Baby influencer, cosa prevede la proposta di legge e i rischi per i genitori sui social

Presentata oggi alla Camera dei Deputati una proposta di legge sui baby influencer e sullo sharenting: ecco tutti i dettagli.

Ilaria De Santis
Ilaria De Santis
Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.
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Arriva una regolamentazione per i baby influencer. Gilda Sportiello, deputata del M5S, ha appena presentato una nuova proposta di legge durante una conferenza stampa alla Camera dei Deputati che riguarda lo sharenting, la ormai diffusissima pratica dei social in cui i genitori pubblicano foto e video dei propri figli.

Presenti in aula anche la giornalista e opinionista Selvaggia Lucarelli, l’ex presidente della I Commissione Affari Costituzionali di Montecitorio , Giuseppe Brescia, ed altri esperti come la psicoterapeuta e psicologa Francesca Cardini, e il professore di Pediatria generale all’Università Campus Bio-medico, Piero Ferrara.

La deputata Sportiello sostiene la priorità della tutela e della privacy, soprattutto dei minori, per evitare future ripercussioni gravi in futuro, come riporta “Il Fatto Quotidiano”: “Abbiamo presentato una proposta di legge per regolamentare i fenomeni dello sharenting e dei baby influencer, in modo da regolamentare l’esposizione dei minori ai tempi dei social e tutelare la loro privacy, il loro percorso di crescita e garantire che non ci possano essere ripercussioni sulla loro vita e sul loro benessere anche in futuro”.

La nuova proposta di legge evidenzia come debba esserci un costante monitoraggio riguardo all’autorizzazione di mostrare il volto dei propri figli sui social, “limitata a sei mesi, da parte della direzione provinciale del lavoro competente, come avviene per altri tipi di partecipazioni di minori ad eventi culturali”. Alla scadenza di questo periodo potrà essere revocata o rinnovata.

Inoltre, è stava avanzata una richiesta all’AGCOM e all’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza di formulare un codice di autoregolamentazione dei contenuti social, per garantire maggiori tutele ai minorenni.

In quali rischi potrebbero incorrere i genitori nello sharenting?

Per Gilda Sportiello tale proposta di legge si rivela cruciale, soprattutto nel momento in cui le immagini dei minori possano generare profitto, trasformandosi, di fatto, in baby influencer.

Pone, inoltre, l’attenzione sul fenomeno dello sharenting e sui pericoli insidiosi che nasconde: Spesso i genitori che condividono foto e dati dei propri figli non sono a conoscenza dei pericoli che riguardano non soltanto la formazione della salute psicofisica del bambino, ma anche il rischio che questi dati finiscano fuori controllo”.

A tal proposito, infatti, vi è il rischio gravissimo che le immagini, i video e i dati dei minori possano finire “in reti pornografiche” a insaputa dei genitori, ma, continua Sportiello: C’è anche il pericolo che, attraverso la geolocalizzazione, diventino motore di adescamenti con conseguenti episodi molto più gravi“.

Qual è la decisione che possono prendere i baby influencer una volta compiuti 18 anni?

La proposta di legge sui baby influencer si concentra anche sull’aspetto dei proventi che derivano da questa attività. Secondo la deputata del M5S Sportiello, questi ultimi dovrebbero essere custoditi in un conto corrente dedicato, intestato al minore, e dal tribunale affidato a un curatore“.

Ma per quale motivo? Dopo il compimento dei 18 anni, secondo la proposta di legge, si dà la possibilità ai baby influencer di poter decidere se “prendere possesso” di tali profitti derivanti dallo sharing delle proprie immagini e video sui social.

Leggi anche: L’AGCOM vara un nuovo regolamento dopo il caso Ferragni: cosa cambia per gli influencer?

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