Blue Monday, perché non è il giorno più triste dell’anno

Oggi, 16 gennaio, cade il "giorno più triste dell'anno". Scopriamo perché si tratta di una costruzione di un luogo comune.

Rosarianna Romano
Rosarianna Romano
Rosarianna Romano, classe 1997. Formazione umanistica e interessi eclettici, sedotta dall'arte e dalla storia contemporanea, ama leggere i libri e la realtà. Nata in Puglia e bolognese d'adozione.
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Oggi, il 16 gennaio, cade il Blue Monday, il cosiddetto “giorno più triste dell’anno”. Questa data ricorre ogni terzo lunedì di gennaio, secondo un’equazione presentata nel 2005 da Cliff Arnall, psicologo inglese, all’interno di un comunicato stampa del canale tv Sky Travel.

Soprattutto nel mondo anglosassone, si è diffusa questa idea di un giorno dell’anno più faticoso del solito da un punto di vista emotivo. È così che questa narrazione ci viene presentata con cadenza ricorrente, influenzando talvolta anche il nostro umore. Vediamo come si è sviluppata e cosa comporta.

L’origine del Blue Monday

La storia del Blue Monday affonda le sue radici insieme a un comunicato stampa diffuso nel 2005 da Sky Travel, un canale britannico dedicato ai viaggi e ai documentari. Questa data si lega al nome dello psicologo Cliff Arnall, a quei tempi impiegato in un istituto educativo alle dipendenze dell’Università di Cardiff.

Fu lui a sviluppare un’equazione, a partire da una serie di parametri che, a suo dire, permetterebbero di calcolare il giorno ogni anno la tristezza raggiunge l’apice. Questa la formula del 2005: {[W+(D-d)] xTQ} / (MxNa).

Le variabili sarebbero le seguenti:

  • W = condizioni atmosferiche
  • D = debito
  • d = salario mensile
  • T = tempo trascorso dal Natale
  • Q = tempo trascorso dal fallimento dei propositi per il nuovo anno
  • M = livelli motivazionali bassi
  • Na = sensazione di una necessità di agire.

Blue Monday: una trovata pubblicitaria

Queste variabili parlano da sole. Basta guardarle, infatti, per comprendere che non sono definite da alcun rigore geometrico e logico. Si deduce, pertanto, che il Blue Monday è una buona trovata di marketing.

Inoltre, come ricostruito in un articolo del Guardian del 2005 dal medico e divulgatore scientifico Ben Goldracre, Arnall non sarebbe il vero ideatore della formula. L’agenzia di comunicazione Porter Novelli, infatti, avrebbe contattato numerosi psicologi, accademici e non, proponendo di prestare il proprio nome per il comunicato di Sky Travel dedicato all’identificazione del giorno più deprimente dell’anno. Arnall, quindi avrebbe soltanto accettato.

Le polemiche contro il Blue Monday

Negli anni, non sono mancate voci dissonanti a proposito del Blue Monday. È sembrata di cattivo gusto, infatti, la scelta di trovare una data ed etichettarla come “giorno più deprimente dell’anno”. Tristezza e depressione non sono sinonimi. Il secondo stato è indice non di un’etichetta, ma di una patologia che necessita di essere trattata con rispetto.

Identificare un giorno come “Blue Monday”, invece, rischia di banalizzare la sofferenza e, peggio, di aumentare uno stato d’ansia, spingendoci ad essere di cattivo umore.

Il giorno più felice dell’anno

Se per il “giorno più triste dell’anno”, identificato nel terzo lunedì di gennaio, tutto fa pensare a una trovata pubblicitaria, non è la stessa cosa per il suo opposto. Qualche anno fa una ricerca ha provato ad analizzare la presenza di alcuni pattern regolari nell’andamento settimanale dell’umore degli americani. I risultati confermano che non esiste un giorno in cui il cattivo umore tende ad essere più comune. Per il buon umore, invece, si può: il venerdì e lungo tutto il weekend sembra sia molto più diffuso. Dunque, festivi e prefestivi aiutano a farci sentire più felici.

Sul tema, in passato, si è espresso anche lo psicologo Arnall.

La sua formula per il giorno più felice dell’anno, sviluppata in questo caso per la Walls ice cream, è la seguente: [(O+NxS)+Cpm] / (T+He). Ecco le variabili (anche in questo caso prive di supporti scientifici) che hanno portato Arnall a identificare il 18 giugno come “giorno più felice dell’anno”.

  • O = l’importanza di trascorrere il tempo all’aperto
  • N = il contatto con la natura
  • S = il potenziale per interazioni sociali
  • Cpm = i piacevoli ricordi d’infanzia
  • T = la temperatura e He l’eccitazione per le vacanze.

Leggi anche: Ipocondria: cos’è e come superare la paura delle malattie

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