Ddl contro violenza sulle donne: arrivano finalmente maggiori tutele e pene più severe

Il 3 dicembre il Cdm ha approvato il ddl contro la violenza sulle donne, che di fatto segna un inasprimento delle misure vigenti. Frutto del lavoro delle ministre Elena Bonetti, Luciana Lamorgese, Marta Cartabia , Mara Carfagna, Maria Stella Gelmini ed Erika Stefani, ecco cosa prevede.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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Il tre dicembre scorso il Cdm ha approvato il ddl contro violenza sulle donne, che di fatto segna un inasprimento delle misure vigenti. Il disegno di legge, formato da 11 articoli, è frutto del lavoro delle ministre Elena Bonetti, Luciana Lamorgese, Marta Cartabia, Mara Carfagna, Maria Stella Gelmini ed Erika Stefani.

D’altronde, è da tempo che si chiedevano interventi più decisi a tutela delle donne perseguitate, complici anche i numerosi casi di femminicidio, spesso “annunciati” ma mai sufficientemente seguiti e prevenuti. Era ormai lampante quanto un intervento fosse un’urgenza prioritaria. E adesso, forse, ci si è finalmente mossi in questo senso: non è mai successo che tante ministre si unissero assieme attorno a un tavolo con questo unico obiettivo.

Procedibilità d’ufficio e sostegno economico già in fase d’indagine. Fermo immediato dell’indiziato

Procedibilità d'ufficio e sostegno economico già in fase d'indagine. Fermo immediato dssell'indiziato ddl contro violenza sulle donne

Anzitutto, il ddl contro violenza sulle donne prevede che in caso di atteggiamenti violenti si potrà procedere d’ufficio, ovvero senza denuncia, con un aiuto economico alle vittime già nella fase delle indagini. La ministra dell’Interno Luciana Lamorgese ha spiegato: “Abbiamo esteso a questa fattispecie quello già previsto in materia di estorsioni: le donne potranno avere un terzo dell’indennizzo totale. Credo sia un grande passo avanti, è un grande aiuto alle donne che sono state oggetto di violenza, che tante volte non denunciano perché si trovano in una condizione economica difficile” .

Inoltre, il fermo di stalker e violenti in caso di imminente pericolo per la donna sarà immediato: “C’è la possibilità di applicarlo di fronte a forti indizi di reati che possono costituire un pericolo per le donne” , ha spiegato la ministra della Giustizia Marta Cartabia. Poi, è stato previsto anche un aumento delle pene per chi è già stato ammonito per violenza domestica.

Ddl contro violenza sulle donne: rafforzato uso del braccialetto elettronico

Se molti avevano visto nei braccialetti elettronici un alleato importante per tutelare le donne vittime di violenza, il ddl ne potenzia l’uso e chi li manomette finisce in carcere. La ministra del Sud Mara Carfagna ha detto: “Per la sospensione condizionale della pena, rigoroso rispetto dei percorsi di recupero e uso più diffuso, vasto, robusto del braccialetto elettronico che pone il violento di fronte all’alternativa di indossarlo o finire in carcere. Poi c’è una provvisionale per gli orfani di femminicidio, da erogare non al termine di un lungo processo ma dopo le indagini preliminari”.

Nello specifico, in merito alla sospensione della pena si prevede che qualsiasi tipo di violazione del condannato ne comporterà la revoca e dunque determinerà il suo rientro in carcere o la detenzione domiciliare. Inoltre, nel caso in cui sia accertata la mancata partecipazione del condannato al percorso di recupero o ad uno degli obblighi imposti, tale inadempimento dovrà essere immediatamente comunicato ai fini della revoca della sospensione condizionale.

Inasprimento delle misure di prevenzione personale

Oltre a ciò, il ddl contro violenza sulle donne prevede di applicare ai carnefici le misure di prevenzione previste per i mafiosi.

Si estende l’applicabilità delle misure di prevenzione personali della normativa antimafia ai soggetti indiziati di alcuni gravi reati nell’ambito dei fenomeni della violenza di genere e della violenza domestica (violenza sessuale, omicidio, deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso) e ai soggetti che, già ammoniti dal Questore, risultino indiziati dei delitti di percosse, lesioni, violenza privata, minacce aggravate, violazione di domicilio e danneggiamento, commessi nell’ambito di violenza domestica.

Vigilanza dinamica per le vittime, Valente: “Mi auguro che il testo possa essere approvato rapidamente”

Altro punto cruciale del ddl contro la violenza sulle donne è la vigilanza dinamica. Se ci sono gravi elementi che possano mettere a rischio la donna sarà valutata la vigilanza dinamica” , ovvero “il luogo dove vive potrà essere monitorato dalle forze polizia, ha spiegato la ministra dell’Interno Lamorgese. La ministra della Giustizia Cartabia ha poi ribadito che “le donne possono rivolgersi anche al giudice civile, oltre che alla polizia, per ottenere immediata protezione”.

Ora il disegno di legge arriverà in Parlamento” , ha commentato la dem Valeria Valente, presidente della commissione sui femminicidi, “dove potremo migliorarlo ulteriormente. L’approccio va nella direzione del nostro ultimo rapporto sui femminicidi nel periodo 2017-2018 e dà una risposta ai vulnus emersi dagli ultimi episodi di violenza e femminicidio. Mi auguro che il testo possa iniziare al più presto l’iter di esame per essere approvato rapidamente”. E questa, certamente, è la speranza di tutti.

Leggi anche: Le responsabilità di uno Stato che non tutela le donne perseguitate e uccise dagli ex

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Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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