Diabete, cenare prima può prevenirlo?

Se si hanno fattori di rischio familiari per il diabete, anticipare la cena può davvero aiutare a ridurre la glicemia? La risposta dell'esperto.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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Se si hanno fattori di rischio familiari per il diabete, anticipare la cena può davvero aiutare a ridurre la glicemia? E, in caso, quali altri accorgimenti alimentari potrebbero aiutare a prevenire la sua comparsa? Questi gli interrogativi che un lettore ha posto al Corriere della Sera.

A rispondere, Andrea Ghiselli, direttore del Master di primo livello in Scienza dell’alimentazione e dietetica applicata presso Unitelma Sapienza (Roma) e past president della Società italiana di Scienze dell’alimentazione

Diabete, Andrea Ghiselli: “Ecco i fattori di rischio modificabili”

Nel descrivere i fattori di rischio modificabili e non modificabili del diabete, Andrea Ghiselli ha spiegato:

Indubbiamente la nostra cronobiologia è quella di un animale diurno, per cui metabolizziamo meglio in presenza di luce solare. Turnisti e lavoratori notturni sono infatti soggetti a maggior rischio di patologie metaboliche, obesità e diabete.

Ma attenzione ad interpretare correttamente ciò che si legge, perché spesso gli articoli sono molto enfatici e il lettore non è in grado di percepirne il peso, cioè quanto in realtà influisca sul rischio di malattia.

I fattori di rischio modificabili che determinano il rischio di diabete sono: stile di vita sedentario, fumo di sigaretta, quantità/qualità delle calorie consumate (e non mi riferisco solo ai carboidrati) e l’eccedenza ponderale. Poi ci sono gli immodificabili come età, familiarità, predisposizione genetica di cui non parlo, proprio perché immodificabili, ma che contribuiscono al rischio complessivo.

Diabete, perché l’eccedenza ponderale è il principale fattore di rischio

Il fattore di rischio più importante per il diabete è senza dubbio l’eccedenza ponderale, che è provocata da una lunga serie di fattori di rischio: eccessivo consumo di grassi saturi, eccessivo consumo di carni rosse e conservate, eccessivo consumo di zuccheri liberi e bevande zuccherate, basso consumo di fibre, di cereali integrali, legumi, frutta fresca e in guscio, verdure e ortaggi e latticini.

Va da sé che nessuno di questi fattori da solo sia in grado di determinare un rischio importante, ma, ovviamente, tutti insieme rappresentano il più grande rischio di sviluppare diabete mellito di tipo 2. E tutti insieme rappresentano pure il nostro stile di vita attuale.

Diabete, Ghiselli: “L’eccesso è dannoso, di sera anche peggio”

Tornando alla domanda del lettore, che chiedeva se mangiare di sera potesse aiutare a prevenire il rischio diabete, Ghiselli ha concluso:

Se la nostra alimentazione abituale (abbondante, ricca di saturi, di zuccheri liberi, di carni rosse e conservate ecc) la consumiamo anche in abbondanza nelle ore notturne, aggraveremo il rischio che però, ripeto, è determinato soprattutto dall’eccedenza, non dall’orario.

Se la cena fosse parca, se rappresentasse circa il 25-30% del fabbisogno calorico quotidiano, sostenuto prevalentemente da fonti vegetali, da latte e derivati e prodotti della pesca, potremmo fare cena anche in tarda sera senza ripercussioni sulla glicemia. In altre parole: l’eccesso procura danni, se poi si eccede di sera è ancora peggio.

Leggi anche: Diabete, la svolta: eliminato in laboratorio con cellule gastriche che producono insulina

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Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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