Quello che è andato in scena oggi a metà mattinata, davanti alla scalinata di Trinità del Monti e di fronte a migliaia di turisti, non è un pesce d’aprile. Gli attivisti di “Ultima Generazione”, campagna italiana di disobbedienza civile nonviolenta, hanno imbrattato di vernice nera la barcaccia, fontana simbolo di Piazza di Spagna.
In due sono entrati nella vasca monumentale e hanno srotolato un piccolo striscione arancione, in cui gli attivisti per il clima avevano fatto stampare la scritta “non paghiamo il fossile” . Un altro invece ha svuotato una tanica contenente una tinta che ha reso nera l’acqua della fontana. Oggi, in contemporanea, altri cinque attivisti hanno ricoperto con un telo la fontana del Calamo, ad Ancona, più comunemente nota come Fontana delle Tredici Cannelle.
Ultima Generazione: “Vogliamo fermare i sussidi pubblici a tutti i combustibili fossili”
La scelta di queste due città non è casuale, ma deriva da alcune recenti rilevazioni dell’Istat che hanno evidenziato come nelle Marche sia andato perso il 34,3% dell’acqua diffusa dalla rete idrica, con il 31,3% per Ancona città, mentre a Roma il 27%, secondo gli ultimi dati diffusi da Acea. Spiegano gli ambientalisti che il loro intento è quello di fermare i sussidi pubblici a tutti i combustibili fossili, come riportato da Open:
Con queste azioni vogliamo rendere evidente che continuare a investire in sussidi dannosi per l’ambiente è una condanna a morte.
Il nostro governo continua a investire i nostri soldi in qualcosa che danneggia noi stessi e le nostre vite. Non paghiamo il fossile, per amore della vita.
Dirottiamo da subito queste risorse verso scopi che ci aiutino a ridurre le emissioni che stravolgono il clima e a rendere l’Italia più resistente agli eventi estremi, che comunque ci attendono.
Ultima Generazione, barcaccia imbrattata: la condanna del sindaco Roberto Gualtieri
Sul posto, insieme ad Acea e alla Soprintendenza, è intervenuto il sindaco Roberto Gualtieri, il quale ha commentato così l’accaduto:
Speriamo non ci siano danni e che si possa ripulire.
La nostra è una città fortemente impegnata sul piano ambientale, vogliamo raggiungere l’obiettivo della neutralità climatica e condividiamo l’importanza di sensibilizzare i cittadini sui rischi legati ai mutamenti climatici ma questo non è il modo giusto per farlo.
Il primo cittadino ha più volte stigmatizzato il gesto e gli autori, spiegando “che non sono giovani perché già ultratrentacinquenni”, per poi aggiungere:
Noi siamo disposti ad ascoltare chi vuole denunciare il mutamento climatico ma non possiamo accettare questi gesti, che danneggiano il patrimonio storico artistico della città, in uno dei luoghi più importanti di Roma.
Ultima Generazione, il primo blitz a Roma: imbrattata la facciata di Palazzo Madama
Questo però non è il primo episodio verificatosi nella Capitale. Il 2 gennaio scorso sono stati fermati tre attivisti accusati di aver imbrattato la facciata di Palazzo Madama, sede del Senato a Roma. Si tratta di Laura, Davide e Alessandro, rispettivamente di 26, 23 e 21 anni, appartenenti a Ultima Generazione.
Nei loro confronti non è stata presa nessuna misura cautelare, Ma Ultima Generazione aveva fatto sapere che, nonostante il 12 maggio si sarebbe tenuto il processo, avrebbero continuato a mobilitarsi con atti di disobbedienza non violenta. E quello che è accaduto oggi ne è un esempio. Questi due episodi non sono gli unici, ma vanno ad aggiungersi a una serie di gesti, svolti nei mesi precedenti, volti ad attirare l’attenzione sulla crisi climatica, come ad esempio il recente imbrattamento di Palazzo Vecchio a Firenze.
Leggi anche: Chi sono i tre attivisti di Ultima Generazione che hanno imbrattato Palazzo Madama
