Il piano del colpo di stato di Trump per restare al potere

In un documento il progetto di golpe per il 6 gennaio è stato consegnato dall'ex capo staff alla commissione che indaga sull'assalto di Capitol Hill.

Tommaso Panza
Tommaso Panza
Salentino, classe 1993. Una laurea in mediazione linguistica. Fondazione Basso(Roma). Amante della lettura e del cinema, in particolare delle opere che raccontano spaccati di realtà. Deciso sin da piccolo a diventare un giornalista.
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Il piano di colpo di stato di Trump svelato da un ex collaboratore del miliardario. La rivelazione arriva direttamente dall’ex capo dello staff della Casa Bianca di Trump, Mark Meadows, il quale ha consegnato a una commissione del Congresso che indagava sull’attacco al Campidoglio del 6 gennaio un documento che raccomandava a Donald Trump di dichiarare un’emergenza di sicurezza nazionale per tornare alla presidenza.

Svelato il piano il colpo di stato di Trump

Svelato il colpo di stato ordito da Trump

Il fatto che Meadows fosse in possesso di un documento da mandare a Trump il giorno prima dell’attacco al Campidoglio, in cui vengono descritti i modi dettagliati per organizzare un colpo di stato per impedire che l’insediamento di Joe Biden avesse luogo il 6 gennaio.

Il documento fornisce a Trump diverse raccomandazioni di dichiarare una crisi nazionale proprio al fine di mantenere la presidenza per un secondo mandato sulla base di bugie e cospirazioni, poi smentite riguardo la frode elettorale legata alle elezioni del nuovo presidente.

Meadows ha consegnato una versione del documento che ha ricevuto in un’e-mail e si estendeva su 38 pagine, secondo una fonte a conoscenza della questione, 38 pagine in cui si esplica il tentativo di colpo di stato di Trump

Riguardo il colpo di stato di Trump, Il Guardian ha esaminato una seconda versione del documento incriminato ma di 36 pagine, questo presentava alcune differenze con quanto ricevuto dal comitato ristretto. 

I senatori e i membri del Congresso dovrebbero prima essere informati sull’interferenza straniera, afferma il documento, a quel punto Trump potrebbe dichiarare un’emergenza nazionale, dichiarare non valido tutto il voto elettronico e chiedere al Congresso di concordare un rimedio costituzionalmente accettabile. Una base perfetta per il colpo di stato di Trump.

Il documento ha anche delineato tre opzioni per l’allora vicepresidente Mike Pence di abusare del suo ruolo in gran parte cerimoniale durante la sessione congiunta del Congresso il 6 gennaio, quando Biden doveva essere certificato presidente, e restituire unilateralmente Trump alla Casa Bianca.

Il Guardian ha rivelato la scorsa settimana che tra la tarda serata del 5 gennaio e le prime ore del 6 gennaio, dopo che Pence si era rifiutato di portare avanti il piano di colpo di stato di Trump, l’ex presidente ha quindi sollecitato i suoi luogotenenti su come impedire che la certificazione di Biden avesse luogo del tutto.

L’allora procuratore generale ad interim, Jeff Rosen, e il suo predecessore, Bill Barr, entrambi nominati da Trump, il 5 gennaio avevano già stabilito che non c’erano prove di brogli elettorali sufficienti per cambiare l’esito delle elezioni del 2020.

L’ex capo dello staff della Casa Bianca di Trump aveva consegnato i materiali al comitato ristretto fino alla rottura dell’accordo di cooperazione martedì, quando l’avvocato di Meadows, Terwilliger, ha improvvisamente detto agli investigatori della Camera che Meadows non avrebbe più contribuito.

Leggi anche: Rivelazione shock: “Donald Trump è arrivato positivo al primo dibattito con Joe Biden”

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Tommaso Panza
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Salentino, classe 1993. Una laurea in mediazione linguistica. Fondazione Basso(Roma). Amante della lettura e del cinema, in particolare delle opere che raccontano spaccati di realtà. Deciso sin da piccolo a diventare un giornalista.
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