Coming out di 100 persone nella chiesa cattolica tedesca: rischiano il licenziamento

In un'azione senza precedenti di coming out collettivo, 125 rappresentanti della Chiesa cattolica in Germania hanno annunciato pubblicamente la loro affiliazione alla comunità Queer.

Tommaso Panza
Tommaso Panza
Salentino, classe 1993. Una laurea in mediazione linguistica. Fondazione Basso(Roma). Amante della lettura e del cinema, in particolare delle opere che raccontano spaccati di realtà. Deciso sin da piccolo a diventare un giornalista.
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Coming Out nella comunità cattolica in Germania. Più di 120 dipendenti della Chiesa cattolica in Germania si sono pubblicamente dichiarati queer (coloro che non danno un nome alla propria identità di genero o al proprio orientamento sessuale) lo scorso lunedì, dicendo di voler “vivere apertamente senza paura” nella chiesa e spingendo affinché ciò consenta la benedizione delle coppie dello stesso sesso e cambiare le regole di lavoro.

Terremoto nella chiesa cattolica tedesca: 125 dipendenti fanno coming out e si dichiarano Queer

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Un gruppo di 125 persone, tra cui sacerdoti, insegnanti di religione e impiegati amministrativi, hanno fatto coming out e si è identificato come sostenitore dell’iniziativa intitolata “#OutInChurch — Per una chiesa senza paura”.

In un documento dello scorso marzo, l’ufficio dell’ortodossia del Vaticano, la Congregazione per la Dottrina della Fede, ha affermato che il clero cattolico non può benedire le unioni omosessuali perché Dio “non può benedire il peccato”.

Il documento ha soddisfatto i conservatori e ha scoraggiato i sostenitori dei cattolici LGBTQ in tutto il mondo. Ma ha suscitato un notevole respingimento in Germania, che ha visto la discussione su questioni scottanti come l’insegnamento della chiesa sull’omosessualità come parte di un processo formale di dibattito e riforma.

Bernd Moenkebuescher, un pastore della Germania occidentale che l’anno scorso ha contribuito ad avviare benedizioni per le coppie dello stesso sesso , ha detto all’agenzia di stampa dpa che i partecipanti alla nuova iniziativa sono stati ispirati da un coming out pubblico di 185 attori in Germania lo scorso anno.

L’iniziativa chiede a tutte le persone LGBTIQ che lavorano per la chiesa di unirsi e fa appello ai vescovi affinché diano sostegno pubblico al suo manifesto. Attacca la “discriminazione” della chiesa contro le relazioni tra persone dello stesso sesso e sostiene che la chiesa dovrebbe chiarire “che le persone LGBTIQ+, sia che vivono da sole che in una relazione, sono benedette da Dio”.

L’iniziativa chiede in particolare ai funzionari della chiesa di consentire alle persone omosessuali di fare coming out e andare al lavoro se lavorano per un’istituzione cattolica senza dover temere che i loro contratti di lavoro vengano annullati.

L’iniziativa #OutInChurch chiede… di modificare il diritto del lavoro della Chiesa in modo tale che una vita conforme al proprio orientamento sessuale e alla propria identità di genere, anche nell’unione o nel matrimonio civile, non comporti l’esclusione dai compiti e dagli uffici né al licenziamento – hanno scritto i sostenitori dell’iniziativa.

La Conferenza episcopale tedesca ha accolto favorevolmente l’iniziativa:

Vorrei accogliere questo a nome della Conferenza episcopale tedesca come un segno che stiamo lavorando per garantire che un tale clima di libertà dalla paura debba prevalere e sorgere nella nostra chiesa – ha detto il vescovo di Aquisgrana Helmut Dieser a margine del consultazioni del Consiglio Permanente della Conferenza Episcopale a Würzburg.

Nessuno dovrebbe essere discriminato, svalutato o criminalizzato a causa del proprio orientamento sessuale o identità di genere.

Abbiamo un’immagine dell’uomo che ci dice che la persona è amata incondizionatamente da Dio – ha aggiunto Dieser.

Leggi anche: Abusi nella Chiesa francese: il rapporto Sauvé segnala 3.000 preti dal 1950 al 2020

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Salentino, classe 1993. Una laurea in mediazione linguistica. Fondazione Basso(Roma). Amante della lettura e del cinema, in particolare delle opere che raccontano spaccati di realtà. Deciso sin da piccolo a diventare un giornalista.
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