Nei pericolosi: come riconoscerli e intervenire

Come riconoscere nei pericolosi: tutte le modalità di autocontrollo e di intervento. Ecco cosa c'è da sapere.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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Come riconoscere nei pericolosi? I nei (o nevi) sono lesioni pigmentate della pelle o delle mucose, derivanti da uno sviluppo anomalo di melanociti o cellule neviche. Di solito, sono macchie circoscritte di forma rotonda o ovale, presentano diversi gradi di pigmentazione e possono essere piane o rilevate rispetto alla cute circostante.

Tali lesioni possono essere congenite, quindi presenti nell’individuo fin dalla nascita, ma nella maggior parte dei casi compaiono spontaneamente nel corso della vita. Esistono molti tipi di nei, i più sono di natura benigna, ma può accadere che alcuni di essi degenerino e diano luogo a forme tumorali come il melanoma. Ecco come riconoscere nei pericolosi.

Come riconoscere nei pericolosi: i campanelli di allarme

Come riconoscere nei pericolosi? Va anzitutto chiarito che un periodico controllo dei nei è importante per prevenire l’insorgenza di melanoma. I nevi, infatti, hanno una propria vita: nascono, crescono, maturano e invecchiano. Col tempo, tendono ad abbassarsi e a decolorarsi. I campanelli di allarme devono suonare nel momento in cui il neo compare o cambia improvvisamente, ma anche quando:

  • Il neo è asimmetrico
  • Il neo ha dimensioni superiori a mezzo centimetro di diametro
  • Il neo ha un colore poco omogeneo e non uniforme
  • Sul corpo sono presenti più di cento nei

Bisogna sottolineare che sensazioni di dolore, bruciore o prurito nella zona del neo non sempre sono indizio dell’insorgenza di un melanoma.

Come riconoscere nei pericolosi: la regola dell’ABCDE

Come riconoscere nei pericolosi: per l’autocontrollo va seguita la cosiddetta “regola dell’ABCDE”. Ovvero:

  • Asimmetria: il neo sospetto ha spesso forma irregolare
  • Bordi: i bordi di un neo pericoloso non sono regolari, ma frastagliati e danno al nevo la forma di una mappa
  • Colore: di solito i nei sono marroni, quindi se notiamo colori troppo scuri, sfumature o gradazioni come rosso, rosa, bruno o nero, occorre indagare perché potremmo essere di fronte a un neo sospetto
  • Dimensione: i nei più grandi di 6 mm andrebbero controllati da uno specialista
  • Evoluzione: come dicevamo, è normale che il neo cambi nel corso della vita. Tuttavia, se dimensione, forma, spessore e colore si modificano in modo troppo repentino, occorre controllare.

Se un neo presenta anche solo uno dei fattori sospetti, è bene che venga controllato da un dermatologo, che procederà con una visita specialistica o con una mappatura dei nei.

Come riconoscere nei pericolosi: la mappatura

Come riconoscere nei pericolosi: la mappatura

La mappatura dei nei, ovvero l’esame dermatoscopico, è indispensabile per monitorare lo stato dei nei e delle macchie sospette. Si esegue mediante dermatoscopio, uno strumento che permette di ingrandire e illuminare anche strutture poste al di sotto della superficie cutanea e non visibili a occhio nudo.

Questo esame è indolore, non invasivo, privo di controindicazioni ed estremamente accurato. Permette di raccogliere tutte le informazioni necessarie sui nei, in modo da confrontarle con gli esiti dei futuri controlli. Per questo è necessario che venga effettuato almeno una volta all’anno.

Rimozione dei nei: il laser e la chirurgia

Dopo un’approfondita visita specialistica, si può prendere in considerazione l’idea di asportare il neo, anche solo per motivi meramente estetici. Esistono due tipologie di intervento per farlo:

  • Il laser: quando il neo è benigno, lo si può asportare in questo modo, dato che non c’è bisogno dell’esame istologico. Questo intervento, realizzato con anestesia locale, distrugge col calore le cellule del neo. Se si vuole procedere con questa modalità, il consiglio è di rivolgersi ai professionisti del centro medico Unisalus: per maggiori informazioni, è possibile consultare il loro sito https://www.centromedicounisalus.it/rimozione-nei-laser/
  • La chirurgia: tale intervento permette di effettuare l’esame istologico del neo. Anche in questo caso si effettua l’anestesia locale, ma si rimuove chirurgicamente la parte di pelle comprendente il neo. Poi, si procede saturando la ferita con fili molto sottili. Il neo verrà inviato all’anatomopatologo che eseguirà l’esame istologico.

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Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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