Coronavirus, la regola dei 6 secondi per non correre rischi

Domenico Di Sarno
Domenico Di Sarno
Informatico e politologo laureato con Lode. amante dei libri di ogni genere perché fortemente convinto che la cultura sia come il cibo, ne serve ogni giorno per nutrire la mente. Appassionato di storia e diritto costituzionale.
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Da qualche settimana si inizia a ragionare sull’apertura graduale in varie fasi, si parla moltissimo dei dispositivi di protezione individuale e del distanziamento sociale per contrastare il coronavirus evitando i nuovi contagi, i trend proiettati quotidianamente dalla proiezione civile danno i risultati sperati sulla base di quelle che sono state le misure adottate dal governo e dagli amministratori territoriali. Oggi abbiamo una verità in più per vincere il nemico: gli accademici Caroline Bartman e del professor Joshua Rabinowitz hanno rilasciato un’intervista al New York Times in cui parlano di un aspetto importantissimo che può fare la differenza sul numero dei contagi: l’esposizione alla carica virale.

Contagio, conta l’esposizione alla carica virale

Nel lungo editoriale sottolineano l’importanza dell’esposizione alla carica virale, con riferimento a occasioni nelle quali non è possibile rispettare i 2 metri di distanza dall’altro individuo. A questo punto occorre fare una precisazione. Le autorità italiane consigliano una distanza di almeno un metro ma negli Stati Uniti si sta raccomandando di mantenere una distanza maggiore al metro e mezzo e preferibilmente di 2 m. Ad ogni modo il professor Rabinowitz e la ricercatrice Bartman, nel loro intervento al New York Times, spiegano che quando la distanza da un altro soggetto scende al di sotto dei 2 m, la possibilità di contagio risulta estremamente ridotta nel caso in cui il periodo di esposizione non sia superiore ai 6 secondi. I due studiosi continuano a insistere sul fatto che l’arma vincente sia il distanziamento sociale e che occorre riprendere la vita di tutti i giorni senza apprensione ma con qualche attenzione in più.

Sfruttare la regola dei 6 secondi soprattutto al supermercato

Tuttavia, descrivono delle situazioni come ad esempio il pagamento al supermercato dopo aver fatto la spesa. In questa situazione non è possibile rispettare costantemente la distanza di 2 m e quindi, secondo questo studio, l’importante è restare al di sotto di questa distanza per un tempo massimo di 6 secondi in quanto, l’esposizione alla carica virale così non sarà sufficiente a determinare un’infezione da covid-19. Nella lunga intervista ripresa anche da alcuni organi di stampa italiani, gli studiosi fanno riferimento al fatto che anche se si dovesse entrare in contatto con una carica virale, in un tempo così breve si avrebbe la probabilità di restare contagiati con pochi sintomi o addirittura di non restare contagiati. Questa è una descrizione di uno studio accademico riportata da una fonte autorevole quale è il New York Times, tuttavia non dobbiamo dimenticare di seguire alla lettera le raccomandazioni del governo italiano e dell’istituto superiore di sanità che sono allineate a quelle dell’Organizzazione Mondiale della sanità. Leggi anche: Coronavirus, studentessa cuce mascherine gratis trasparenti per i sordi

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Informatico e politologo laureato con Lode. amante dei libri di ogni genere perché fortemente convinto che la cultura sia come il cibo, ne serve ogni giorno per nutrire la mente. Appassionato di storia e diritto costituzionale.
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