minà, scomparso lo scorso 23 marzo, torna sugli schermi, dal 26 al 28 giugno, protagonista del docu-film Gianni Minà – Una vita Da giornalista. Per la regia di sua moglie Loredana Macchietti, gli spettatori vedranno il “dietro le quinte” di 60 anni di carriera, dal giornalismo allo sport, dalla musica alla tv.

Famose le interviste a Diego Armando Maradona, Massimo Troisi, Muhammed Ali, Pietro Mennea, Renzo Arbore. La “lunga conversazione” con Minà stesso che racconta la sua vita si svolge a bordo di una Fiat e ha come contorno le città dove ha vissuto e lavorato, Roma, Napoli, Palermo e Torino, da “Tuttosport” all’esordio e alle importanti collaborazioni con la Rai.

Gianni Minà: “Tutto questo è il racconto della mia vita”

Gianni Minà aveva presentato così la sua autobiografia, in cui saranno presenti anche Papa Francesco, Martin Scorsese, Franco Migliacci, Isabella Rossellini, Edoardo Vianello, Nino Di Matteo, Riccardo Corato, solo per citarne alcuni:

L’esigenza di affidare l’incarico di regista a Loredana Macchietti in questa produzione, nasce dalla costatazione che la mia esistenza e il mio lavoro da più di 30 anni, hanno avuto in e con Loredana, gestazione e vita.

Lei ha lavorato con me ad ogni produzione ideata, arricchendola e costruendola per un lunghissimo tratto della mia lunga carriera.

Ha lavorato con sua moglie “che mi conosce bene” per ricalcare insieme i passi della sua carriera attraverso uno strumento potentissimo, il ricordo:

Proprio da queste riflessioni e da queste esperienze, ho ricavato il racconto della mia vita con le mie testimonianze e chi mi conosce bene sa perfettamente quanto sia stata importante la collaborazione con Loredana Macchietti nell’ordinare e nello scrivere la ricostruzione di una carriera, arrivata ora al momento dei ricordi.

Le speranze, le sfide che un professionista come me ha tenuto presente fin dall’inizio, giorno per vivono inevitabilmente il tempo del riassunto e non possono essere più rinviate o condivise con una non ne conosce tutti i risvolti, lei li ha vissuti e salvati anche dall’oblio.

La narrazione del mio lavoro non inizia in questo film, il percorso è cominciato a giugno del 2008 Casa del Cinema di Roma.

Gianni Minà ha voluto festeggiare con gli “amici di una vita Pietro Mennea, Luis Sepulveda, Lee Evans e tanti altri”, perché grazie a loro ha rivissuto il passato e i bei momenti passati insieme:

Da giornalista rifuggo racconti inesatti o retorici, per cui questo documentario sarà il frutto di una collaborazione di vita e di lavoro, il racconto di una professione, quella del cronista che mi ha fatto volare in alto.

Più di quello che avrei sperato.

Loredana Macchietti: “Abbiamo incontrato in questo lungo viaggio i testimoni di un’epoca”

Il racconto parte dagli anni ’50 fino ad arrivare al 2023 in cui Loredana Macchietti racconta Gianni Minà, “cronista fuori dagli schemi, dentro le regole di un giornalismo sentito e vissuto come servizio pubblico”:

Con Minà ho percorso su una Fiat Cinquecento, le strade di Torino e di Roma che hanno segnato la sua professione e la sua vita, trasformando così l’automobile in un mezzo spazio-temporale.

Si tratta di un omaggio doveroso e metafisico ad un veicolo che è stato nel corso degli anni, ufficio, pensatoio, confessionale e in alcuni casi, strumento di lavoro come a Roma, dentro lo Stadio Olimpico, usato per filmare la corsa dell’atleta Alberto Juantorena.

A impreziosire il documentario, in cui la musica si intreccia con i ricordi del protagonista e dei suoi ospiti, anche con il supporto di immagini di un repertorio conosciuto e inedito, è stata la sigla di testa realizzata dal disegnatore e regista Bruno Bozzetto, candidato al Premio Oscar nel ’90, e dal suo team.

Leggi anche: Gianni Minà, carriera, moglie e figlie del celebre giornalista

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