Quota 97,6 è la misura stabilita dall’INPS, con il messaggio n.812/2024 con cui i lavoratori che svolgono mansioni usuranti e gravosi possono andare in pensione anticipata. Il termine ultimo per fare domanda è fissato al 1 maggio 2024. Bisogna, però, aver maturato almeno 35 anni di contributi e aver raggiunto come età anagrafica 61 anni e 7 mesi. Ecco come e chi può fare domanda.
Come fare domanda per quota 97,6?
La domanda per Quota 97,6 può essere inviata in via telematica sul sito ufficiale dell’INPS, accedendo con lo SPID o con la Carta d’identità elettronica. Sarà, poi, corredata di documenti necessari per poter mostrare la propria idoneità, come le buste paga, certificati, qualora richiesti, e il modulo AP45, indicato proprio per tutti i lavoratori che svolgono funzioni pesanti.
Come già accennato in precedenza, il termine ultimo è il 1 maggio, ma chi presenta la domanda in ritardo, potrà ricevere la pensione anticipata a partire dal mese successivo, che diventeranno due se la richiesta verrà inoltrata entro luglio 2024.
Chi può richiedere la pensione anticipata?
Ecco quali sono le categorie di tutti coloro che possono chiedere la pensione anticipata, come specificato dall’INPS, quindi per:
- Lavori in galleria o miniera e per mansioni svolte nelle cave di materiale di
pietra e ornamentale - Lavori nelle gallerie e in cassoni ad aria compressa
- Lavori svolti dai palombari e ad alte temperature, perciò, nelle fonderie di seconda fusione, non comandata a distanza, dei refrattaristi
- Lavori effettuati in spazi stretti e angusti, come doppi fondi o intercapedini, e in mansioni che riguardano la riparazione, costruzione e manutenzione navale
- Lavori di asportazione di amianto
- Lavori nell’ambito del vetro cavo
Chi sono gli altri lavoratori che possono ricorrere a Quota 97,6?
L’INPS divide i lavoratori in due categorie, i già citati “lavoratori impegnati in mansioni particolarmente usuranti”, ma sono inclusi nell’elenco anche i lavoratori della linea catena in imprese con specifiche voci tariffarie e, infine, i “conducenti di veicoli adibiti a servizio pubblico di trasporto collettivo” con almeno nove posti.
Sempre secondo l’INPS ecco quali sono i requisiti che devono avere: “Almeno 35 anni di contributi e almeno 61 anni e 7 mesi di età anagrafica, per i lavoratori dipendenti e almeno 35 anni di contributi e almeno 62 anni e 7 mesi di età anagrafica, per i lavoratori autonomi”.
Cosa cambia per i lavoratori notturni?
Anche i lavoratori notturni possono richiedere la pensione anticipata, quindi, coloro che effettuano turni di almeno tre ore compresi tra la mezzanotte e le cinque del mattino, in un intero anno solare, oppure un turno di sei ore compreso nella stessa fascia oraria, in alcuni giorni dell’anno.
L’INPS specifica anche che tutti coloro che li svolgono per almeno 78 giorni su 365 rientrano nella categoria di lavori usuranti e per chi li effettua da 72 a 77 giorni l’anno dovrà maturare 35 anni di contributi e avere almeno 62 anni e 7 mesi di età, ciò vale per i dipendenti, 63 anni e 7 mesi sono richiesti per gli autonomi.
Inoltre, per chi, invece, li svolge per un periodo compreso tra i 64 e i 71 giorni in un anno dovrà avere, oltre a 35 anni di contributi, 63 anni e 7 mesi per i dipendenti, 64 per gli autonomi.
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