Primo cane positivo al Covid, l’Enpa chiarisce

Il primo cane a risultare positivo al Covid19 in Italia è una barboncina di Bitonto, in Puglia, ma, chiarisce il professore di Medicina Veterinaria dell’Università di Bari, gli animali “non sono un pericolo per l’uomo”.

Elza Coculo
Elza Coculo
Elza Coculo, 30 anni, di adozione romana. Lettrice appassionata con formazione in Studi italiani. Laureata in Editoria e Scrittura. Redattrice per Il Digitale. Amo scrivere di attualità e cultura eco-sostenibile.
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Per la prima volta in Italia un animale domestico, una barboncina di Bitonto, in Puglia, è risultato essere positivo al Covid19. Non è il primo caso nel mondo, ma è certamente la prima volta in Italia. Per chiarire la situazione l’Enpa, Ente Nazionale Protezione Animali, ha chiesto il parere di un esperto, Nicola Decaro, professore ordinario del Dipartimento di Medicina Veterinaria presso l’Università di Bari, che ha spiegato:

I cani o gatti positivi non sono un pericolo per l’uomo.

Primo cane positivo al Covid in Italia

“Il cane è asintomatico ed è stato un colpo di fortuna averlo intercettato, perché la famiglia ci ha permesso di testarlo all’interno di un progetto di ricerca che stiamo conducendo sui cani e i gatti” spiega il professor Decaro. “Questo è il primo esemplare trovato con l’infezione in corso e la presenza dell’Rna virale”. Lo studio a cui Decaro si riferisce, è stato condotto su 919 esemplari, analizzati nel periodo tra marzo e giugno. Di questi, 64 cani e 57 gatti convivevano con pazienti positivi al virus e tutti sono risultati negativi. Il professore ha anche chiarito all’Enpa che ha preferito non divulgare la notizia dello studio sugli animali alla stampa, per non creare allarmismi inutili e scongiurare il pericolo di abbandono degli stessi. E ribadisce:

Cani o gatti positivi non sono un pericolo per l’uomo. Il rischio di contagio dal cane o dal gatto è praticamente pari a zero.

Cane positivo al Covid, nessun rischio per l’uomo

Il professore Decaro ha assicurato che non c’è rischio per l’uomo di contrarre il virus Sars-Cov-2 da cani e gatti. La carica virale di questi animali è considerata talmente bassa da non essere in grado di contagiare l’essere umano. “A livello mondiale saranno una ventina i casi di cani e gatti positivi, tutti con una carica batterica molto bassa e quindi non infettante” ha spiegato. Al contrario, in caso di positività del padrone, a rischiare di più sono gli animali, motivo per il quale il professore consiglia di affidare gli amici a quattro zampe a qualcun altro, qualora si presentasse la situazione.

Leggi anche: 10 animali molto lenti in natura

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Elza Coculo, 30 anni, di adozione romana. Lettrice appassionata con formazione in Studi italiani. Laureata in Editoria e Scrittura. Redattrice per Il Digitale. Amo scrivere di attualità e cultura eco-sostenibile.
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