Chi è Glazer, l’antagonista di Garrone, vincitore agli Oscar, che denuncia l’occupazione a Gaza

Jonathan Glazer trionfa agli Oscar con 'The Zone of Interest': ecco chi è il regista e sceneggiatore britannico che ha battuto Matteo Garrone con 'Io capitano'.

Ilaria De Santis
Ilaria De Santis
Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.
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Jonathan Glazer ha vinto due premi Oscar nella categoria miglior film internazionale per la pellicola The Zone of Interest, recitato in tedesco e polacco, battendo Io capitano di Matteo Garrone. Londinese, classe 1965, Glazer ha trionfato con un film ambientato durante l’Olocausto ma, durante la premiazione, non ha mancato di ricordare la situazione attuale che stiamo ora vivendo: “Siamo qui come uomini che rifiutano che la loro ebraicità e l’Olocausto siano dirottati, che rifiutano una occupazione che ha portato alla guerra per tante persone innocenti, come possiamo resistere?”.

Chi è Jonathan Glazer?

Jonathan Glazer è un regista e sceneggiatore britannico che ha appena vinto un Oscar co The Zone of Interest e che si è aggiudicato, per la medesima pellicola, anche il Grand Prix Speciale della Giuria al Festival di Cannes.

Da sempre appassionato alla sceneggiatura e alla regia, Glazer si laurea alla alla Nottingham Trent University e inizia a lavorare come montatore video per la BBC. Dirige spot pubblicitari per la Nike, Guinness e Stella Artois, ed esordisce sul grande schermo con il suo primo lungometraggio, Sexy beast – L’ultimo colpo della bestia, ma uno dei suoi film più famosi è Under the Skin, uscito nel 2013, avente come protagonisti Scarlett Johansson.

Non solo cinema e TV, realizza anche molti videoclip musicali, lavorando al fianco di artisti come Radiohead, Jamiroquai, Richard Ashcroft, leader dei The Verve.

Perché quello di Glazer è un film del presente?

The Zone of Interest viene definito dal suo stesso regista “un film del presente” durante la cerimonia di premiazione, dal momento che riesce a fotografare un’istantanea del periodo storico in cui viviamo, pur essendo ambientato negli anni ’30: “Il mio film, The Zone of Interest, è fatto per il presente. Mostra a cosa può portare questa disumanizzazione. Ci sono persone che stanno compiendo un’occupazione con un impatto devastante su innocenti. Sono tutte vittime di questa disumanizzazione, da una parte e dall’altra“.

Lancia, poi, un potente appello: “Rifiutiamo che il nostro essere ebrei e l’Olocausto vengano strumentalizzati da un’occupazione che per tante persone ha portato al conflitto, siano esse le vittime del 7 ottobre in Israele o dell’attacco in corso a Gaza”.

La risposta di Matteo Garrone

The Zone of Interest di Jonathan Glazer era in lizza per il premio miglior film internazionale assieme a Perfect Days di Wim Wenders, Society of the Snow di Juan Antonio Bayona, The Teachers’ Lounge di İlker Çatak e Io capitano di Matteo Garrone.

Proprio quest’ultimo ― che si è aggiudicato il Leone d’argento all’80esima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia mentre il premio Marcello Mastroianni è stato vinto dal protagonista Seydou Sart ― ha così rivelato a conclusione degli Oscar: È stato un viaggio fantastico, una grande avventura. Ringrazio tutti coloro che ci hanno supportato in Italia in questo periodo, che hanno tifato per noi, i partner produttivi Rai Cinema e Pathe, il MIC, e tutti coloro che hanno seguito il film e lo hanno amato. Tutte le persone che lo hanno visto nei cinema del mondo. Ma il viaggio non finisce qui. Torneremo in Senegal, dove tutto è iniziato“.

Leggi anche: Matteo Garrone da Cattelan: “I ragazzi del mio film vivono da un anno a casa di mia madre”

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