Coronavirus, in Italia 100000 casi, scende nettamente il numero dei contagi

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100.000 persone hanno contratto il coronavirus Sars-Cov-2 dall’inizio dell’epidemia, il numero dei contagi giornalieri è calato decisamente, dall’11% si passa al 2% sul giorno prima ma resta ancora molto alto il numero dei morti. Il capo della Protezione civile Angelo Borrelli:

Solo nella Grande Guerra l’Italia ha visto una crisi simile dal punto di vista sanitario. È la più grande emergenza degli ultimi 100 anni,

Ma un messaggio da parte degli scienziati che interpretano questi dati arriva: questo decremento dei nuovi positivi – anche se fatto nel giorno in cui sono stati certificati 23.392 tamponi, il dato più basso degli ultimi sei giorni – dimostra che le misure prese finora stanno funzionando e che non bisogna mollare. E’ decisivo mantenere ancora le distanze tra le persone. Per il momento la priorità è questa, hanno ripetuto più volte sia Borrelli, che Franco Locatelli, direttore del Consiglio superio della Sanità. Leggi anche: Covid- 19, Burioni: “Non correte a comprare il Plaquenil e non assumetelo di testa vostra”

Il numero dei contagi

Il numero complessivo dei contagiati – comprensivo di vittime e i guariti – raggiunge 101.739. Rallenta nettamente la crescita di nuovi positivi. Oggi l’aumento del totale delle persone attualmente positive è di 1.648 malati in più (ieri erano 3.815 persone). In Italia ci sono 75.528 da considerare attualmente positive. Aumenta il bilancio delle vittime da Covid-19: nelle ultime 24 ore sono morte 812 persone (ieri erano 756), portando il totale a 11591. I guariti sono 14.620: rispetto al bollettino di ieri +1.590 nelle ultime 24 (ieri erano cresciute di 646). Il numero più alto di guarigioni da quando è iniziata l’epidemia.

Il 16 maggio possibile azzeramento dei casi in Italia

Un possibile azzeramento dei casi di coronavirus in Italia potrebbe vedersi fra il 5 e il 16 maggio, lo suggeriscono i calcoli statistici pubblicati dall’Istituto Einaudi per l’Economia e la Finanzia (Eief), basati sui dati forniti ogni giorno dalla Protezione civile. Alla base dei dati del 29 marzo, ecco le stime per ciascuna regione, dalle quali emerge che il 6 aprile il Trentino Alto Adige dovrebbe essere la prima regione a vedere l’azzeramento dei casi, seguita il 7 aprile da Liguria, Umbria e Basilicata, e poi da Valle d’Aosta (8), Puglia (9 aprile), Friuli Venezia Giulia (10 aprile), Abruzzo (11 aprile), Veneto e Sicilia (14 aprile), Piemonte (15 aprile) Lazio (16 aprile), Calabria (17 aprile), Campania (20 aprile), Lombardia (22 aprile), Emilia Romagna (28 aprile), Toscana (5 maggio aprile). Leggi anche: Cassa integrazione: “Non arriverà prima della fine di maggio”

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