Bassetti: “Basta tamponi o l’Italia va in lockdown”

L'infettivologo Matteo Bassetti ha un pensiero molto netto riguardo alla situazione dei tamponi e lockdown che si sta creando in Italia. A suo dire adesso è inutile ma andava fatto prima.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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“Basta tamponi”, ad affermarlo è l’infettivologo Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, il quale ha voluto lanciare l’allarme su una situazione che si sta venendo a creare e che potrebbe creare nel tempo disagi. Ecco cosa ha detto al riguardo ad Adnkronos Salute, preannunciando un possibile scenario futuro:

Il sistema dei tamponi fatti così con le quarantene per gli asintomatici e tutto quello che ne deriva sta portando a quello che io avevo pronosticato 15 giorni fa: campionato italiano fermo, scuole chiuse, supermercati con merce esaurita.

Stiamo andando verso il lockdown, un lockdown non voluto che fermerà l’Italia.

Basta tamponi: il pensiero dell’infettivologo Bassetti

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Basta tamponi. Il pensiero di Bassetti è molto chiaro. Per l’infettivologo i milioni di tamponi che vengono fatti ogni giorno sostanzialmente non servirebbero a molto in quanto la percentuale dei positivi sta aumentando così tanto da raggiungere quasi la totalità:

È vero come dice Rasi che i test rapidi non servono a niente, il 50% delle volte danno un falso negativo, pensate a quanti casi potremmo avere in Italia oggi.

Questo è il vero dato: se la metà non sono in grado di rilevare il virus e abbiamo già 250mila casi vuol dire che nella realtà ce ne sono almeno altrettanti e quindi siamo in una fase in cui abbiamo probabilmente 6-7 milioni di persone positive. Il problema vero è: ci interessa sapere quanti sono in Italia i positivi asintomatici?

A mio parere no, a parere della politica sì perché hanno creato un sistema perverso che adesso si sta attorcigliando su sé stesso.

Basta tamponi: “Andava fatto 6 mesi fa”

Bassetti ha dichiarato che nel momento attuale tutta questo ricerca di persone positive non ha senso come l’avrebbe avuta 6 mesi fa:

Se quelli che risultano positivi asintomatici li chiudiamo in casa per 10 giorni chi va in giro? Il sistema è talmente fatto male che succede che la gente che ha i sintomi non fa il tampone e lo fanno quelli che non ce li hanno. Dobbiamo semplificare guardiamo a quello che hanno fatto altri Paesi. Io lo dico da tempo.

Andava messo 6 mesi fa, quando lo ha chiesto la comunità scientifica a gran voce, prendendosi la scorta, gli sputi e le minacce di morte mentre i politici si beavano a dire ‘ah no poverini i no-vax. I politici hanno pensato a prendersi i voti dei no-vax e adesso affrontino e si risolvano il problema.

Basta tamponi: e la chiusura delle scuole?

Basta tamponi. Chiaro il pensiero dell’infettivologo Bassetti anche riguardo alla chiusura delle scuole:

Chiudere le scuole? Pensano che il contagio si fermi? Il contagio non lo fermi. I ragazzi sono a scuola 5 ore e le altre 19 dove li chiudiamo in casa? Non possiamo chiudere in casa la gente.

Ormai il contagio è partito e a questo punto dobbiamo vedere quali danni ci farà. Io credo che saranno danni pesanti sui non vaccinati. Con questa coda di variante Delta e questa Omicron ‘ribaltante’ anche se tra i non vaccinati la maggioranza farà una forma non aggressiva e solo il 5% dei milioni di non vaccinati che abbiamo va in ospedale la cifra è enorme.

In Maryland dove c’è l’8% di non vaccinati quell’8% sta mettendo in ginocchio gli ospedali perché si stanno contagiando tutti con la Omicron che è anche più lieve della Delta ma è la diffusione e la velocità con cui si propaga che fa salire i numeri.

Leggi anche: Obbligo vaccinale per gli over 50: dal 1 febbraio cento euro di multa per chi non è in regola

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