Decreto Ucraina bis: alla Camera manca il numero legale. Perché così tante assenze?

A causa di un alto numero di assenti la discussione sulla pregiudiziale proposta da Fratelli d'Italia inerente al Decreto Ucraina bis è stata rinviata a domani.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Oggi doveva essere votata alla Camera la pregiudiziale di Fratelli d’Italia sul Decreto Ucraina bis ma la maggioranza del Governo Draghi non è riuscita a garantire la presenza della metà più uno dei deputati.

Pare che tra gli assenti la maggior parte dei non partecipanti ai lavori fossero della Lega. Interpellato Salvini avrebbe dichiarato di non sapere nulla al riguardo: “Non è colpa mia. Gli altri erano tutti presenti? Non commento le voci”. Avrebbe poi aggiunto che trovandosi da Draghi gli risulta difficile seguire i lavori della Camera.

Il presidente di turno, Andrea Mandelli, si è dovuto arrendere alle 18 al terzo tentativo, quando, su richiesta delle opposizioni, ha messo al voto l’effettiva presenza dei parlamentari e si è reso conto della mancanza del numero legale corrispondente alla metà più uno. Le votazioni sul Decreto slittano di un giorno, alle 10 di martedì.

Decreto Ucraina bis: gli assenti e i commenti delle opposizioni

decreto ucraina bis_lollobrigida

Quelle che per Salvini sarebbero delle voci rappresentano la realtà. Dai tabulati di Montecitorio alla seconda votazione sul Decreto Ucraina bis i deputati della Lega sono risultati il 68% sul totale degli assenti. Non sono mancati i commenti al vetriolo delle opposizioni. Il capogruppo di Fratelli d’Italia, Francesco Lollobrigida, ha così espresso il suo parere su quanto accaduto in aula:

È vergognoso che una maggioranza formata da oltre il 90 per cento delle forze politiche, tenuta insieme solo dalla paura di perdere la poltrona, sia assente e non riesca a garantire il numero legale in Aula su un provvedimento così importante.

L’esperienza di questo governo è al capolinea, sarebbe più dignitoso ridare la parola agli elettori.

Sulla stessa linea anche il gruppo di Alternativa:

È ridicolo e allo stesso tempo vergognoso che la maggioranza più larga della storia repubblicana non riesca a garantire il raggiungimento del numero legale in aula affinché si possa votare la questione pregiudiziale di costituzionalità posta da una forza di opposizione al decreto Ucraina bis.

Decreto Ucraina bis: la chiarezza nell’intervento di Angiola

Nunzio Angiola, deputato di Azione e relatore del provvedimento preso in esame dalla Camera, ha chiarito, secondo quanto riportato dall’Ansa, che il tempo concesso ai deputati sia stato poco per affrontare un tema così importante come Decreto Ucraina Bis, sia per i giorni a disposizione e sia per tempo stabilito per l’analisi e la votazione:

Dalla discussione di oggi è emerso, sia nelle forze di maggioranza che in quelle di opposizione un senso di forte rammarico per il fatto che il testo sia arrivato ‘blindato’ e che verrà posta la questione di fiducia. Il rammarico nasce dalla consapevolezza che i deputati non abbiano potuto esprimersi ed esercitare al meglio il loro ruolo.

Motivi di ulteriore recriminazione derivano anche dal fatto che la scadenza del decreto è fissata per il 20 maggio e che in commissione sia stata data appena un’ora per il deposito degli emendamenti e soltanto due per l’analisi e la votazione degli stessi.

Un vero peccato perché la discussione tra i deputati, che in Senato ha portato a miglioramenti del testo, sarebbe stata un momento di confronto politico importante, pur in un momento molto delicato. Ci auguriamo perciò che questa anomalia non diventi la prassi e che nel frattempo, pur vivendo tempi difficili, continui a prevalere il senso di responsabilità da parte di tutte le forze politiche.

Tra gli assenti ci potrebbe essere sia chi ha poco interesse nell’affrontare la questione e desidera che il Decreto Ucraina bis venga approvato al più presto, senza effettuare rettifiche o correzioni e sia chi vorrebbe, con l’assenza, boicottare l’operato del Governo.

Anche Maria Teresa Bellucci, capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Affari sociali, ha espresso il proprio parere su quanto si è verificato oggi alla Camera:

La maggioranza di Governo si è dimostrata estremamente superficiale su un provvedimento delicato come il decreto Ucraina.

Le forze di Governo, nonostante possano contare sulla maggioranza più numerosa della storia della Repubblica Italiana, riescono a non permettere il raggiungimento del numero legale in Aula.

Fratelli d’Italia è presente per rispettare il proprio ruolo d’opposizione costruttiva e per ricordare, alla maggioranza dei ‘migliori assenti’, che il lunedì è un giorno lavorativo…

Leggi anche: Pensioni luglio tra bonus e incentivi: cosa comprenderà il maxi assegno

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