Israele è il paese dell’innovazione e della ricerca scientifica. Sono centinaia gli istituti specializzati nella ricerca medica, e si aspetta da quei laboratori l’arrivo dell’attesissimo vaccino anti Covid-19.
L’invito allo screening di massa
Mentre la ricerca israeliana fa passi avanti da gigante, è in fase di sperimentazione pubblica un chiosco su strada, protetto a prova di virus. Un operatore dentro il box agisce senza contatto virale con i pazienti, che a migliaia sono invitati a partecipare a un gigantesco screening di massa.
Il risultato arriva sul telefonino in meno di 24 h
Chiunque voglia, compatibilmente con i pazienti in coda, in meno di quattro minuti può farsi il tampone sul Covid-19. Vengono eseguiti tamponi nasali che l’operatore inoltra subito al laboratorio, in forma anonima. Il risultato viene ricevuto dal paziente in meno di 24 ore sul telefono.
Perché invece l’Italia è così indietro?
A questo punto la domanda è: come mai in Israele, entrato nell’emergenza un mese dopo di noi, sono così avanti, mentre noi dopo aver nominato 450 esperti di Stato aspettiamo da due mesi tamponi, mascherine, app di tracciamento, trascinate in un lungo dibattito pubblico e imbrigliate dalla burocrazia? Leggi anche: Premier Conte: “La Fase 2, un intervento economico di 50 miliardi” di Aldo Torchiaro
