Cos’è l’herpes cerebrale, virus raro sconfitto da Marco Bocci: “Però non ho più memoria e ricordi”

Marco Bocci, nella puntata del 2 maggio de Le Iene, ha affrontato nuovamente la tematica della malattia che quattro anni fa lo ha colpito, condizionandogli la vita.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Marco Bocci ieri a Le Iene è tornato a parlare della malattia che l’ha colpito qualche anno fa e lo ha portato al ricovero. Si tratta dell’herpes cerebrale, virus raro che gli ha provocato diversi effetti, presenti tutt’ora, nonostante sia stato sottoposto a un’operazione e abbia passato diverso tempo nella struttura ospedaliera.

Marco Bocci: “La malattia ha cambiato la mia visione del mondo”

marco bocci

Marco Bocci nel 2008 si è sottoposto a un delicato intervento e ha dovuto affrontare una lunga degenza, che ha cambiato il suo modo di vedere la vita, come lui stesso ha raccontato in un’intervista al settimanale Dipiù:

Quando sei in salute, o credi di esserlo non ti rendi di quante cose dai per scontate, pensi più a fare progetti per il futuro che a goderti il presente.

Ma dopo quello che mi è successo, dopo avere capito di non essere invincibile e avere visto la morte da vicino, ho capito come sia importante vivere giorno per giorno e godersi le piccole, grandi gioie della quotidianità.

Marco Bocci e gli strascichi della malattia che lo ha colpito anni fa

L’attore umbro nel suo monologo a Le Iene ha affrontato una questione inerente alla malattia che lo ha colpito anni fa. Pur avendo sconfitto l’herpes cerebrale, che ha colpito la parte del cervello atta a governare la memoria e la parola, Marco Bocci ha rivelato di avere ancora problemi nella memorizzazione. Spiega così il marito di Laura Chiatti, riguardo agli strascichi del virus:

Oggi non riconosco i volti di amici, e può capitarmi anche di guardare un film per sei volte prima di accorgermi che l’avevo già visto.

Ricordo pochi aneddoti della mia infanzia tanto che i miei amici mi chiamano “ma chi? Ma dove?ma quando?”. Perché ripeto in continuazione queste domande.

Vivo con Google Maps perché non ricordo le strade dei paesi attorno a dove sono cresciuto e ho dovuto imparare a fare il mio mestiere in un modo nuovo, studiando il doppio.

Marco Bocci e l’accettazione serena del limite

Marco Bocci ha specificato come questa situazione lo stia facendo soffrire ma allo stesso tempo abbia imparato a convivere con queste problematiche, cercando di scorgere dietro il limite un risvolto positivo, con un atteggiamento ottimistico di fronte al presente:

Spesso mi sono sentito ignorante, limitato, danneggiato, perché i ricordi che ci portiamo dentro da una vita ci dicono ogni giorno chi siamo. E allora io, che tanti di quei ricordi non li ho più oppure li ho, ma corrotti, mischiati all’immaginazione, chi sono veramente?

Me lo sono chiesto spesso. Poi ho smesso di cercare e mi piace immaginare che anzi è stato invece un colpo di fortuna, che nel mio passato ci fosse qualcosa che dovevo assolutamente dimenticare.

Oggi con questa scocciatura ho imparato a convivere, anzi a volte me ne approfitto e fingo di non ricordare cose che invece ricordo benissimo. Ogni giorno rinasco come un uomo che ha lasciato indietro un pezzo del suo passato, per vivere il presente. Un uomo nuovo, e anche se può sembrarvi strano, un uomo felice.

Cos’è l’herpes cerebrale: i sintomi, le cause e come si cura la malattia che può portare alla morte

L’herpes simplex o herpes cerebrale, la malattia che ha colpito l’attore Marco Bocci, provoca il comune herpes labiale. In alcuni casi rari può raggiungere il cervello, attraverso il nervo olfattivo, provocando una grave infiammazione che, se non curata, può portare alla morte.

L’herpes passa da un individuo all’altro attraverso il contatto della saliva, rapporti sessuali o lesioni della pelle e una volta contagiati penetra nei nervi, restando dormiente. Poi, nei periodi di forte stress, febbre, interventi chirurgici o sole eccessivo il virus si riattiva portando alla comparsa nuovamente dei sintomi. Attraverso i nervi può arrivare al cervello, raggiungendo, tramite il nervo olfattivo, il lobo temporale.

Il trattamento e la cura prevede, una volta accertata la causa, la somministrazione intravenosa di acilclovir. Nel 20% dei casi la malattia può portare alla morte e per il restante i postumi sono spesse volte da considerarsi gravi.

Leggi anche: Elena Di Cioccio: “Sono sieropositiva da 21 anni ed ero dipendente dalla cocaina”

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