Stop al Canone Rai: verrà ridotto del 20% ogni anno e cancellato entro 5 anni

Canone Rai eliminato in 5 anni: questo l'obiettivo contenuto nella bozza di un disegno di legge presentato dalla Lega. Ecco cosa c'è da sapere.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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Canone Rai eliminato in 5 anni: questo l’obiettivo contenuto nella bozza di un disegno di legge presentato dalla Lega. D’altronde, si tratta di una delle promesse che Matteo Salvini ha fatto sin dalla campagna elettorale della scorsa estate.

Il progetto è quello di una progressiva riduzione dell’importo con taglio a cadenza annuale del 20%, per arrivare poi all’azzeramento totale in cinque anni.

Canone Rai abolito in 5 anni e ridotto del 20% ogni anno: la bozza del ddl della Lega

La bozza in questione, che riporta “modifiche al testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici in materia di servizio pubblico radiofonico, televisivo e multimediale, riduzione e abolizione del canone di abbonamento e disciplina della società concessionaria del servizio pubblico”, prevede pure una più ampia ridefinizione del concetto di servizio pubblico.

Nel ddl del Carroccio si evidenzia come il canone Rai sia oggi “anacronistico e ingiusto perché dovuto anche solo per la semplice detenzione di apparecchi atti (o adattabili) a ricevere un segnale.

Motivo per cui si vuole arrivare entro i cinque anni alla totale abolizione del canone, mentre da subito “laddove sussista ancora oggi l’impossibilità di accesso alla rete o l’impossibilità di fruizione del servizio da parte degli utenti per motivi estranei alla propria volontà, il pagamento del canone di abbonamento non è dovuto”.

Canone Rai e servizio pubblico: cosa dice la bozza del ddl

Come anticipato, nel disegno di legge della Lega non si parla solo di canone Rai, ma si ridefinisce pure il concetto di servizio pubblico. E sulla questione si legge nella bozza: “La Rai offre un’informazione fruibile e condivisibile offerta tramite televisione, radio e altri dispositivi multimediali diffusa attraverso le diverse piattaforme che risponda, prioritariamente, ai compiti di libertà, completezza, obiettività e pluralismo dell’informazione, nonché di valorizzazione delle identità locali e delle minoranze linguistiche”.

Tornando al canone Rai, l’importo per il 2023 è rimasto nella bolletta elettrica ma, a partire dal 2024, si pagherà a parte, su esplicita richiesta dell’Ue nell’ambito del Pnrr. Come noto, si tratta di un’imposta in 10 rate annuali da 9 euro ciascuna.

Come funziona il Canone Rai e le parole di Matteo Salvini

Stando ai numeri, la Rai incassa più di 1,72 miliardi di euro dal canone. Le uniche categorie di italiani esentate dal pagamento sono gli over 75 con meno di ottomila euro di reddito, alcune strutture militari e chi non possiede una tv. Tuttavia, quest’ultima categoria deve fare domanda per essere esentata dal pagamento, sempre inviando al Fisco l’autodichiarazione compilata e sottoscritta.

In vista delle scorse elezioni del 25 settembre, il leader della Lega Matteo Salvini aveva detto sul Canone Rai dal palco di Pontida: “Dal prossimo anno stop al canone Rai, zero canone Rai in bolletta. Si può. Lo fanno anche in molti Paesi. Se anche la Rai tirasse un po’ la cinghia potremmo abolire quel canone che è finito in bolletta, come fanno tante televisioni pubbliche”.

Leggi anche: Canone Rai 2023: come evitare di pagarlo

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Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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