Candida auris, caso di fungo killer isolato in Toscana: come si prende e perché preoccupa

Candida Auris: la prima infezione del 2023 in Italia è stata accertata a Pisa, all'ospedale di Cisanello. Ecco di che si tratta e perché preoccupa.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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Candida Auris: la prima infezione del 2023 in Italia è stata accertata a Pisa, all’ospedale di Cisanello. Lo riporta La Nazione. L’infezione dovuta al fungo “killer” sarebbe sotto controllo, come riferisce Marco Falcone, direttore dell’Unità operativa di Malattie infettive dell’ospedale di Pisa.

Non è la prima volta che la Candida auris viene diagnosticata nel nostro Paese. Il caso accertato in Toscana, infatti, è il primo dopo quasi otto mesi: l’ultimo era stato rilevato su un paziente di Mestre a luglio 2022. Nel 2019, invece, il primo caso in Italia, seguito da un focolaio nel Nord Italia tra 2020 e 2021.

Candida Auris: il primo caso e di cosa si tratta

La Candida Auris è stata isolata per la prima volta in Corea nel 1996, ma il vero e proprio riconoscimento è arrivato poco più di 10 anni fa. Nel 2009, il fungo era stato isolato nel condotto uditivo (da qui il termine “auris”, ovvero “orecchio” in latino) di una 70enne giapponese. Poi, nel 2015, l’arrivo in Europa con alcuni casi rilevati in Francia.

Nonostante il monitoraggio, negli anni i casi di Candida auris sono aumentati: basti pensare che nel 2021 gli Stati Uniti ne hanno dichiarati oltre 3.700. L’Oms, vista la resistenza del fungo agli agenti antimicotici, ha deciso di inserirlo nella categoria dei “funghi patogeni a priorità critica”, raccomandando più investimenti sulle risorse nella ricerca.

Canida auris: sintomi, rischi e come si trasmette

Ma cos’è la Candida auris? Si tratta di un fungo lievitiforme che può determinare diverse forme di candidosi ma, a differenza di altri tipi di Candida, può essere molto pericoloso per l’essere umano. A preoccupare è il fatto che il fungo sia resistente ai principali antimicotici (per questo viene definito “super-fungo”), che persista molto tempo nell’ambiente e che sia difficile da eradicare, motivo per cui spesso causa infezioni anche letali per il paziente.

Per quel che riguarda i sintomi, questi possono variare, ma spesso la Candida auris provoca otite, infezioni di ferite, infezioni del sangue, infezioni degli organi addominali, bruciore, difficoltà a deglutire, dolori muscolari, febbre e affaticamento. Maggiormente esposti al rischio di contrarre il fungo sono gli anziani, i bambini, i fragili, i fumatori e i pazienti con deficit immunologici o reduci da interventi chirurgici.

Stando alle ricerche, il “super-fungo” si trasmette tramite il contatto con superfici o dispositivi medici contaminati, oppure tramite contatto interumano, ovvero da persona a persona.

Candida auris: perché preoccupa

La Candida auris, per la sua resistenza agli antimicotici, è considerata dai Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie una “seria minaccia per la salute globale”. Questo a causa del suo tasso di mortalità, che è compreso tra il 30-70% dei pazienti entro tre mesi dall’infezione. Per tale motivo l’Oms ha deciso di inserire il fungo nel categoria dei “funghi patogeni a priorità critica”.

Il problema è che la stessa ricerca si è poco dedicata a questo fungo, come si legge in una nota dell’Iss relativa al report dell’Oms. Infatti, a differenza di quanto accade con i batteri e la resistenza antibiotica, le infezioni da funghi ricevono “poca attenzione e l’investimento di scarse risorse”: “Sono, infatti, esigui i dati di qualità sull’epidemiologia e sui modelli di resistenza antimicotica – si legge – questo rende difficile stimare il loro carico esatto e non favorisce una risposta efficace”.

Leggi anche: Il divieto di fumo all’aperto diventa realtà dal 21 marzo: ecco dove

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Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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