Equitalia, cancellate cartelle esattoriali per 180mila euro a imprenditore spezzino

L'Agenzia delle Entrate non aveva notificato le cartelle e neppure aveva formalizzato gli atti per rinnovare la pretesa. Colpo di spugna giudiziario sulle cartelle esattoriali.

Silvia Aldi
Silvia Aldi
Classe 1990, laureata in Scienze Politiche con una specializzazione in Comunicazione pubblica Internazionale. Amante della storia sin da piccola e appassionata di grandi classici della letteratura italiana. Si auto definisce una sognatrice che tende a considerare sempre il bicchiere mezzo pieno anche nelle situazioni più critiche. Altri segni particolari? Appassionata di calcio e tifosissima!
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Colpo di spugna giudiziario su delle cartelle esattoriali pari a 180mila euro, per debiti previdenziali ed erariali pendenti su un imprenditore spezzino di 70 anni.

Il giudice Mario Viani, dopo la mancata prova della notifica delle cartelle esattoriali e di altri eventuali atti interruttivi della prescrizione, ha cancellato le cartelle esattoriali.

L’Agenzia delle Entrate non ha fornito prova della notifica delle cartelle esattoriali

L’Agenzia delle Entrate, in qualità di agente riscossore, avrebbe dovuto fornire la prova della notifica delle cartelle esattoriali pendenti sull’imprenditore di La Spezia dal 2000.

L’agente riscossore invece non lo ha fatto e le tesi dell’avvocato Pier Manlio Giaquinto, il legale del 70enne imprenditore, sono state accolte. La sua opposizione al pagamento è stata accolta a motivo della prescrizione degli atti.

Dunque, l’Agenzia delle Entrate dovrà pagare spese processuali quantificate nella somma di 4 mila euro.

Leggi anche: E se la tua cartella esattoriale fosse sbagliata? È così nel 70% dei casi

Cartelle esattoriali, Equitalia non ha notificato l’atto di intimazione dopo 5 anni

Cartelle esattoriali cancellate.

La decisione del giudice segue un filone giurisprudenziale ben preciso. Infatti, le pretese esattoriali in materia contributiva hanno una esigibilità limitata nel tempo.

Dunque, entro cinque anni l’Agente della Riscossione, ex Equitalia, aveva l’obbligo di notificare un atto di intimazione che permetteva ai termini prescrizionali di ripartire da zero.

Quando questo non avviene o dove non ci sia prova della notifica della originaria cartella o eventuali atti interruttivi, come nel caso dell’imprenditore spezzino, le pretese esattoriali decadono.

Il contribuente, in questo caso, ha dimostrato che l’Agenzia delle Entrate non aveva notificato le cartelle all’epoca dei fatti, nel 2000, e, neppure aveva formalizzato gli atti per rinnovare la pretesa.

Cartelle esattoriali, l’avvocato dell’imprenditore spezzino: “Ex Equitalia, chiamata in giudizio, non si è costituita”

Colpo di spugna su cartelle esattoriali.

L’avvocato Giaquinto, legale dell’imprenditore 70enne, in un’intervista a La Nazione ha dichiarato che l’ex Equitalia ripetutamente chiamata in giudizio non si è costituita e, inoltre, non esclude che gli enti Inps e Inail possano rivalersi sull’Agenzia delle Entrate:

L’ex Equitalia, ancorchè ripetutamente chiamata in giudizio, non si è costituita, forse perché non aveva nulla da dire o da poter dimostrare; la circostanza valutata negativamente da parte del Giudice, ha comportato ad la condanna della parte.

Non escludo che i contro-interessati Inps ed Inail, possano procedere proprio contro l’Agente della Riscossione per il danno arrecato.

Leggi anche: Esiste una legge per salvarsi dai debiti. Ecco come funziona

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