Bonus 200 euro, partiti ampliano la platea dei beneficiari: chi lo riceverà

Bonus 200 euro, ci sono novità: la platea dei beneficiari, infatti, potrebbe essere allargata ulteriormente. Ecco perché e chi potrebbe godere dell'incentivo.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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La nuova bozza del Decreto Aiuti giunta sul tavolo del Cdm il 5 maggio aveva già ampliato la platea dei beneficiari del bonus 200 euro, misura una tantum voluta dal Governo per aiutare le famiglie ad affrontare la perdita di potere d’acquisto causata dall’inflazione.

La bozza, nello specifico, stabiliva che l’incentivo non spettasse soltanto ai lavoratori dipendenti, ai pensionati e ai disoccupati con redditi fino a 35mila euro, ma pure a coloro che, nel mese di giugno 2022, percepiscono l’indennità di disoccupazione o la Naspi ai percettori del RdC.

Non solo: nella platea dei beneficiari si erano inseriti pure i lavoratori autonomi, le colf (che in un primo momento erano state escluse), tutto il mondo dei lavoratori domestici e i lavoratori cosiddetti stagionali. Anche loro, ovviamente, dovranno dimostrare di aver avuto nel 2021 un reddito inferiore ai 35mila euro.

Bonus 200 euro: l’intervento del Parlamento

Bonus 200 euro, ci sono delle novità: la platea dei beneficiari, infatti, potrebbe essere allargata ulteriormente. O meglio: il Parlamento potrebbe intervenire di nuovo sul Decreto Aiuti ed estendere il numero di coloro che riceveranno l’incentivo.

Questo perché alcune categorie di lavoratori, nonostante rispettino il requisito di un reddito massimo di 35mila euro annui, sono comunque state escluse dal bonus. Per questo adesso qualcosa potrebbe cambiare.

Bonus 200 euro: l’emendamento del M5S per includere i precari della scuola

Bonus 200 euro: l'emendamento del M5S per includere i precari della scuola

Nello specifico, è stato il Movimento 5 Stelle a presentare un emendamento al Decreto Aiuti nel quale si punta a garantire l’indennità una tantum pure al personale precario della scuola e al personale Ata con contratti in scadenza a giugno.

I precari della scuola, se l’emendamento non passasse, rimarrebbero infatti beffati dal meccanismo del bonus 200 euro: da un lato non riceverebbero l’incentivo perché esso viene accreditato sulla busta paga di luglio (e il loro contratto avrebbe scadenza a fine giugno), dall’altro, pur risultando disoccupati, non riceverebbero il bonus perché a giugno non percepirebbero neanche la Naspi (ovvero l’indennità di disoccupazione), dato che risulterebbero disoccupati soltanto da luglio.

Margherita Del Sesto, pentastellata prima firmataria dell’emendamento, e Manuel Tuzi, capogruppo del M5S in commissione Cultura alla Camera, hanno sottolineato quanto sia importante non creare un distinguo tra i precari, perché una disparità del genere andrebbe a incidere sulla “qualità della vita di alcuni e non di altri”.

Leggi anche: Bonus 200 euro, le regole categoria per categoria: come fare domanda

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Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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