Cheratopigmentazione, cos’è l’intervento che cambia colore agli occhi, come funziona e quali rischi

Su TikTok spopola il trend della cheratopigmentazione: di cosa si tratta e cosa dicono gli esperti in merito a tale operazione?

Ilaria De Santis
Ilaria De Santis
Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.
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Sui social sta spopolando un nuovo trend, la cheratopigmentazione. Ma di cosa si tratta? Qualche mese fa il famoso tiktoker luckyy_john ha condiviso su TikTok un video a fine febbraio in cui mostrava l’esito della delicatissima operazione di chirurgia estetica: ha modificato il colore dei suoi occhi, da marroni a celesti.

Ma luckyy_john non è l’unico ad essersi sottoposto alla cheratopigmentazione. Proprio in questi giorni, un noto influencer Francesco Chiofalo ha postato sui social una nuova foto, scrivendo: “Questo è il mio nuovo colore di occhi. Il colore che porterò con me per tutta la vita. Non mi vergogno più di farli vedere a tutti”.

Proprio grazie a Francesco Chiofalo si è tornato oggi a parlare di cheratopigmentazione, una procedura, nata in origine per finalità mediche e scelta per mascherare le opacità corneali post-traumatiche in persone non vedenti. Negli ultimi tempi, però, sta diventando una vera e propria moda estetica.

A tal proposito, il professor Paolo Nucci, professore ordinario di Oftalmologia dell’Università di Milano, ha spiegato al “Corriere della Sera” quali sono i suoi dubbi, quando i pazienti effettuano la cheratopigmentazione in casi non necessari: “Prima di tutto, la presenza di questo pigmento colorato potrebbe ostacolare l’osservazione delle strutture posteriori dell’occhio, come per esempio la retina, durante una visita oculistica, senza contare che il colorante potrebbe anche passare all’interno dell’occhio. E poi è una procedura reversibile e quel colore sovra-imposto all’iride risulterà davvero gradevole e naturale?”.

Cos’è e come funziona la cheratopigmentazione?

L’operazione che consente di cambiare il colore naturale degli occhi non richiede molto tempo, all’incirca 10-15 minuti, ma è molto rischiosa. Eseguita in anestesia locale sulla cornea, la tecnica più utilizzata è la FAK, femtosecond laser-assisted intra-stromal keratopigmentation, che prevede l’uso di laser a femtosecondi.

Ma come funziona la cheratopigmentazione? Si crea un tunnel oculare all’interno della cornea e viene poi iniettato un pigmento colorato, a seconda dei desideri dei pazienti. Successivamente è proprio la cornea a diventare opaca, e l’esito della cheratopigmentazione, quindi, è coprire il colore naturale dell’iride.

Quali sono i rischi della cheratopigmentazione?

Secondo il report dell’American Academy of Ophtalmology, associazione di medici oftalmologi con sede a San Francesco “il modo più sicuro per cambiare colore agli occhi è valutare se il soggetto sia un candidato idoneo per le lenti a contatto colorate, che devono essere prescritte da un oftalmologo e applicate da ottici qualificati.

Inoltre, dal momento che la cheratopigmentazione viene effettuata sulla cornea, membrana dell’occhio molto delicata, ecco quali potrebbero essere i rischi, secondo l’American Academy of Ophtalmology:

  • danneggiamenti alla cornea, tra cui opacità, difetti visivi, nei casi più gravi perdita della vista
  • infezioni sia batteriche sia fungine che possono dare vita a cicatrici corneali con conseguenti problemi alla vista
  • distribuzione non uniforme del pigmento colorato iniettato e fuoriuscita di quest’ultimo dagli occhi
  • infiammazione a causa di poca tolleranza del pigmento colorato
  • problemi ai plessi nervosi subcorneali che possono creare una spiccata fotosensibilità, quindi, poca tolleranza alla luce, presentandosi con un certo fastidio e dolore oculare quando si è esposti ai raggi solari
  • uveite, ossia l’infiammazione dell’uvea, membrana posta tra la cornea e la sclera 

Leggi anche: Tumore al seno metastatico: qual è la nuova cura che diminuisce il rischio di morte?

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Ilaria De Santis
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