Dopo il crollo di ieri sulla Marmolada i vigili del fuoco hanno presidiato tutta la notte la zona per cercare eventuali dispersi, con il supporto del soccorso alpino e dei droni, in grado di individuare anche al buio la fonte di calore emessa da una persona.
Sono una trentina gli alpinisti ad essere stati travolti dalla massa di ghiaccio e detriti caduta dal ghiacciaio. Al momento ci sono sei vittime: tre italiani, un cecoslovacco, oltre a un uomo ed una donna non ancora identificati, e otto feriti. Tra i 17 dispersi c’è anche un bambino di nove anni. Inoltre sono ancora in corso le verifiche per identificare i proprietari delle 16 auto che si trovano nei parcheggi situati nei pressi dell’area, fa sapere il Soccorso alpino del Trentino che sta coordinando le ricerche.
Le salme si trovano al Palaghiaccio di Canazei, dove è stata allestita una camera ardente. I parenti arriveranno in mattinata per iniziare il rito del riconoscimenti dei corpi. Si attende anche l’arrivo del Presidente del Consiglio, Mario Draghi, insieme al capo dei Dipartimenti della Protezione civile, Fabrizio Curcio e alle autorità locali e ai soccorritori per fare il punto della situazione.
Crollo Marmolada: il parere dell’esperto
Roberto Colucci, docente di glaciologia all’Università di Trieste e ricercatore del CNR, tre anni fa, a conclusione di un ciclo di studio sulla Marmolada, aveva dichiarato:
Capiterà ancora. Il destino è comunque segnato anche se le temperature restassero come sono: 25-30 anni e la Marmolada non ci sarà più.
Oggi intervistato da Repubblica ha sottolineato che in base a quanto accaduto sulla Marmolada però ci fornisce ulteriori dettagli sul prossimo futuro:
A questa velocità, ci arriveremo prima probabilmente. E la proiezione più generale, al 2100, dice che nella migliore delle ipotesi perderemo il 70 % dei ghiacciai alpini, nella peggiore il 96 %.
Sotto i 3.500 metri invece nel giro di vent’anni non ci sarà più niente perché i ghiacciai come la Marmolada sono ormai in totale disequilibrio.
Crollo Marmolada, la vicinanza di Mattarella
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha telefonato al governatore trentino, Maurizio Fugatti per esprimere la propria vicinanza, come lui stesso ha riferito:
Il capo dello Stato ha voluto trasmettere anche alla nostra comunità oltre che ai parenti delle vittime il proprio cordoglio.
Allo stesso tempo ha espresso parole di gratitudine ai soccorritori che si stanno prodigando, in condizioni non certo facili, alla ricerca delle vittime della grossa frana che ieri pomeriggio ha causato morte e devastazione.
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