Celentano rimpiange Cutugno: “Scrisse L’italiano per me, ma mi frenò la frase Sono un italiano vero”

Celentano ricorda l'amico Toto Cutugno e quel rimpianto: "Il suo più grande successo era una canzone che avrei dovuto cantare io".

Ilaria De Santis
Ilaria De Santis
Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.
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Toto Cutugno lascia il mondo della musica ad 80 anni appena compiuti a causa di una malattia e sono tanti gli amici e colleghi che gli hanno dedicato l’ultimo pensiero e saluto, a partire da Albano, Jovanotti, Laura Pausini, Gianni Morandi, i Ricchi e Poveri e anche Adriano Celentano, il quale aveva rifiutato con un categorico “no” di cantare “L’italiano”.

Sui social il Molleggiato, per cui Toto Cutugno aveva scritto hit come “Soli” e “Il tempo passa e se ne va”, ha spiegato in un lungo post il perché di questo secco rifiuto, ammettendo di essersene pentito. Si dimostra, però, orgoglioso e contento per l’interpretazione dello stesso Toto de “L’italiano”, che si è poi rivelato un successo clamoroso nel mondo.

Celentano su Toto Cutugno: “Pensava al grande successo che avremmo raggiunto insieme”

Celentano inizia così il suo viaggio della memoria con il suo caro amico, facendo immaginare, nonostante il rifiuto, il grande legame che li legava:

Ciao Toto!… Ricordo che eravamo in macchina… una Cinquecento credo, e tu insistevi perché io incidessi “L’Italiano”. 

Una superbomba appena ultimata la notte prima che ci vedessimo.

“Non ho dormito tutta la notte” ,— mi dicesti — pensando al successo che faremo, tu come interprete, e io come autore.

A Celentano piaceva moltissimo la canzone, ma non si sentiva di pronunciare proprio quella frase che ha reso il ritornello indimenticabile:

Il brano era davvero FORTE!!! Ma ciò che più di tutto mi frenava era proprio la frase piu’ importante: “IO SONO UN ITALIANO VERO”.

Una frase oltretutto insostituibile, in quanto è proprio su questa che si regge l’intera impalcatura di quella grande opera.

E io sentirmi pronunciare: “SONO UN ITALIANO VERO”, mi sembrava di volermi innalzare.

Celentano: “Toto rimase stupito da quella mia reazione. La canzone l’aveva scritta per me”

Toto Cutugno è rimasto sconcertato da quella reazione, provando a convincere Celentano a cantarla, ma non c’è stato verso:

Lui non credeva alle sue orecchie.

“Ma non capisci che è proprio questo il punto, io l’ho scritta pensando a te, perché tu sei davvero un italiano vero”.

“Si lo so” — gli dissi io — però non mi va di dirlo io…”.

Toto voleva essere solo l’autore del brano, condividendo il successo con il suo collega. E quando stava per essere definitivamente accantonato, ecco che “L’italiano vero”, si è imposta come una delle canzoni italiane più famose nel mondo. Celentano continua, alludendo al fatto di aver compiuto una scelta un po’ azzardata:

Non sempre, ma a volte la troppo scrupolosità si può trasformare in una stupidata mondiale.

Nonostante tu l’abbia cantata come l’avrei cantata io, oggi, se la dovessi ricantare, la canterei esattamente come l’hai cantata tu!

Il Molleggiato conclude il suo saluto al suo amico Toto, un gigante della musica italiana:

Eri e rimarrai, un grande indimenticabile!

Ti voglio bene.

Adriano.

Leggi anche: Addio a Toto Cutugno, autore de “L’italiano”, canzone iconica del nostro Paese

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