Bufera su Ezio Greggio dopo l’appello alla madre di Enea: “Parole brutte e imbarazzanti”

Si è abbattuta una vera e propria pioggia di polemiche su Ezio Greggio dopo l'appello lanciato dal presentatore nel contesto della storia del piccolo Enea, abbandonato alla culla per la vita a Pasqua. Ecco i motivi.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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Si è abbattuta una vera e propria pioggia di polemiche su Ezio Greggio dopo l’appello lanciato dal presentatore nel contesto della storia di Enea, il neonato lasciato a Pasqua alla Culla della vita della Mangiagalli di Milano.

Molti, infatti, non hanno gradito l’invito a ripensarci rivolto dal conduttore di Striscia alla madre del bambino. Insomma: se quella persona ha scelto la via dell’anonimato e il riserbo di un luogo come la Culla della vita un motivo deve pur esserci. E colpevolizzare una donna, magari giovane, per una scelta simile non è di certo la cosa più giusta da fare in casi come questo.

Senza contare che, subito dopo la diffusione della lettera della madre di Enea, era stato anche Fabio Mosca, primario di Neonatologia dell’Irccs Policlinico di Milano, a invitare la mamma a ripensare alla sua decisione.

Il (criticato) appello di Ezio Greggio alla madre di Enea: “Torna alla Mangiagalli e non sarai sola”

Lancio un appello per trovare e convincere la mamma di Enea”, così Ezio Greggio ha esordito su Instagram pubblicando il suo discusso video di appello. Poi, il presentatore ha aggiunto rivolgendosi alla donna:Torna ti prego, questo bambino è fantastico. Non è giusto che sia abbandonato, ti daremo una mano. C’è tutto il reparto che ti sta aspettando nell’anonimato, nessuno dirà nulla… nomi, cognomi”.

Avere un bambino è una grande fortuna – ha aggiunto Greggio – Ci metteremo in tanti a darti una mano. Prendi il tuo bambino che merita una mamma vera, non una mamma che poi dovrà occuparsene ma non è la mamma vera”. Questo passaggio sul concetto di “madre vera”, che implica necessariamente che quella “adottiva” sia di serie B, è stato uno dei punti del discorso di Greggio più criticati. Poi, sul finale, la promessa: “Torna alla Mangiagalli e ti prometto che non sarai sola. Zio Ezio”.

Selvaggia Lucarelli sulla storia del piccolo Enea: “Opportuno rispettare il silenzio di chi vuole l’anonimato”

A riassumere al meglio le ragioni di chi polemizza contro l’intervento di Ezio Greggio sulla storia del piccolo Enea è stato un post social scritto dalla giornalista Selvaggia Lucarelli, che recita:

Sto leggendo gli articoli (ovunque) su questa madre che avrebbe lasciato il proprio neonato in quella che oggi si chiama Culla per la vita e prima si chiamava Ruota dell’abbandono. Un luogo sicuro collegato ad un ospedale in cui lasciare un bambino che non si vuole o non si può crescere.

Un servizio giusto, se non fosse che nel momento in cui tu offri quel servizio per evitare che una madre, magari incapace di gestire la situazione, magari spaventata all’idea di doversi rivelare o dover dare spiegazioni, sarebbe cosa opportuna rispettare il silenzio. Il silenzio di chi ha preso una decisione cercando l’anonimato.

Il chiasso di questi giorni è indelicato e profondamente sbagliato. Il Policlinico ha diffuso la notizia, ha condiviso con la stampa il testo della lettera lasciata dalla madre, ci si è lanciati in identikit parlando di giovane età visto lo slang “giovanile” della lettera. Il primario, addirittura, ha rilasciato un’intervista parlando di sconfitta della società e invitando la madre a ripensarci, se vorrà.

Ecco. Se io decidessi di non tenere mio figlio vorrei tutto tranne questo. Leggere sui giornali i titoli sulla mia scelta, il nome del bambino, i giudizi altrui, il testo della mia lettera spiattellato, il primario che ritiene la mia decisione una sconfitta per tutto il paese che non ha saputo ascoltare il mio grido di dolore (ma chi l’ha detto, poi?). Insomma.

Non sbandierate queste opportunità come prova di grande civiltà se poi la scelta di una madre anonima la gestite come un lancio stampa di Sanremo. E non stupitevi, soprattutto, se la prossima madre, magari spaventata dall’eventuale clamore, il neonato lo lascia in un cassonetto. P.s. Ora abbiamo anche Greggio che fa l’appello perché la donna ci ripensi. Ovviamente il padre non pervenuto, lui ha il diritto all’oblio.

Luca Trapanese sul discorso di Ezio Greggio: “Ha detto la frase più brutta mai sentita”

E ai numerosi messaggi di sostegno arrivati alla madre di Enea, che sottolineavano come la sua scelta fosse sacrosanta e degna di rispetto, si è unito anche quello di Luca Trapanese, il padre single che ha adottato Alba, una bimba con la sindrome di Down. Commentando le parole di Ezio Greggio, Trapanese ha detto:

Ezio Greggio, in un video, invita la madre naturale a ripensarci, a tornare all’ospedale e riprendersi Enea; le promette un cospicuo aiuto economico e chiude con la frase più brutta che io abbia mai sentito: “Il tuo bambino merita una mamma vera, non una mamma che poi dovrà occuparsene, ma non è la mamma vera”.

Ho diretto per 15 anni l’unica comunità di ragazze madri a Napoli; conosco il dolore che prova una donna che arriva alla decisione di lasciare un bambino neonato. Sono testimone di volti sofferenti, ma consapevoli della propria scelta.
Ricordo ancora una mamma che mi disse che non sentiva altro che fare quel gesto.

Lasciare un bambino in ospedale non è abbandonare, è fare una scelta d’amore: significa consegnare una vita nelle mani di qualcuno che potrà amarla e darle la possibilità di trovare la felicità.
Enea non può ancora saperlo, ma la sua mamma probabilmente lo ha salvato.

Per questo mi sento di dire alla madre di Enea GRAZIE!
Grazie per il tuo coraggio, grazie per la tua scelta insindacabile, grazie per aver portato avanti la gravidanza e aver regalato a Enea il dono immenso e indescrivibile della vita.

È la stessa gratitudine che provo nei confronti della madre naturale di Alba che, lasciandola in ospedale, ha dato alla mia piccola la possibilità di trovare un papà pazzamente innamorato di lei oltre che in grado di starle accanto in tutti i suoi tanti bisogni.

Allora vorrei chiedere a Ezio Greggio se ritiene che io non sia un papà vero. Che io sia soltanto “uno che ha dovuto occuparsene”, come ha definito la futura madre adottiva del piccolo Enea.
Ma come si può prima pensare e poi dire una frase del genere senza provare neanche un po’ di imbarazzo?!

Ricordiamoci sempre che dietro le scelte ci sono le persone, e vanno rispettati sia coloro che decidono di lasciare il proprio figlio neonato in ospedale, sia chi lo accoglie donandogli una famiglia.
Ezio Greggio nel suo video dimostra di non rispettare né gli uni né gli altri.
Enormi auguri a Enea e ai suoi futuri genitori da me e da Alba

Nel frattempo, il Policlinico di Milano ha fatto sapere che il piccolo Enea ha già trovato una famiglia pronta ad adottarlo. “Il tribunale – scrive il Policlinico – affiderà il piccolo a una famiglia che si era già resa disponibile ed era stata valutata idonea per accogliere un bambino abbandonato”.

Leggi anche: Cos’è la culla per la vita dove è stato lasciato a Pasqua il neonato Enea

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Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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