ChatGpt meglio di uno psicologo: vi fidereste?

Possono le intelligenze artificiali sostituire il ruolo degli psicologi? Quali sono gli scenari possibili? E quanto affidabili potrebbero essere?

Enrica Vigliano
Enrica Vigliano
Enrica Vigliano, romana per adozione. Lavora nel mondo dell’arte e della comunicazione di eventi, dopo gli studi di Archeologia e di Business dei beni culturali. Adora parimenti la matematica e la grammatica, avendo una predilezione per le parole crociate e per la vita all’aperto.
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Vi affidereste mai a un’intelligenza artificiale come ChatGpt per un consulto psicologico? Vi sentireste a vostro agio ad aprirvi a uno schermo o a una macchina piuttosto che a una persona in carne e ossa? E ancora, vi fidereste dei suggerimenti e delle opinioni che vi potrebbe dare?

Prima di saltare a conclusioni istintive, quasi sempre di rigetto e avversione, sappiate che un nuovo studio pubblicato da un team di ricerca della Qatar University su Frontiers in Psycology si è soffermato sulle potenzialità dell’intelligenza artificiale, confrontando le sue capacità nel capire e nell’interpretare le emozioni umane con quelle di psicologi umani.

L’esperimento sull’intelligenza sociale delle intelligenze artificiali

ChatGpt miglior psicologo

Non solo ChatGpt, ma anche Google Bard e Bing hanno dato risultati sconvolgenti nell’ambito della cosiddetta intelligenza sociale, una caratteristica cruciale per la psicoterapia.

Anzi, la chat di OpenAi è risultata di gran lunga migliore rispetto ai 180 psicologi di riferimento, tra laureati e dottori, grazie al suo sviluppatissimo Large Language Model, che è in grado di comprendere le domande e generare risposte come se fossero elaborate da una persona umana, processando una vastissima quantità di dati e potendo cogliere le lievissime variazioni nel linguaggio, nel contesto e nella sintassi.

Ai partecipanti allo studio, uomini e intelligenze artificiali, sono stati sottoposti 64 scenari differenti, in modo da misurare sia la solidità del giudizio sul comportamento umano che la capacità di risolvere determinati contesti sociali.

Il test ha restituito uno scenario a dir poco stupefacente: ChatGpt ha dimostrato di essere “lo psicologo” più performante per quanto riguarda l’intelligenza sociale, con un punteggio di 59 su 64, mentre la media raggiunta dai competitor umani si aggira intorno a 43. Bing ha totalizzato 48 punti, mentre Bard “solo” 40.

ChatGpt, lo psicologo del futuro?

Se inizialmente il deep learning si è rivelato particolarmente utile nel diagnosticare e nell’aiutare a individuare una terapia adatta per alcune patologie mentali, con l’approfondirsi e il migliorarsi delle rete neurali dello strumento gli scienziati hanno potuto constatare che anche nell’ambito sociale il gap esistente tra AI e psicologi va via via assottigliandosi sempre di più.

Le intelligenze artificiali non solo capiscono, ma sono in grado di indagare e navigare le complicate interazioni emotive che muovono l’umano forse meglio ancora di un terapista in carne e ossa.

Una ricerca dell’Università di Stanford ha dimostrato come gli algoritmi delle intelligenze artificiali possano individuare meglio degli specialisti umani i pattern emotivi contenuti in testi scritti, mentre all’Università di Toronto sono già in corso esperimenti di integrazione dell’AI nelle terapie cognitive comportamentali con comprovati risultati migliorativi già dalle prime sessioni.

I vantaggi e gli svantaggi della psicologia “artificiale”

ChatGpt miglior psicologo

I vantaggi per un’intelligenza artificiale nell’analisi di problematiche pertinenti la sfera psicologica sono diversi: prima di tutto, la velocità con cui può elaborare e indagare grandi quantità di dati è notevolmente superiore a quella umana.

In pochi secondi l’AI può reperire, scandagliare, riassumere e confrontare una vastissima biblioteca di testi, di studi, di casi clinici, di confronti che per una persona sarebbe impossibile anche solo elencare.

In secondo luogo, essendo l’intelligenza artificiale un’entità non-umana, non è influenzata dai tipici bias o pregiudizi derivanti dal pregresso di ogni singola persona: per l’AI non esistono convenzioni di natura religiosa, culturale o geografica e pertanto l’interazione è più oggettiva, obiettiva e uniforme.

Infine, la possibilità di interpellare lo psicologo virtuale in ogni momento della giornata, sette giorni su sette e a qualsiasi ora, apre l’accesso alla terapia anche a chi vive in località remote o a chi ha bisogno di un “appuntamento” immediato, eliminando completamente il problema della reperibilità dello specialista.

Non bisogna però dimenticare l’importanza dell’interazione umana durante le sedute di psicoterapia. Le intelligenze artificiali non sono ancora in grado di equiparare l’empatia tipica della nostra specie, così come faticano ad affrontare situazioni altamente complesse o emotivamente stratificate.

Quindi, sebbene la strada dell’integrazione di ChatGPT e tecnologie simili presenti nuove opportunità per la comprensione delle emozioni umane, è essenziale un approccio bilanciato che integri le migliori qualità degli psicologi umani con le innovazioni dell’intelligenza artificiale. Un dibattito sano e continuo tra esperti di deep learning, psicologi, e la società in generale sarà cruciale per navigare nel futuro di questa intersezione tra tecnologia e psicologia umana.

Leggi anche: ChatGPT: come funziona l’intelligenza artificiale che elabora al tuo posto contenuti scritti

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