“Civili morti almeno 2000”. I bombardamenti delle truppe russe non si fermano: Mosca continua la sua devastante offensiva. I soldati hanno circondato la città portuale meridionale di Mariupol, tagliando pure la fornitura di elettricità. A ovest di Kiev, nella città di Zhytomyr, un missile russo ha ucciso quattro persone, tra cui un bambino. I media ucraini e internazionali, nel frattempo, hanno reso noto che “i missili russi hanno di nuovo colpito il centro di Kharkiv”, la città più popolata dopo Kiev.
I civili morti in Ucraina in questi 7 giorni di guerra sarebbero almeno 2.000, secondo il servizio statale di emergenza dell’Ucraina. Un dato, questo, che si distanzia in modo notevole dalle stime dell’Onu, che parlavano di 136 civili uccisi nei sei giorni di conflitto, tra cui 13 bambini. La fonte spiega anche che “centinaia di strutture, tra cui ospedali, asili e case” sono state distrutte.
“Civili morti almeno 2000”: ripartono i negoziati, Mariupol senza acqua e sotto assedio
Civili morti almeno 2000: intere zone dell’Ucraina sono irriconoscibili a causa dei bombardamenti. L’atmosfera è spettrale e intrisa di morte. Mosca, da parte sua, aveva continuato a negare che ci fossero civili tra le vittime. Ma le immagini che arrivano dall’Ucraina, non ultime quelle delle bombe a grappolo, raccontano un’altra storia. Il consigliere del Ministero dell’Interno ucraino Anton Herashchenko ha denunciato l’uccisione di “decine di civili”, un bilancio a dir poco ottimistico, stando agli ultimi dati.
Oggi è previsto il secondo appuntamento intorno al tavolo dei negoziati tra le delegazioni di Russia e Ucraina. La conferma è arrivata da una fonte dell’Ufficio della Presidenza, che alla Cnn ha dichiarato: “Ora è ufficiale, i colloqui riprenderanno oggi”. I rappresentanti delle due parti dovrebbero essere gli stessi di lunedì in Bielorussia, mentre resta ancora un mistero il luogo in cui si terrà l’incontro.
L’assedio russo a Mariupol, obiettivo strategico
Nel frattempo, arrivano ulteriori notizie da Mariupol, la città presa sotto assedio da Mosca, nonché obiettivo strategico di prim’ordine: le truppe russe provenienti dalla Crimea sono sbarcate dal Mar Nero e si sono congiunte alle forze dei miliziani filorussi della repubblica di Donetsk, nel Donbass. In mezzo, a resistere è solo la città ucraina di Mariupol. 500.000 persono sono circondate, in trappola.
Il sindaco di Mariupol ha rivelato qualche ora fa che la città “è priva di forniture d’acqua”, e ha parlato di un “massacro continuo” da parte dei russi. “Hanno fatto di tutto per bloccare le vie d’uscita da parte dei civili”, ha detto, “ci stanno bombardando senza sosta da un’ora. Non possiamo nemmeno recuperare i feriti dalle strade, dalle case, dagli appartamenti, perché le bombe non smettono di cadere”.
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