Biden vuole sconfiggere Putin: “A maggio la grande offensiva”

Biden mira alla sconfitta militare dell'armata russa in Ucraina, e si sta preparando all'invio di armi ancora più complesse. Come reagirà Putin?

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Joe Biden ha deciso di cambiare approccio. Anziché temporeggiare, come ha fatto finora, vuole intervenire per sconfiggere l’armata russa in Ucraina.

A dimostrazione del suo cambio di rotta sono state le parole del ministro della Difesa Lloyd Austin che, mercoledì 15 marzo dopo il vertice online con i colleghi di altri 50 Paesi che forniscono armi a Kiev, parlando a nome dell’Amministrazione Usa, ha dichiarato:

Non c’è più tempo d perdere. Stiamo mettendo insieme le armi e i mezzi militari che consentiranno agli ucraini di riconquistare il territorio perduto.

La controffensiva, stando alle indiscrezioni e secondo quanto riportato da Il Corriere della Sera, dovrebbe scattare dal mese di maggio. Gli Stati Uniti mirano a sconfiggere militarmente Putin, solo allora, si potranno aprire i negoziati di pace.

Biden, rifornimenti di armi più complesse agli ucraini per sconfiggere la Russia

Biden

Le prossime settimane serviranno per addestrare i soldati ucraini a prendere familiarità con gli ordigni più complessi, nelle basi Usa e Nato. Secondo i generali del Pentagono le milizie putiniane sarebbero allo stremo, oltre a scarseggiare di armi. Con uno sforzo aggiuntivo potrebbero essere battute.

Le armi però, scarseggerebbero da entrambe le parti. Anche le industrie belliche americane ed europee fanno fatica e non riescono a tenere il passo alle esigenze sul campo di battaglia. La decisione di Biden tiene conto anche di questo aspetto: voler concludere il conflitto prima che, per mancanza di armi, possa protrarsi all’infinito.

Non sappiamo quali saranno le implicazioni politiche di un tale gesto. Putin potrebbe non prenderla bene, e il rischio di una sua reazione occorre metterlo in conto.

La controffensiva di Biden e la reazione di Putin

L’iniziativa di Biden potrebbe provocare una reazione del presidente russo, il quale, e messo alle strette utilizzare il suo arsenale nucleare. Nel frattempo, già dalla giornata di ieri, sono iniziate a circolare le prime notizie riguardanti forniture di fucili d’assalto dalla Cina alla Russia.

Si tratta di un passo decisivo di Pechino perché significa, da parte di Xi Jinping, ufficializzare l’alleanza con Putin non solo dal punto di vista economico. Sul lato bellico la Cina è sempre rimasta neutrale, non volendo in alcun modo prendere posizione sulla guerra in Ucraina, nonostante i rapporti amichevoli che legano i due Paesi. Inoltre questa sarebbe un’occasione per testare in campo di battaglia il livello delle proprie armi rispetto a quelle occidentali, che in futuro potrebbe rivelarsi utile in un’ottica di riunificazione con Taiwan.

Incidente tra il jet russo e il drone spia americano

I rapporti tra Stati Uniti e Russia non sono idilliaci. Lo dimostra l’incidente avvenuto qualche giorno fa, il 14 marzo, sopra il Mar Nero tra un jet russo e un drone spia americano.

Il Pentagono avrebbe diffuso un video di 42 secondi in cui si mostra l’aereo russo avvicinarsi da dietro al drone ed espellere carburante durante il passaggio per mettere fuori uso gli strumenti ottici del veicolo. A riguardo il portavoce del consiglio nazionale Usa John Kirby ha dichiarato:

Il video dimostra al mondo la nostra versione con prove chiare e rivela le menzogne della Russia.

Gli Usa continueranno le operazioni di sorveglianza nello spazio aereo nelle acque internazionali per la sicurezza del Mar Nero e dell’Ucraina, ha ribadito Kirby. Le immagini del video non mostrano però né gli eventi precedenti né quelli successivi.

A conferma della gravità dell’episodio il segretario alla Difesa Lloyd Austin e il capo di Stato maggiore Mark Milley hanno avuto un colloquio con gli omologhi russu, Sergei Shoigu e Valery Gerasimov, il primo dallo scorso ottobre. Mosca accusa gli Stati Uniti di aver provocato l’incidente ignorando le restrizioni ai voli imposte dalla Russia, in relazione alle operazioni militari in Ucraina.

Leggi anche: Putin: “Pronti a tutto per vincere, la guerra non finisce con l’uso dei carri armati”

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Michela Sacchetti
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