Covid, aumentano i contagi in Italia: quanto c’è da preoccuparsi

Gli esperti in Italia sono preoccupati dell'aumento dei contagi e della frenatura nel calo dei ricoveri in terapia intensiva. Occorre mantenere le misure di prevenzione e proseguire con i vaccini.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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L’ultimo report del Ministero della Salute-Iss ha registrato un aumento dei contagi, in particolare dal 22 al 28 ottobre. Si tratta di quasi 50 casi settimanali per 100.000 abitanti, rispetto ai 34 della settimana precedente.

In aumento anche la trasmissibilità e i casi di ricovero ospedaliero.

Giorgio Sestili, creatore della pagina Facebook ‘Coronavirus-Dati e analisi scientifiche’ ha commentato così la situazione Covid in Italia:

Se guardiamo al numero dei casi di Covid registrati in Italia ogni settimana, osserviamo un aumento medio di 1,35 al giorno. Vale a dire che i casi aumentano in media ogni giorno di 1,35 rispetto ai sette giorni precedenti.

Questo significa un aumento giornaliero del 35% dei casi rispetto a quelli rilevati sette giorni prima. Siamo dunque di fronte a una crescita esponenziale, ancora abbastanza lenta.

Aumento dei contagi: indice Rt e freno calo dei ricoveri

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L’indice Rt, ossia l’indice di trasmissibilità basato sui casi sintomatici, dal 6 al 19 ottobre, è stato dello 0,96, in aumento rispetto alla settimana precedente e appena sotto la soglia epidemica di 1,16. Mentre l’indice di trasmissibilità basato sui casi di ricovero è aumentato raggiungendo l’1,3 tanto da superare la soglia epidemica dello 0.89.

Oltre all’aumento dei contagi un altro aspetto da considerare è la frenata del calo dei ricoveri. L’occupazione delle terapie intensive ora rimane stabile al 3,7%. Questo aspetto preoccupa perché fino a qualche tempo fa registrava un costante calo e ora potrebbe esserci un’inversione di rotta. Mentre il tasso di occupazione delle aree mediche in generale in Italia ha raggiunto il 4,5%.

Riguardo ai ricoveri il virologo Giovanni Maga, direttore del Cnr di Pavia, ha detto, come riportato dal quotidiano La Repubblica:

Assistiamo ad un aumento della circolazione del virus, che però al momento non si riflette in maniera significativa sull’occupazione dell’area medica. Anche se, parallelamente, dobbiamo registrare una battuta d’arresto del calo dei ricoveri, sia per le Terapie intensive che per quelli ordinari. In pratica ingressi e dimissioni dagli ospedali si sono pareggiati. E questo è un segnale di allerta.

Ma l’aumento dei contagi, che corre di pari passo con la crescita dell’Rt, è in un certo senso atteso: sapevamo che in questa stagione ci sarebbe stato un incremento della circolazione del Covid, perché in questa stagione i virus respiratori normalmente sono più presenti.

Aumento dei contagi: tra le cause il rientro al lavoro

Un aspetto che avrebbe potuto influire sull’innalzamento dei contagi e sul freno del calo delle terapie intensive potrebbe essere, secondo il virologo Maga, il “rientro massiccio delle persone al lavoro”, che dovrebbe concludersi dalla prossima settimana. Allora si potrà considerare quanto questo abbia potuto influire sulla diffusione del virus.

Bisogna quindi mantenere le misure di prevenzione, come mascherine e distanziamento, e continuare a vaccinarsi. Queste per il virologo sono le uniche armi a disposizione che si hanno per evitare l’innalzamento dei contagi e l’aumento dei ricoveri.

Leggi anche: Bufera sul report dell’Iss: “Non è vero che solo 2,9% dei morti è dovuto al Covid”

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