Carlo Verdone, mentore delle nuove generazioni: “Non mollate, abbiamo bisogno di voi”

Si incontrano virtualmente, eppure sono molto vicini: Carlo Verdone e Alice Filippi raccontano del loro fortuito incontro e ricordano ai giovani cineasti che talento e tenacia vengono premiati.

Asia Solfanelli
Asia Solfanelli
Intraprendente e instancabile penna, poliglotta, appassionata lettrice e avida viaggiatrice. Sviscerata amante del cinema. E ultimo, ma non per importanza, eterna studiosa, perché non si finisce mai d’imparare.
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Carlo Verdone, alla seconda edizione del progetto “La scuola incontra le professioni del cinema”, incontra Alice Filippi, giovane candidata per la seconda volta al David di Donatello.

E subito partono i ricordi di quel fatidico giorno da cui è iniziata la scalata di Alice. Perché non esistono alibi, il talento e l’intraprendenza vengono premiati: il segreto è non mollare.

Verdone ai liceali: “Abbiamo bisogno di ricambio generazionale”

Verdone ai liceali: "Abbiamo bisogno di ricambio generazionale".

Come ricorda l’attore e regista romano, erano al Festival del cinema italiano di Montecarlo: Alice, sorridente e cortese, accompagnava gli ospiti.

A Roma la giovane lascia visionare al cineasta capitolino un cortometraggio di cui era non solo regista, ma anche interprete: scatta qualcosa. Verdone, vista la scalpitante voglia dell’aspirante regista di stare sul set, decide di darle una possibilità.

L’ascesa, meritata, porta Alice da assistente volontaria a diventare prima secondo aiuto e poi primo aiuto.

L’autore romano commenta:

Abbiamo bisogno di ricambio generazionale.

Sono stato per Alice Filippi ciò che per me è stato Sergio Leone.

Un mentore che, vista la seconda candidatura al David, deve avere indirizzato la giovane cineasta per la via giusta.

La stessa chiosa:

Carlo ha fatto la regia della mia vita, ha indirizzato bene una passione.

È magico vivere un suo set, riesce a creare un ambiente familiare.

Leggi anche: “Senza ricordi non esistiamo”, la raccolta di Verdone nell’ultimo libro

Carlo Verdone per le nuove generazioni

Alla puntata conclusiva della seconda edizione del progetto “La scuola incontra le professioni del cinema”, promosso da Anee Lazio, Scuola d’arte cinematografica Gian Maria Volonté, Anee Abruzzo-Molise, Anec Umbria e Sncci, avviene l’incontro tra la giovane cineasta e il suo mentore.

L’iniziativa, nata con l’obiettivo quello di analizzare il mondo cinematografico presso gli istituti di secondo grado di Lazio, Abruzzo e Umbria, ha coinvolto i giovanissimi che si approcciano alle settima arte e che hanno seguito in streaming l’evento.

E quando l’esordiente incontra il suo mentore, quel che si respira è aria di possibilità: i giovani sono il futuro, bisogna crederci, bisogna provarci.

Da dove partire?

Da una buona storia poi si può improvvisare come in viaggi di nozze.

Spiega il celebre cineasta capitolino.

Leggi anche: Cento anni fa nasceva Alberto Sordi. Quanto ci manca la sua ironia?

Chi è Alice Filippi?

Carlo Verdone maestro di Alice Filippi.

Classe 1982, Alice Filippi nasce a Mondovì (CN) e si diploma in regia alla New York Film Academy.

La collaborazione con Carlo Verdone inizia nel 2005 quando la giovane diventa aiuto regista e partecipa alla realizzazione di diversi film: Il mio miglior nemico (2005), Grande Grosso E Verdone (2007), Posti in piedi in paradiso (2011), Cenerentola – Una favola in diretta (2012), Sotto Una Buona Stella (2013).

A collaborazioni nazionali si aggiungono anche quelle internazionali e il bagaglio esperienziale di Alice si fa sempre più pieno e la cineasta sempre più capace: è aiuto regista per Ryan Murphy (Eat, pray, love, 2010), Ron Howard (Inferno, 2015), Sam Mendes (Spectre, 2015), Clint Eastwood (The 15:17 To Paris, 2017) e sulla serie tv di Sky “I Borgia”.

Selezionata già nel 2018 per il Miglior Documentario con il docu-film “78- Vai piano ma vinci”, a dimostrazione del suo talento arriva la seconda candidatura al David di Donatello 2021: con il film prodotto dalla Eagle Pictures “Sul più bello”, Alice è ancora una volta tra i finalisti come Miglior regista esordiente.

Presentato in anteprima nel corso dell’ultima edizione di “Alice nella città”, sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma, il film è stato primo per incassi nell’unico weekend di apertura delle sale chiuse causa Covid.

In gara con la giovane cineasta ci saranno: Pietro Castellito con I Predatori, Ginevra Elkann con Magari, Mauro Mancini con Non odiare e Luca Medici con Tolo Tolo.

Le premiazioni sono attese in diretta su Rai Uno nella serata di martedì 11 maggio: chi porterà a casa la statuetta?

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