Prof Ruggero Freddi: “Da ex pornoattore alla cattedra di matematica: ho vinto contro La Sapienza”

L'uomo, con un passato di attore porno gay, era stato allontanato senza motivo dall'Università, che aveva provato pure a non pagarlo.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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La storia di Carlo Masi, pseudonimo di Ruggero Freddi, è nota ai più soprattutto per l’allontanamento immotivato voluto dall’Università La Sapienza di Roma, dove insegnava Analisi Matematica per il corso di Ingegneria Clinica.

Freddi, due lauree alle spalle (una in Ingegneria, una in matematica) e tre lingue parlate perfettamente, in passato è stato anche un attore porno gay negli Stati Uniti. La facoltà dell’Ateneo, proprio poco dopo che si era diffusa la notizia, secondo Freddi avrebbe deciso di allontanarlo senza motivo, provando pure a non pagarlo. Motivo per cui era stato costretto a rivolgersi al giudice civile.

E, come riportato da La Repubblica, nei giorni scorsi è arrivata la sentenza, che ha dato pienamente ragione al professore, condannando l’Università La Sapienza per lite temeraria e per ingiustificato arricchimento. Secondo la corte, infatti, La Sapienza sapeva di avere torto e, nonostante ciò, aveva comunque voluto dare battaglia legale al docente.

Ruggero Freddi vince la causa contro l’università La Sapienza

Tutto è cominciato nel 2019, quando Ruggero Freddi aveva ricevuto dall’Ateneo la proposta di insegnare Analisi 1. Sarebbero state 100 ore di insegnamento per 4.000 euro totali. Dopo 60 ore di lezione, però, l’uomo era stato sostituito senza motivo, ragion per cui aveva immediatamente scritto una mail alla direttrice del Dipartimento, che non gli aveva risposto né sembrava intenzionata a pagarlo per il lavoro svolto.

Così il docente si era rivolto al giudice civile. Poi, il 24 gennaio scorso, la sentenza, che ha costretto l’Università La Sapienza a riconoscere al professore 2.500 euro per le ore di insegnamento e a pagare una sanzione di 1.500 euro.

Loro si sono difesi sostenendo che avrei dovuto lavorare gratis perché ero un dottorando”, ha spiegato Freddi. Ma la corte ha sottolineato che un dottorando può occuparsi solo di “attività integrativa gratuita consistente in esercitazioni, seminari, tutorato per gli studenti”, non quindi di un corso rivolto a oltre 300 studenti.

Ruggero Freddi: “Processo assurdo, spreco di denaro pubblico”

Intervistato da Il Digitale, Ruggero Freddi sottolinea come la cosa più assurda di tutta questa storia sia la determinazione ingiustificata dell’Università nel portare avanti un processo in cui era chiaro che avesse torto: “La condanna è stata per lite temeraria – spiega il docente – e qualunque avvocato sa che una condanna per lite temeraria è rarissima, significa che la controparte ha voluto continuare un processo assurdo, nel quale non poteva non sapere di avere torto”. Poi, Freddi ha aggiunto:

Così facendo l’Università ha sprecato il tempo di un giudice, ha sprecato denaro pubblico, ha sprecato il tempo di tutti e soprattutto l’ha fatto ai danni della controparte, ovvero io. Tanto che sono stato pagato una cifra extra rispetto a quello che avevo chiesto.

Quello che è successo è grave perché tutto ciò è poi pagato con denaro pubblico. Quindi vorrei che il direttore del dipartimento presso il quale quel corso afferisce, Tiziana Catarci, spiegasse pubblicamente chi ha deciso e perché di allontanarmi, di non pagarmi, di non farmi un contratto.

E vorrei che il rettore dell’Università, Antonella Polimeni, dicesse a tutti chi ha deciso di portare avanti un processo talmente assurdo da concludersi con una condanna per lite temeraria.

Ruggero Freddi: “In Italia il porno è ancora un tabù”

Oggi Ruggero Freddi lavora per un’azienda privata “molto aperta e molto inclusiva e attenta a certe tematiche. E quando parla del suo passato nel porno, visto pure il suo curriculum stellare, ammette di non essere certo “l’attore porno medio”. E dice:

In Italia il porno è ancora un tabù. Io sono riuscito ad inserirmi, a fare un lavoro come il professore universitario soltanto perché ho un profilo accademico altissimo, ho due lauree, un dottorato di ricerca e continuo a studiare costantemente.

In Italia c’è un grosso contrasto a differenza di altri Paesi che sono più omogenei: qui puoi trovare un’incredibile apertura, un’incredibile inclusività, ma al tempo stesso ci sono delle sacche di resistenza a tutto questo che purtroppo sprecano tutto quanto c’è di buono in questo senso.

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Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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