Ciro Grillo: spuntano le chat della Nuova Zelanda, quando fu espulso da una scuola

Durante il processo a Tempio Pausania nei confronti di Ciro Grillo e dei suoi amici, accusati di violenza sessuale, sono emersi nuovi particolari ed è stata ascoltata anche la madre Parvin Tadjk.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Prosegue il processo a Ciro Grillo e ai suoi amici Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria, accusati di stupro di gruppo nei confronti di una ragazza italo-norvegese a Tempio Pausania in Sardegna nell’estate del 2019.
Ora però sarebbe emerso un ulteriore particolare risalente al 2017 quando il figlio di Beppe e di Parvin Tadjk era in vacanza-studio al Macleans College di Auckland, in Nuova Zelanda. A raccontare l’episodio è stata la parte civile Giulia Bongiorno.

Ciro Grillo: il precedente della Nuova Zelanda

All’epoca Ciro parlando con un compagno e riferendosi al vicepreside Phil Goodyear, disse: “Io a quello lo prenderei a schiaffi… e mi sc… le due figlie”. Il dialogo fu ascoltato da un professore che lo riferì al preside il quale lo voleva espungere.

In quell’occasione la madre lo rimproverò sostenendo che il suo fosse un atteggiamento da teppistello, come riporta il Corriere della Sera, proseguendo nel dire: “Non credere di arrivare e di ricominciare con i tuoi ritardi a scuola, non ti permetterò di rovinare la tua e la mia vita”. E poi ancora altre chat:

Ciro non c’è niente da fare il direttore generale ha parlato con Caterina e ti vogliono espellere con foglio di via, forse anche con la polizia se tu fai resistenza. A meno che tu non venga via di tua spontanea volontà, hanno già deciso che perderai il processo anche se tu ti scuserai o hai ragione.

Non vogliono darti il nulla osta per l’altra scuola, quindi non ti puoi assolutamente spostare perché l’altra scuola non ti può accettare. Abbiamo veramente provato di tutto ormai da 16 ore, mi dispiace non c’è niente da fare.

Il figlio avrebbe preferito quindi tornare in Italia per evitare la madre e ulteriori complicazioni.

Ciro Grillo: testimonianze della madre, colf e amica

Ciro Grillo_madre

La madre di Ciro Grillo, Parvin Tadjk, la notte delle presunte violenze sessuali dormiva nella casa accanto, ed ha raccontato di non aver notato nulla di sospetto. “Non ho sentito o visto nulla di anomalo”, sarebbero state le sue parole. A raccontarlo sono stati gli avvocati della difesa, all’uscita dall’udienza.

Ascoltata anche la colf della famiglia Grillo, che si occupa di tenere in ordine la villetta a Porto Cervo, dove sarebbero avvenute le violenze sessuali. La donna ha dichiarato ai giudici di non aver notato niente di anomalo nella notte tra il 16 e il 17 luglio del 2019.

Sentita come testimone Maria Cristina Stasia, l’amica della madre di Ciro Grillo Parvin Tadjk, ospite nella villetta di Porto Cervo, la quale ha confermato di aver visto nel patio dove soggiornavano i ragazzi, la mattina dopo il presunto stupro, una giovane in accappatoio e con un asciugamano a turbante sulla testa, che stava fumando tranquillamente, non sembrava in difficoltà e non avrebbe chiesto aiuto.

Leggi anche: Caso Ciro Grillo, le chat del presunto stupro: “Tre contro una stanotte, lascia stare”

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